Oggi parliamo delle intenzioni di ricerca, ma anche di certe differenze quasi impercettibili tra query che appaiono simili, che tuttavia sono tali da generare serp molto diverse. Parliamo anche di altre amenità che riguardano tanto la keyword nel titolo quanto il contenuto nella sua interezza e anche il trust del sito web che lo ospita.
Come fare o fare? la logica dell’HowTo
Farò un ragionamento apparentemente scontato, che spero apparirà in tutta la sua meravigliosa complessità, per lo meno agli osservatori attenti.
Lo spunto per questo articolo nasce da una domanda:
A prima vista pare una questione di lana caprina, ma io credo che qualche elemento utile ne possa uscire.
Qualcuno ha esperienza o informazioni sulla – eventuale – differenza tra titoli/title COME FARE… e FARE… ?
Esempi:
-Come calcolare la percentuale di guadagno / Calcolare la percentuale di guadagno
-Come costruire una bomba a mano / Costruire una bomba a mano
-Come fare seo local al meglio / Fare seo local al meglio
Ho sempre visto il “come” come una forzatura (scusate il gioco di parole ) derivante dalla traduzione dell’inglese “how to…”, che in italiano è ancora meno necessaria.
A voi la parola »
Questioni di lana caprina?
Assolutamente no. Anzi, questa domanda fa emergere un Bias in cui prima o poi cadiamo tutti. Quel “come”, là davanti può essere davvero importante perché funziona come elemento disambiguatore della query, evitandone la fraintendibilità. Ma davvero quel singolo termine può cambiare così tanto l’intent? Beh, un singolo termine può stravolgere il senso di una legge, figurati quanta differenza può fare su Google che raccoglie tutte le esigenze del pianeta.
Se scrivo “fare pilates” nella barra di ricerca di Google, la mia query può essere interpretata come locale e transazionale, perché il motore di ricerca può ritenere che io voglia iscrivermi a un corso di Pilates e di conseguenza propormi le palestre più vicine a casa mia. Se invece scrivo “come fare pilates”, è più chiaro che sto cercando una guida, quindi la mia query diventa informazionale. Se cerco “montare una scrivania”, il motore di ricerca può ritenere che io stia cercando qualcuno che offra il servizio di montaggio dei mobili, ma se scrivo “come montare una scrivania”, allora Google ha molti meno dubbi su quali siano le mie reali intenzioni.
Ma quindi devo fare attenzione alla chiave nel titolo?
Sì, ma non solo a quella. Tutta la tua comunicazione dev’essere chiara e il titolo è solo la – pur non trascurabile – punta dell’iceberg. Se stai scrivendo una guida, non si tratta solo di scrivere “come” nel titolo, ma la partita si gioca sull’intero contenuto, sulle immagini e su tutte le risorse interne o esterne collegate, sugli altri contenuti nella stessa categoria, sulla struttura complessiva del sito web e sulla posizione del contenuto all’interno della struttura. Insomma, pensavi di cavartela solo aggiungendo un termine al titolo? Tutto quel che facciamo deve essere “disambiguante”. Scrivo questo e penso a quante pagine web esistono rispetto alle quali non sarei in grado di capire di cosa si sta parlando… puoi capire di cosa parlo?
Vale la pena scriverlo una volta di più: l’internet sarebbe un posto migliore se ogni pagina web avesse un piccolo abstract che ne spiegasse brevemente e con parole semplici la ragion d’essere. Questa pagina esiste a tale scopo. Che meraviglia!
Conclusioni
La logica dell’HowTo rimane una delle più forti motivazioni alla ricerca sul web, ma col passare del tempo, l’aumento dell’alfabetizzazione digitale e lo sviluppo tecnologico di piattaforme e device, le query transazionali diventano sempre più pervasive. Oggi non c’è niente di scontato nel riflettere sul fatto che possa essere più o meno opportuno aggiungere il termine “come” al titolo della tua guida su come fare qualcosa. Quando hai un dubbio puoi utilizzare gli strumenti di verifica dei volumi di ricerca per capire dove va il maggior traffico, ma soprattutto guarda le pagine di risposta di Google, perché la soluzione del rompicapo è sempre lì, a un palmo dal tuo naso.