È un fatto di crescita ed è un fatto naturale. Tutti noi cresciamo negli anni (certo, chi più e chi meno) e allo stesso modo anche quel che facciamo cambia, si evolve. Oggi vorrei parlarti del progetto web che curi e di come ragionare in modo naturale per farlo crescere, anzi, per evolverlo.
Una premessa da fare è che in natura ciò che non evolve muore. Quest’affermazione trova un senso profondo nella sua antitesi: tutto ciò che nasce e si sviluppa è destinato a morire. La contraddizione è tuttavia solo apparente, perché in realtà ho scritto la stessa cosa, si tratta di capire quel che abbiamo già davanti agli occhi.
Ripetizione o cambiamento?
Se ti piacciono i video motivazionali, avrai certamente chiaro che gli esperti di comunicazione invitano alla pratica della ripetizione: trova un meccanismo comunicativo che funziona e ripetilo all’infinito, in modo da entrare nella percezione del tuo pubblico. Questione di tempo, devi solo abbassare la testa e ripetere la stessa azione ogni giorno. Funzionerà.
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Attenzione però a prendere troppo alla lettera le indicazioni dei mammasantissima, perché ripetere all’infinito non significa “per il resto della tua vita”, non per forza. Le buone pratiche di comunicazione devono tenere conto di cambiamenti sociali e nuove tendenze sui modelli comunicativi. Se ad esempio comunichi attraverso gli articoli sul tuo blog, sarà buona norma proporre agli utenti contenuti freschi, quindi dovrai scrivere periodicamente nuove cose, ma se a un certo punto l’attenzione si sposta sui video e tu continui a concentrare tutta la tua attenzione sulla scrittura, probabilmente perderai un pezzo del tuo pubblico o quantomeno perderai smalto rispetto a chi avrà saputo stare al passo coi tempi.
Le abitudini di fruizione cambiano, si evolvono, e così dobbiamo fare noi. Quando poi dai video ci si sposterà tutti sui Podcast o a fare segnali di fumo su Telegram, ne trarremo il segnale che le cose sono cambiate ancora una volta, ma saremo pronti a vivere il passaggio, presenti a noi stessi.
Studia la tua nicchia
Certo, il ragionamento sulle tendenze è macroscopico, ma non è detto che lo spostamento di attenzione verso piattaforme e modalità comunicative alternative riguardi TUTTI. Se il tuo progetto è rivolto solo a un ristretto numero di persone, devi trovare il medium più allineato con quelle e magari farlo evolvere sugli spostamenti di attenzione specifici di quel segmento. Per assurdo potrebbe avere senso sviluppare un Forum classico per fare community con gli amanti della caccia, perché magari sono persone più legate a modelli datati. Insomma, ci sono le tendenze macro… e quelle micro.
Il punto di svolta
Col tempo ti accorgi che la ripetizione delle attività (come Montemagno e il suo video ogni giorno) serve ad entrare nella considerazione delle persone che vuoi raggiungere, cosa certamente necessaria e tutt’altro che semplice. È il posizionamento. Una volta compiuto questo passo, diciamo dopo un anno investito a produrre valore mediante il meccanismo della ripetizione, dovrai probabilmente cambiare qualcosa, magari integrare un modello nuovo o quantomeno provarci. Ne vale certamente la pena perché se ci riesci potrai dire di avere davvero fatto qualcosa di nuovo nel tuo segmento, lo avrai fatto evolvere.
Bada bene che in questo articolo non ragiono nel merito di cosa comunichi, ma unicamente di come lo fai, cosa parimenti importante e davvero (davvero) sottovalutata. Se hai qualcosa di utile da dire è molto meglio, ma al di là di questo dato che qui non posso sindacare, l’invito di oggi è concentrarti sulle due fasi:
- Posizionarti con la ripetizione di un messaggio in una modalità precisa;
- Cambiare strada e provare modelli comunicativi nuovi.
Quando passi al punto due puoi certamente fare fiasco, ma di certo per come evolvono le cose nessuno potrà dirti che hai fatto male perché non sai fare, anzi te lo diranno, ma solo quelli che non fanno.
Tu perdonali e continua a sperimentare cose nuove, con coraggio e curiosità. Ché non sbaglia mai chi si mette all’opera.