Alex Alessandrini, Marketing Manager di Retorica Comunicazione, Direttore di Rallyssimo.it, ha scritto Marketing Turistico, edito da Flaccovio.
Con l’occasione gli ho fatto alcune domande sul libro e sul suo modo di vedere questa disciplina che finalmente torna ad assumere un ruolo centrale dopo due anni di flessione.
Ciao Alex, ci racconti i tuoi attuali focus lavorativi?
Ciao Francesco,
grazie per l’invito. È un piacere ritrovarti.
Veniamo da un periodo davvero lungo in cui tutto è stato rimesso in discussione ed è stato necessario trovare risorse extra sotto ogni punto di vista. Dopo un inverno di programmazione e formazione, ora sono orientato al breve periodo: si torna a dover seguire Pasqua e non succedeva dal 2019 e ci si prepara (si spera) ad una grande estate quindi la concentrazione è tutta su questi due periodi. E poi c’è questo secondo libro da raccontare in giro per l’Italia, anche se il grosso degli eventi l’ho previsto in autunno.
Come hai strutturato il tuo libro sul Marketing turistico?
Volevo riuscire a trasmettere al meglio il nostro modo di seguire le strutture ricettive in agenzia. Ho pensato che il miglior modo per farlo fosse di ripartire dalle basi, accompagnando il lettore pagina dopo pagina verso il proprio piano di marketing. Le prime tre parti servono a gettare le basi per la strategia, le due centrali sono il cuore del testo ed anticipano un necessario “ponte” tra online ed offline che oggi ritengo sia imprescindibile. Anche questa volta, come nel primo, si è puntato molto su chiarezza espositiva e leggibilità. È pur sempre un libro che parla di strategia e il tecnicismo è dietro l’angolo.
Quali sono le competenze di marketing che deve avere un albergatore?
Esagerando un po’, ti direi nessuna. Mi spiego meglio: un albergatore ha il compito di capire cosa il marketing può fare per lui ma, in termini di competenze, non penso gli serva qualcosa in particolare.
Se rende chiari i propri obiettivi in modo che chi si occupa di marketing possa aiutarlo a raggiungerli e fornisce le risorse necessarie, avrà già fatto una parte rilevante del proprio lavoro nel marketing. Chiaramente deve fare in modo di farsi tradurre tutto quello che viene fatto in relazione alle sue esigenze, per valutarne l’efficacia e i risultati.
Quali sono invece quelle che vanno necessariamente demandate ad altri professionisti?
Le operatività non sono mai compito dell’albergatore. Magari di qualche suo collaboratore sì ma, lui in prima persona, deve dedicarsi ad altro e valutare solo le performance del marketing. Se c’è una cosa che ho imparato in questi dieci anni di carriera è che quando si entra nel merito di azioni operative (una campagna ads, una DEM, ecc…) si disperdono tante energie e risorse facilmente risparmiabili affidando compiti a professionisti specializzati.
Quali sono gli errori più frequenti in una strategia di marketing turistico?
Come ti dicevo prima, servono basi per una corretta strategia e l’errore degli errori è mettersi in moto senza queste. Attivarsi perché incuriositi da un software o da un social, ad esempio, sposta il focus sugli strumenti che, utilizzati senza far parte di una strategia, difficilmente funzionano. La ricerca del risultato veloce e con qualche clic è spasmodica ma, più lo si cerca in questo modo più ci si allontana da come funzionano realmente le cose. Serve un piano che va visto, rivisto, corretto, misurato e modificato di continuo.
Il resto dei problemi stanno nel voler dei risultati senza essere disposti a prendersi del tempo per misurarli.
Per finire, a quali condizioni avremo una buona ripresa del turismo in Italia?
Cavoli, domanda tosta questa. L’esperienza recente ci dice che, al salire delle temperature, la domanda si riaccende in modo importante quindi la stagionalità al momento è sicuramente una determinante. Certo, mancano quote importanti di turisti stranieri e credo ci vorrà ancora un po’ per tornare ai numeri di un tempo ma, se pensiamo a come eravamo messi due anni fa mi sembra già straordinario poter mettere le mani alle strategie che puntano ad una grande primavera.