Domanda estesa: nell’era della microcelebrità, in cui tutti possiamo essere (un po’) famosi, è più utile al personal branding avere un rapporto diretto coi propri follower, quindi rispondere a tutti, o chiudersi in una torre d’avorio escludendo quasi completamente il dialogo con l’esterno?
Guarda, non è banale. Alcuni influencer del web sono del tutto sereni nell’affermare che per consolidare il proprio brand personale occorre essere presenti e rispondere al maggior numero di domande possibili. Chi invece stesse lì solo per tirarsela finirebbe presto o tardi in un oscuro dimenticatoio fatto di ricordi e poco altro. Oggi mi fa piacere esplorare quest’affermazione usando alcune microcelebrità come cartine di tornasole… e vediamo se il sole torna.
Marco Montemagno
Si prende l’ennesima menzione meritatissima in un post sul personal branding. “Monty” ha sviluppato una campagna di comunicazione molto verticale, del tipo io parlo (e sponsorizzo), tu ascolti. I suoi commenti pubblici sono stati pochissimi. Ha praticamente portato la televisione su facebook. Io stesso tempo fa lo contattai per intervistarlo, ma non rispose neppure per dirmi di no. La reiterazione dei suoi video oltre che il valore degli stessi in termini di comunicazione ha prodotto vagonate di visualizzazioni, condivisioni e commenti d’ogni genere. Montemagno è bravo, perché tanti altri hanno provato a emularlo (tanto già basterebbe) senza arrivare da nessuna parte. Ha insistito, li ha saputi fare e oggi è considerato un punto di riferimento nel digital business… e pure come life coach, suo malgrado. Durerà? Finché continua così, non c’è dubbio.
Anna Trieste
Anna è una giornalista, grande appassionata della squadra di calcio del Napoli. Attualmente partecipa alla trasmissione TikiTaka su Italia Uno ed è celebre per i tweet epici durante le partite della sua squadra del cuore. Su facebook ha un seguito fortissimo perché incarna la Napoli migliore, quella colta e generosa, ma allo stesso tempo ironica e all’occorrenza caustica. I suoi post su facebook prendono centinaia quando non migliaia di like, perché quando li leggi pensi che avresti voluto scriverli tu. Anna gode di quel tipo di popolarità per cui ogni tanto (se sbaglio mi correggerà) qualcuno la riconosce per strada, almeno nella sua città, che è la terza più grande d’Italia, per dire. Anna non può rispondere a tutti i commenti che le arrivano perché sarebbe umanamente impossibile, ma a molti sì. A me capita spesso di leggere le sue risposte a complimenti e critiche.
Enrico Altavilla
Considerato uno dei più grandi consulenti SEO d’Italia (e non solo). È diventato molto popolare nel suo ambito, pubblicando guide davvero ben fatte in tempi ormai remoti. È sostanzialmente noto per la sua attitudine a smontare il processo di ottimizzazione per i motori di ricerca smontando per quanto possibile i motori di ricerca stessi per guardarci dentro. Come blogger talvolta impiega 2 o 3 anni per pubblicare un articolo, perché tanto gli occorre per studiare un certo aspetto. Quando Altavilla pubblica, tutta la comunità italiana dei SEO si ferma e corre a leggere… e studiare. Altavilla non viene criticato e non critica mai nessuno. Ultimamente posta con frequenza stati d’animo e riflessioni sulla SEO nel suo profilo facebook. Non saprei dire se ci sono mire comunicative particolari o se il suo comportamento sia solo spontaneo.
Una buona domanda
Montemagno c’è ma non socializza con gli indigeni, Trieste c’è e ce la mette tutta, Altavilla sembra “pentito”, quindi ha deciso di provarci. Una buona domanda potrebbe essere: cambierebbe qualcosa se Montemagno cominciasse a rispondere a tutti, se Trieste non rispondesse più a nessuno e se Altavilla ritornasse sul monte olimpo?
Secondo me no, perché non sono sicuro sia questo il discrimine. Queste tre persone vengono apprezzate per come sono e per quello che fanno, non per il fatto che siano più o meno portate (o disposte) all’interazione.
Stavolta ho fatto nomi e cognomi… vediamo se riesco a raccogliere i punti di vista dei 3 influencer citati.
Intanto li invito formalmente a dirmi la loro sull’argomento. Aggiungerò le loro risposte qui sotto.
E vediamo che succede
Ciao Francesco,
secondo il mio umilissimo parere è fondamentale rispondere alle domande, ai commenti e in generale a tutte le interazioni con i propri articoli / post.
D’altronde una strategia diversa cosa porterebbe? Alla più totale assenza di “legame” con chi ha speso del tempo per allacciare un contatto.
Saluti,