Hanno da poco festeggiato i 10 anni di attività con Arkys e sono una delle più belle realtà della comunicazione web in Calabria. Ho chiesto a Giovanni Le Coche di raccontarci il suo punto di vista sul rapporto tra UX e visibilità nei motori di ricerca.
Giacché mi trovavo ho colto l’occasione e gli ho fatto un altro paio di domande che scommetto troverete interessanti, soprattutto per come Giovanni ha scelto di affrontarle. Una grande intervista, devo proprio dirlo.
Ciao Giovanni, ci racconti i tuoi attuali focus lavorativi?
Ciao Francesco, il mio amore per la SEO resta sempre al centro dei miei pensieri lavorativi. Attualmente Arkys – Digital Marketing, l’agenzia che ho creato insieme a Pierfrancesco Rizzo, è sempre più orientata sul marketing digitale a 360 gradi. Siamo cresciuti molto in questi anni, merito soprattutto di un gruppo di colleghi/staff che ha sposato la nostra filosofia lavorativa e il nostro modo di intendere il marketing online, orientato principalmente sugli obiettivi che l’azienda/cliente deve e vuole raggiungere.
Il tempo per essere operativo in ambito seo, in questa fase, si è un po’ ristretto per me e sto cercando di “recuperarlo” al termine della canonica giornata lavorativa (se di “canonical” si può parlare.)
Per essere meno discorsivi, stiamo lavorando su tutti i canali di marketing che possano permettere ai clienti di incrementare il loro fatturato, grazie ad una buona comunicazione.
Social Media, SEO, SEA, Email Marketing, Affiliate marketing e quant’altro rappresentano, attualmente, il nostro focus lavorativo, in tutti gli ambiti.
Abbiamo clienti nell’ambito della formazione, del settore edile/metallurgico, del fashion, del beauty, del food e in tanti altri.
Diciamo che negli anni ci siamo fatti una cultura.
Come si ottiene la pagina web più adatta allo scopo?
Non esistono regole, tranne una! (cit.).
Sono i dati che rispondono a questa domanda! La regola è: se sai cosa vogliono gli utenti, raggiungerai il tuo scopo.
La web analytics oggi è fondamentale per ogni tipo di brand, perché leggere i dati non è difficile. Ciò che è complesso è la loro interpretazione.
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Generalmente, ci fidiamo, in fase iniziale, delle buone norme del web 2.0, 3.0., n.0 😊. Successivamente, cerchiamo di interpretare al meglio i dati e rendiamo il cuore del progetto, il website, maggiormente performante non per ciò che vogliono i clienti o sul nostro gusto, ma per quello che gli utenti/clienti ci segnalano in maniera diretta o indiretta.
Il neuromarketing, sia nei processi di acquisto che nelle semplici visualizzazioni di pagine/siti è diventata parte integrante di ogni progetto.
Non lasciamo nulla al caso: posizione degli elementi, colori, nomi alle CTA, dati strutturati e tutto ciò che possa essere utili ai motori di ricerca ma, soprattutto, agli utenti.
Nulla deve essere tralasciato per un pagina che possa andare a goal di progetto!
Qual è il rapporto tra UX e visibilità su Google?
È un rapporto indiretto. Lo sarà ancora per un pò, forse…
È necessario ottimizzare un website e aggiornarlo costantemente e far sì che gli utenti si trovino nel posto giusto (bravo, bravo, bravo! Cit. Valeriana), al momento giusto.
Al solito il rapporto ToS (Durata media della sessione) e BR (Frequenza di rimbalzo) costituisce il primo dato da considerare per comprendere come la nostra ux possa piacere al bot.
Va da sé che dati, tabelle pivot, flusso di comportamento, mappe di calore, recordings se ben interpretate fanno bene non solo alla UX ma anche al crawler.
In fondo i test del passato, e del presente, ci dicono che questa potrebbe (e dovrebbe) essere la giusta direzione.
Chi deve puntare su AMP?
Se dovessi banalizzare direi i siti di informazione. Ma non è abbastanza, forse. Il dubbio rimane.
Non esiste, a mio avviso, un settore o più settori, ma tutto deriva dalla strategia pensata e dagli obiettivi che un brand vuole raggiungere.
Diciamo che il MFI (Mobile First Index) ha provato a cavalcare la stessa onda…
È interessante uno spunto che possiamo leggere qui: https://www.polemicdigital.com/google-amp-go-to-hell/
Questo fa capire come anche i SEO dovrebbero tenere conto di AMP, nel giusto modo e non per sperare di posizionarsi e basta!
Le visite dai social, migliorano in qualche modo la visibilità su Google?
Tutto è importante, ma quanto è importante? Starbuck potrebbe far scuola sui social signs. Oppure le “recensioni dal web”.
È sempre traffico referral.
Non è, però, a mia conoscenza un dato e/o un caso studio certo sulla rilevanza.
Più test non hanno dato un esisto chiaro e definito.
E’ importante che siano presenti in una strategia a 360°, ma credo che, al momento, non ci sia questa influenza netta sulle SERP.
Hai riscontri sul rapporto tra posizionamento e velocità del sito web?
Argomento dibattuto spesso con i colleghi. Test su test, annunci su annunci. Io, al momento, resto della mia idea, anche se sono sempre pronto a cambiarla (solo gli stolti non cambiano idea).
Il mio pensiero è che la velocità sia fondamentale per gli utenti e per il sito web.
Tuttavia lo considero un fattore di ranking indiretto e non diretto.
Esistono, infatti, dei parametri, utili per i seo, che forniscono ottimi risultati su siti veloci.
Che un sito performante piaccia ai bot è molto probabile, se non sicuro. Sul fatto che esso sia un fattore di posizionamento diretto, ancora ad oggi, non ci sono riscontri reali.
Meglio veloce che lento, però, nel dubbio (#esticazzi). 😉
Non abbiamo certezze assolute (forse qualcuna…) ma tanti dubbi.
Il professore Bellavista fa scuola ancor prima dei tecnicismi: “Un uomo con i dubbi è nà brav’ person’, chell’ ch’ certezz’, state sicuri, non è una buona persona!”