Questo articolo è dedicato a te che gestisci un sito ecommerce e che in un momento particolare della tua vita lavorativa ti ritrovi a dover tenere chiusa la tua attività per cause di forza maggiore. Sappiamo bene quanto possa essere frenetica la routine quotidiana di chi fa commercio elettronico rapportandosi in ogni momento con clienti, fornitori e tecnici. E se all’improvviso tu avessi tutto il tempo che ti è sempre mancato, cosa faresti?
Ogni venerdì siamo soliti tenere una diretta nel gruppo facebook dei Fatti di SEO per guardare e commentare pur parzialmente la SEO dei siti web che ci vengono proposti nei commenti. Molto spesso guardando i progetti web troviamo problemi di livello superficiale legati all’offerta di contenuto informativo e suggeriamo ai titolari dei siti ecommerce di creare ampliamenti e specificazioni testuali. L’obiezione più frequente a questo tipo di miglioramenti è che manca il tempo per fare questi lavori.
Posto che adesso per un motivo o l’altro il tempo abbondi, vediamo insieme quali sono i check da fare:
Struttura URL
Fai una scansione del tuo sito web con Screaming Frog e vai subito alla voce “titoli duplicati”, non perché sia importante in sé, quanto perché da lì puoi capire subito se e in che misura il tuo sito ecommerce sia affetto da ridondanze, vale a dire:
- Percorsi parametrati riferiti al sistema di filtering
- Schede prodotto uguali raggiungibili con URL diversi
Il primo caso può essere molto grave, il secondo lo è senz’altro. Nei siti ecommerce i filtri prodotto rappresentano uno dei problemi spesso più trascurati. Occorre soprattutto fare attenzione al fatto che siano o meno canonicalizzati verso la pagina master di categoria e che vengano serviti come URL espliciti nel codice sorgente (con href) solo se riferiti a pagine che ci interessa posizionare nei motori di ricerca, altrimenti meglio proporli alla scansione mediante javascript asincroni. Quest’ultimo passaggio può fare la differenza tra migliaia e decine di migliaia (o peggio) di pagine segnalate in copertura indice sulla search console come pagine escluse. Non è necessariamente un problema grave perché la maggior parte dei siti ecommerce gestisce i filtri prodotto come percorsi sincroni, quindi Google è abituato a fare scelte spesso sensate, ignorando a prescindere la maggior parte di questi url parametrati, cosa che comunque non deve farci dormire sereni.
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Il secondo caso, quello sempre grave, riguarda l’architettura del sito web. Capita spessissimo che i siti ecommerce rendano raggiungibili le stesse schede prodotto mediante percorsi diversi. Succede in particolare quando una stessa scheda prodotto può essere raggiunta da accessi diversi che partono dal menu principale. Solitamente in queste situazioni troviamo che la pagina canonica è quella senza il percorso completo in URI, ma convive con altre canonicalizzate “identiche”, con percorsi URI profondi e diversi tra loro. No, il canonical non si usa così, fosse solo perché non si tratta di un comando perentorio, ma di un indicazione, appunto un suggerimento per il bot che può essere ignorato. Inoltre ricordiamo ancora una volta che l’attributo canonical del tag link non preserva risorse di scansione, quindi un’architettura che gestisce i prodotti in questo modo rischia di sprecarne ad ettolitri.
Per risolvere il problema (ora che hai tempo) devi rivedere completamente l’architettura del tuo sito web secondo la logica uni-verso, secondo la quale i link interni possono andare in tutte le direzioni, ma in un unico verso. Questo principio – che è lo stesso del BigBang – ci dice che per quanto più link interni possano portarci verso una pagina in particolare, il percorso a livello dei menu di navigazione deve essere uno soltanto. Se non hai mai fatto un’analisi di questo tipo sul tuo sito ecommerce è certamente arrivato il momento di condurne una.
Migliora le schede prodotto
È un aspetto più superficiale e immediato rispetto a quelli presi in esame fin ora, tuttavia parimenti importante. Si dice che Google sia abituato a leggere descrizioni identiche nelle schede prodotto, giacché questi testi vengono forniti dalle case produttrici e contengono spesso informazioni tecniche su cui ci sarebbe poco da aggiungere. Ma il fatto che Google sia abituato significa solo che tali pagine non verranno penalizzate per via del testo duplicato, non certo che otterranno un premio per l’originalità!
Ora, visto che hai tempo non dico che devi aggiornare TUTTE le schede prodotto del tuo sito ecommerce, soprattutto se sono decine di migliaia, però puoi prendere analytics e andare a cercare le prime 50 di esse per traffico organico. su quelle puoi e devi certamente intervenire producendo un approfondimento che magari non sarà tecnico, ma potrà riguardare le occasioni d’uso.
Ancora, investi tempo per creare link interni alle schede prodotto da puntare ad articoli dello stesso tipo. Parlo di correlati “veri” e non delle correlazioni automatiche generate dal CMS. Tieni questi link visibili in pagina e non relegati al pre-footer. Offri subito le varianti del prodotto e otterrai una scheda davvero completa.
Migliora le pagine archivio
Un ultimo passaggio che mi sento di consigliarti riguarda le pagine archivio destinate al posizionamento. Fai attenzione ad evitare sovrapposizioni con pagine archivio riferite agli stessi prodotti in outlet. In particolare bada che non contengano gli stessi items (perché succede) e che siano opportunamente diversificate a livello dell’ottimizzazione superficiale.
Un ulteriore passaggio in questo senso è aggiungere e CURARE un testo descrittivo UTILE, sottostante al listato dei prodotti. Il testo deve avere un’adeguata formattazione e deve essere composto con cognizione di causa per rispondere esclusivamente a domande concernenti l’utilizzo e l’acquisto dei prodotti presenti nell’archivio. Abbi cura di inserire link interni a questo testo per orientare la navigazione verso archivi pertinenti.
Sei pronto?
In questo articolo ho esposto solo alcuni tra i problemi più difficili da arginare negli ecommerce per la mancanza di tempo. Mi sono concentrato su quelli più comuni e gravi, oltre che su quelli che possono avere l’impatto maggiore in termini di visibilità organica. Ora che sei fermo non ti resta che dare un’occhiata al tuo sito web come non hai fatto finora, nella speranza che il periodo passi presto e che si torni tutti ad avere poco tempo per certe cose.