Negli ultimi tempi sto notando una tendenza negativa su molti blog che negli anni passati sono cresciuti benissimo e che hanno per l’appunto uno storico importante, con centinaia e spesso migliaia di articoli.
Oggi parliamo di come mi pare stia cambiando Google rispetto alla valutazione dell’offerta di contenuti e di conseguenza di come sarebbe meglio organizzarsi in questo momento per fare blogging e restare a galla.
Tutto subito, anzi prima!
Il titolo di questo paragrafo riassume ciò che mi sembra di intravedere tra i risultati delle serp. Se fino a qualche tempo fa esistevano contenuti talmente “validi” da restare ben posizionati per anni, oggi Google sembra essere molto più ingordo di novità e soprattutto di progetti giovani e (magari) validi. Vedo questi ultimi crescere molto bene e velocemente, mentre al contrario sembra che i siti web più anziani facciano più fatica del solito a restare a galla.
Ora, per me ha senso (anzi è bello) che le risorse fresche vengano fuori, ma in certi casi mi sembra proprio che il nuovo sia meno valido di ciò che va a sostituire e questo è un peccato, perché la qualità della ricerca peggiora invece di migliorare. Vedo tanti blogger che sono anche grossi professionisti, perdere posizioni rispetto a blogger più giovani e meno esperti, il cui unico merito è pubblicare con maggiore frequenza sullo tesso tema. Viviamo un eterno presente, schiacciato sulla freshness.
Un mondo di freshness
Ormai in molti casi è più importante finire su Discover o nel carosello delle News o ancora nelle FAQ che popolano sempre più serp, piuttosto che essere “primo su Google”. E dirò di più, il primo risultato di ricerca su Google ormai è una roba che per trovarlo devi prima scrollare altre dieci cose. Una volta si diceva “se vuoi nascondere un cadavere, mettilo nella seconda pagina di Google”, bene, oggi spesso basta la prima, diciamolo una volta per tutte.
Non è nemmeno un caso il fatto che Semrush abbia da poco rilasciato un bell’aggiornamento che ora permette di studiare per ogni chiave di ricerca le corrispondenti Serp features, vale a dire la presenza della pagina nelle varie integrazioni delle serp di Google. Tutto nella direzione di una ricerca sempre più legata alla contemporaneità. Il nuovo internet è un posto dove per vincere non devi essere per forza il migliore a trattare un tema, basta essere il più accessibile, il più presente, il più aggiornato, il più fresco…
Come curare un blog che sta perdendo terreno
Se in questo periodo stai perdendo terreno, come prima cosa ti suggerisco di gestire i contenuti che non vengono raggiunti da impressions organiche. Per “gestirli” intendo che dovrai decidere se tenerli, accorparli ad altri, aggiornarli o rimuoverli, ma per l’amor del cielo non lasciarli lì a svernare.
Un secondo passaggio importante è riprendere i contenuti che invece ottengono già impressions, possibilmente con un aggiornamento sostanziale. Mostra in pagina sia la data di prima pubblicazione che quella di aggiornamento e tieni le notizie più recenti nella prima parte del contenuto.
In ultimo, cerca di capire se nel tuo campo vince chi pubblica spesso nuovi contenuti o chi aggiorna spesso le pagine già esistenti. Probabilmente noterai che in questo periodo ci sono sempre più contenuti freschi, ma non è una regola che vale sempre, insomma vedi tu, è importante capire come si muovono i tuoi competitors sotto questo punto di vista. Soprattutto, aggiungi un buon sistema di iscrizione alle notifiche, perché oggi la partita della visibilità si gioca tanto sui segnali comportamentali, che in molta parte si innescano quando riesci a portare tanto traffico in poco tempo sul contenuto nuovo.
Ah, se a tutto questo aggiungi una buona SEO, una struttura pulita e delle buone performance, magari hai qualche possibilità seria di riprenderti bene.
In tutto questo c’è ancora chi compra backlink con l’idea di diventare “primo su Google”… come se (anche arrivandoci) servisse a qualcosa…