“Una risata vi seppellirà”, il celebre motto anarchico di fine ‘800, oggi prende un colore diverso e nell’era del confinamento pandemico e della convivenza “forzata” sui social network diventa l’ancora di salvezza per contrastare le cattive abitudini proprie di queste modalità interattive surrogate.
I flammers nei gruppi sono quelli che rispondono spesso in modo arrogante, generando stizza nell’interlocutore che a sua volta risentito tenderà naturalmente a rincarare la dose infiammando – da cui il termine flame – la conversazione finché un moderatore non avrà il buon cuore di intervenire per mettere un freno alla situazione, preferibilmente prima che un utente suggerisca all’altro di “farsi del male fisicamente”, che detto tra noi, non mi sembra affatto una cosa carina, soprattutto se i due non si conoscono.
Fenomenologia dei flammers
Ci tengo a precisare una cosa: i flammers non sono psicopatici, non mangiano i bambini e non sono nemmeno persone cattive, anzi, quando ci hai a che fare di persona ti accorgi di avere davanti gente normalissima, anche gentile e scherzosa. È sul web, soprattutto nei social che si “diventa” flammers a causa di un meccanismo tanto semplice quanto scioccante:
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Quando devi attaccare qualcuno che hai davanti fisicamente, è probabile che provi del disagio, mentre quando devi fare lo stesso nei social, lo stesso disagio non c’è. Tutto qui. I flammers sono persone normali come me e te, deprivate dai nuovi media del senso di disagio che comporta l’attaccare un’altra persona. Esseri umani a cui viene tolto un freno sociale, nulla di più. Lo fai perché in quel momento hai una tensione emotiva e intravedi la possibilità di scaricarla gratis. Cosa aspetti?
Il modo sbagliato per contrastare i flammers
Ora la fregatura è che magari sarai d’accordo con me nel leggere queste righe, ma è possibile che alla prima occasione ti troverai a gettare fango in pubblico su facebook verso un altro utente che non conosci, solo perché credi abbia scritto una sciocchezza. E la vera beffa è che quando ti faranno notare la cosa, dirai che il flammer è “anche” lui perché ti ha risposto in modo sgarbato. Tenderai ad addossare ad altri la tua leggerezza, innescando meccanismi di riaggiustamento della dissonanza cognitiva. A quel punto farti aprire gli occhi sarà quasi impossibile.
Eppure vedi, questo tipo di comportamento non è per niente anomalo. Io stesso ho acceso flame in passato e col senno di poi devo ammettere di essermela cercata. L’ho fatto senza pensarci, semplicemente perché “potevo”. Ciò detto, il modo più sbagliato per contrastare un flammer è appunto “contrastarlo”. Non c’è modo di far capire ad un flammer che sta facendo il flammer, perché crederà sempre di essere nel giusto. L’amministratore di un gruppo potrà silenziarlo o addirittura espellerlo se riterrà che si è andati troppo oltre, ma purtroppo tale decisione renderà l’utente solo più ostile nei confronti della community stessa. Ma allora come fare? Esisterà un modo per far vedere a ciascuno di noi che sta assumendo un comportamento gratuitamente violento quando lo assume?
Fatti di SEO per professionisti bravi bravi in modo assurdo
Ci ho pensato a lungo e alla fine ho creato un nuovo gruppo su facebook, destinato ad accogliere goliardicamente coloro che si sentono “troppo bravi” per perdonare gli altri di esistere. La cosa ha fatto molto ridere e al momento ci si sono registrate solo persone pacifiche. Ho creato questo secondo gruppo per tentare di codificare un meta-messaggio da lanciare ogni volta che scatta un flame.
Il meta-messaggio è la “Magnum”, celebre espressione con cui Ben Stiller salva il presidente della Malesia dall’attacco ninja di Mugatu nel finale di Zoolander. La magnum in questo caso comunica un sotto testo del tipo “tu scrivi così perché sei bravo bravo in modo assurdo”, quindi il tuo posto non è qui tra i comuni mortali, ma è nel gruppo apposito, quello dei “Fatti di SEO per professionisti bravi bravi in modo assurdo“.
Mi aspetto un risultato destabilizzante. Non si risponde al fuoco col fuoco, ma con una risata fragorosa e dirompente, che però nasconde anche un invito concreto a frequentare altra piazza di fatto esistente. È sarà proprio tale destabilizzazione a far crollare qualunque meccanismo di compensazione della dissonanza cognitiva e mettere il flammer di fronte a se stesso. Forse un po’ contorto da spiegare, ma dovrai riconoscermi che quanto meno ci ho provato.
Conclusioni
Per te il gioco è tutto sommato semplice. Se hai abbastanza faccia tosta e spirito di avventura, ogni volta che qualcuno nel gruppo risponde male, puoi condividergli una tua foto mentre riproduci la “Magnum” (mi raccomando falla bene) e aggiungere il link del gruppo preposto ad accoglierlo. Fallo e vedrai il mondo intorno a te migliore. Fatelo tutti e lo vedrete realmente cambiare.
Perché non è mai inopportuno.
Ridere.