Stefano Machera, Senior IT expert nel settore delle telecomunicazioni e dei media, con particolare esperienza come Project/Program Manager, IT e Business consultant. Da sempre addentro agli studi e alle dinamiche di sviluppo legate all’intelligenza artificiale, ha scritto “Come l’Intelligenza Artificiale cambia il mondo“, edito da Franco Angeli nel 2024.
Di seguito le sue risposte alle domande che gli ho proposto. Buona lettura a tutti!
Ciao Stefano, ci racconti i tuoi attuali focus lavorativi?
Sono Senior Manager in una delle principali aziende italiane di Information Technology, e, come puoi immaginare, siamo molto attivi nelle nuove tecnologie in generale e nell’Intelligenza Artificiale in particolare. Personalmente, mi occupo da diversi anni di aiutare i nostri clienti a gestire i loro programmi di trasformazione digitale, e ovviamente questo oggi significa occuparsi di IA.
Come hai strutturato il tuo “Come l’Intelligenza Artificiale cambia il mondo” e a chi si rivolge?
“Come l’Intelligenza Artificiale cambia il mondo” si divide sostanzialmente in tre parti: la prima, introduttiva, che presenta in modo semplice e informale alcuni concetti chiave dell’Intelligenza Artificiale, in particolare quelli necessari per comprendere appieno il resto del libro; la seconda, in cui faccio una rassegna, necessariamente sintetica, delle applicazioni dell’IA che ci promettono i maggiori benefici e, al contempo, dei principali rischi che la diffusione dell’IA può comportare per tutti noi; infine, la terza parte contiene una serie di proposte e spunti per le azioni necessarie per scongiurare appunto i rischi descritti nella seconda parte. Si tratta in realtà di quello che facciamo abitualmente nei programmi di trasformazione: capire quali rischi comportano e come fare per evitarli o attenuarli.
Naturalmente, mi rivolgo a un lettore non addetto ai lavori. Il mio libro non è adatto a chi cerca un manuale o un testo tecnico, è invece destinato a chi non è e non intende diventare uno specialista, ma desidera capire l’essenziale dell’Intelligenza Artificiale dal punto di vista di un cittadino interessato. Chi pensa che sia importante capirne di più ma non sa come fare è il lettore ideale di questo libro.
Le IA riusciranno davvero a liberare il tempo lavorativo delle persone o è tutta un’illusione?
In realtà, il rischio più grosso è che ci riescano più di quanto siamo preparati ad accettare! Gli analisti che fanno previsioni su questo argomento si aspettano che tra il 25% e il 50% delle nostre attività lavorative possano essere, in un tempo relativamente breve, prese in carico dai sistemi di Intelligenza Artificiale. Naturalmente è possibile che nascano nuovi lavori che compensino il declino di quelli più “colpiti” dall’automazione, ma è probabile che alla fine molte persone finiscano per ritrovarsi completamente “liberate” dal lavoro.
A quel punto, sarà decisivo aver predisposto strumenti sia per riqualificare e ricollocare questi lavoratori, sia per sostenerli economicamente qualora rimangano strutturalmente senza lavoro.
La maggiore produttività che i sistemi di IA garantiranno può trasformarsi in profitti per pochi o in un’opportunità per molti, e questo non sarà la tecnologia e deciderlo, ma la politica economica.
Non ci sarà un po’ troppo (e solo) marketing dietro le mille startup “AI powered” che nascono oggi?
Il marketing c’è di sicuro, ovviamente; l’IA è un’etichetta che oggi vale molto, e tutti vogliono usarla. Tuttavia, l’IA è davvero una tecnologia rivoluzionaria, e io non credo che l’affollamento di startup in questo settore sia un grosso problema: è quello che accade sempre, e il mercato ha la capacità, alla lunga, di selezionare quello che davvero vale.
Il rischio che personalmente trovo più preoccupante, invece, è che, mentre il mercato si adatta a questa novità, la politica e le istituzioni non sappiano predisporre gli strumenti necessari per far sì che essa rappresenti, come dicevo, un beneficio per la collettività e non solo per una manciata di aziende.
La classica “casalinga di Voghera” si è accorta che stiamo vivendo questa rivoluzione?
Il fatto è che ci sono diversi livelli di consapevolezza necessari per un cittadino non esperto. Il primo è rendersi conto del fatto che già oggi l’IA è coinvolta in mille nostre attività quotidiane, dalla scrittura di un messaggio sul cellulare alla guida dell’auto, e quindi che l’IA è una realtà attuale e non qualcosa che arriverà in futuro. Il secondo è capire che l’IA cambierà radicalmente la nostra vita e la nostra società e non è solo un fenomeno mediatico. Il terzo è prendere coscienza del fatto che come cittadini dobbiamo essere consapevoli e attivi, e non spettatori passivi.
Personalmente credo che in questo momento alla “casalinga di Voghera”, ossia alla maggioranza dei non addetti ai lavori, manchi soprattutto quest’ultimo livello di comprensione, ed è questo che io cerco di stimolare.
In ultimo puoi lasciarci qualche link per approfondire questo argomento?
Certo, ti segnalo alcune letture interessanti, tenendo presente che l’argomento è vastissimo e che ovviamente la grande maggioranza dei contenuti disponibili è in inglese.
Innanzitutto la pagina del mio libro sul sito dell’editore: https://www.francoangeli.it/Libro/Come-l%E2%80%99Intelligenza-Artificiale-cambia-il-mondo-Le-promesse,-i-pericoli,-le-scelte-che-dobbiamo-fare?Id=28852
Su https://aiindex.stanford.edu/report/, il sito dell’AI Index Report pubblicato dalla Stanford University, si trovano molti dati e informazioni interessanti per valutare i trend nell’IA.
Tra le analisi sui possibili effetti economici dell’IA, trovo molto ben strutturate quelle della McKinsey, partendo magari da questa: https://www.mckinsey.com/capabilities/mckinsey-digital/our-insights/the-economic-potential-of-generative-ai-the-next-productivity-frontier
Infine, per capire come si posiziona il nostro governo di fronte a questo tema, è utile leggere il documento di Strategia italiana per l’Intelligenza Artificiale 2024-2026, https://innovazione.gov.it/notizie/articoli/strategia-italiana-per-l-intelligenza-artificiale-2024-2026/ .