Marcello Marchese è un copywriter focalizzato sugli aspetti che generano il click attraverso i social e le conversioni sui link di affiliazione (ma non solo su quelli). Didatta impegnato e autore del libro “Copywriting per l’affiliate marketing” edito da Flaccovio, mi ha spiegato l’importanza della semplicità e di non perdersi dietro a troppi dettagli che possono confondere.
Ma ti lascio spiegare tutto da lui.
Ciao Marcello, ci descrivi i tuoi attuali focus lavorativi?
Ciao Francesco e grazie per l’intervista. Da diversi anni ho deciso di focalizzare il mio brand su un solo argomento, il Copywriting.
Al momento sono preso tra il lancio della mia accademia di copy chiamata CopyMind, l’apertura di un’agenzia di copy per le aziende che si chiamerà LetMeCopy e la riorganizzazione del network di affiliazione Pronto Campaign.
Ci spieghi in parole povere il rapporto tra copywriting e affiliazione?
La prima cosa che gli affiliati novizi cercano quando cominciano a vendere prodotti in affiliazione, sono tecniche avanzate per “fregare il sistema Facebook” e fare un sacco di soldi.
Quasi subito però si accorgono di una cosa: Facebook tende sempre di più a prendersi in carico il lato tecnico e di intelligenza artificiale, e ciò che veramente fa la differenza è il prodotto che si sceglie e le parole che si scrivono per venderlo.
Insomma il copywriting nel marketing di affiliazione gioca un ruolo chiave perché immagine e testo sono ciò che il potenziale cliente leggerà. Da questi deriva l’emozione che si scatena e che poi porta all’acquisto.
Quali sono per te le leve persuasive più potenti?
Quando l’utente è interessato al prodotto, la scarsità è sicuramente una delle più forti leve per invogliare a comprare. La curiosità è una leva fortissima per convincere a fare l’azione successiva, per questo motivo il clickbait è così famoso.
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Un’altra che mi piace molto è la sincerità: in un mondo in cui tutti parlano da venditori, quando arriva qualcuno che non ha paura di dire la verità, cattura l’attenzione di tutti.
Qual è il rapporto tra testo e immagini nel copy persuasivo?
L’immagine ha lo scopo di catturare l’attenzione del lettore casuale in quanto i colori e le forme richiamano il nostro io più primordiale, rispetto a delle lettere che abbiamo imparato solamente a scuola e vanno interpretate per bene.
Oltre a questo l’immagine dovrebbe supportare l’angle del testo. Se cioè impostiamo il copy sul principio di autorità parlando di un medico che approva il nostro prodotto, allora l’immagine dovrebbe mostrare il medico invece di perdersi su altri argomenti.
Ci sono accortezze particolari per catturare l’attenzione sui social?
Usare un linguaggio semplice, impostare l’argomento di vendita su una leva emozionale e non confondere il lettore con troppi dettagli.
Un errore che fanno in molti è vomitare tutto quello che sanno su un prodotto pensando che più cose scrivono meglio è. In realtà più cose scrivono e meno danno importanza ad ognuno dei dettagli perché il lettore si confonde.
Un po’ come una pizzeria che fa anche pesce, carne e sushi.
Quali sono gli errori peggiori in cui può incappare un copywriter?
Focalizzare la vendita su un argomento che non interessa al target a cui ci si sta rivolgendo e scrivere in maniera noiosa.
Il Copywriting dev’essere divertente, piacevole da leggere anche se non ti interessa nulla di quel prodotto.
Se non diverte te in primis, non divertirà chi legge.
Per approfondire il mio lavoro è possibile scaricare un mini corso gratuito sul copy per le Fb Ads qui: https://www.copymind.it/
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