Stefano Schirru è titolare con Massimo Fattoretto di Linkami web, nuova realtà italiana in ambito link building e digital PR.
Oltre ciò Stefano è il fortunato ideatore del Wild SEO Magazine, l’unica rivista SEO/web marketing cartacea nel nostro panorama. Abbiamo parlato di questo, ma anche dell’importanza degli eventi e della condivisione.
Ciao Stefano su cosa ti concentri ultimamente a livello professionale?
Ciao Francesco, grazie per questa intervista! Nell’ultimo periodo mi sto concentrando su molti fronti diversi. Per quanto riguarda i clienti continuiamo a gestire progetti seo con focus su tutto ciò che riguarda la link building e le digital pr. Poi, come ho sempre fatto, gestisco diversi progetti personali in ambiti più o meno competitivi che porto avanti con passione. Con la Linkami Web (la nuova azienda creata con il mio amico e socio Massimo Fattoretto), tra l’altro, stiamo portando in giro per l’Italia proprio dei workshop dedicati a questo argomento. Il tutto senza dimenticare Wild Seo Magazine, che resta uno dei progetti a cui sono più affezionato. Stiamo preparando la nuova edizione con diverse sorprese! Sarà totalmente rinnovata da un punto di vista grafico e dei contenuti. Ma sto dedicando parte del mio tempo anche all’attività di formazione. Un’attività che, sicuramente, rende meno da un punto di vista economico ma che ha un valore immenso da un punto di vista umano e professionale perché ti porta ad incontrare le persone, a conoscerle nel profondo. Con il nostro lavoro siamo portati a vivere tutto il giorno davanti al pc… staccare la spina e “vivere” le persone fa tutta la differenza del mondo.
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Mi descrivi il progetto Wild SEO Magazine? Come mai un magazine cartaceo?
Wild Seo Magazine nasce per gioco a Gennaio 2017. Un giorno ero in ufficio con i miei collaboratori quando proposi l’idea di fare un magazine cartaceo. Tutti mi presero per pazzo sostenendo che era molto meglio fare un pdf o un blog per veicolare i contenuti. Io non ero della stessa idea. Volevo fare qualcosa di totalmente differente. Qualcosa di unico. Così feci quello che credevo sarebbe rimasto un test ma al contrario è stato un piccolo successo. Ad oggi siamo a 2 mila copie di tiratura (con un numero di lettori stimati tra i 6 e i 9 mila) e contiamo di arrivare a 4 mila entro il prossimo anno. Una delle mie più grandi soddisfazioni è stata quella di salire su un treno per andare ad un evento di formazione e vedere 2 ragazzi seduti qualche posto più avanti che stavano leggendo la nostra rivista. Lì ho capito che Wild Seo Magazine si stava cominciando a diffondere davvero nel settore! Ad oggi sono tante le persone che mi fermano agli eventi facendomi i complimenti per l’iniziativa. Per me e il mio staff è motivo di enorme orgoglio.
La SEO sta “entrando” o è sempre difficile farne percepire l’importanza?
Secondo me, più che la seo, sta entrando il concetto dell’importanza del web marketing. Anche i piccoli imprenditori, quelli che operano a livello locale, e i professionisti, si sono resi conto davvero del potenziale del web. Oggi, per come la vedo io, ha sempre meno senso parlare di seo, social network, advertising come se fossero strumenti a se stanti. Tutti devono far parte di una strategia integrata di web marketing per poter dare visibilità al proprio messaggio, prodotto o servizio. Oggi le cose si sono evolute. È sempre più importante concentrarsi sul brand, qualsiasi cosa si faccia. Inoltre siamo bombardati da messaggi pubblicitari e sono aumentati i posti dove gli utenti interagiscono e si informano. Pertanto avere una visione più “globale” è fondamentale se si vuole davvero lanciare un progetto di successo.
Mi descrivi il tuo evento SEO ideale? Come dovrebbe funzionare?
Guarda, proprio poche settimane fa ho avuto un evento (Linkami Web Summit) che abbiamo organizzato con la nuova società che ho fondato con Massimo Fattoretto, la Linkami Web. In questo evento abbiamo cercato di portare formazione di alto livello, invitando alcuni dei migliori professionisti italiani del settore (link building e digital pr) ma senza trascurare la parte relativa al networking e, se vogliamo, del divertimento. Ma al di là di questo io credo che un evento seo abbia come scopo offrire ai partecipanti un punto di vista o, meglio ancora, una serie di punti di vista. Credo che gli eventi debbano essere un’occasione per fare il punto della situazione, per incontrare gli altri addetti ai lavori e confrontarsi. Ma la formazione vera non si può fare agli eventi, per quella ci vogliono contesti più piccoli da massimo 10-15 persone, in cui il docente possa seguire tutti e, soprattutto interagire. Un altro aspetto fondamentale della formazione è che il docente DEVE avere molta esperienza sul campo. Ognuno deve insegnare solo ed esclusivamente quello che sa fare meglio. Ecco, per fare un esempio, io faccio regolarmente campagne facebook ads ma non le farei mai ne per un cliente ne, tantomeno, le insegnerei ad un corso. In questi ambito mi “limito” a quello che so fare meglio e di cui mi occupo ogni giorno della mia vita da 12 anni a questa parte, ossia Seo, link building e digital pr.
Come emergere in questo mare di agenzie e liberi professionisti?
Io credo che le strade siano solo 2: specializzazione e valore. Specializzazione perché non si può pensare di saper far tutto e farlo bene. Sono pochissime le agenzie che hanno avuto la capacità di integrare tante figure professionali di spicco in ambiti differenti. Figuriamoci se può farlo un libero professionista. Noi come agenzia, pur avendo competenze anche in advertising (facebook ads, adwords, native, ecc.) per i clienti curiamo solo la parte seo e siamo specializzati in link building e digital pr. Quando abbiamo bisogno di curare l’intera strategia di marketing di un cliente ci avvaliamo di professionisti specializzati nei singoli ambiti di competenza. Voler far tutto, spesso, si traduce in fare tutto male. Il secondo punto è il valore. Negli ultimi 2 anni abbiamo speso tante energie (e continuiamo a farlo) per cercare di offrire valore. Penso a Wild Seo Magazine, il nostro mezzo di comunicazione principale, che è sempre stato gratuito ed accessibile a tutti. Ma, anche, i tanti eventi a cui abbiamo partecipato, i workshop e gli incontri formativi che abbiamo organizzato, gli scambi di opinioni sui social, i video che abbiamo realizzato e molto altro. Credo che sia fondamentale usare i canali di comunicazione per offrire valore, per far percepire la propria professionalità. Poi, come è giusto che sia, saranno le persone a scegliere il consulente o l’agenzia che reputano essere più idonee alle proprie esigenze.
Cosa manca nella SEO italiana?
Da un punto di vista della qualità professionale dei singoli, credo che non siamo messi così male come si voglia far credere. Oggi in Italia esistono tanti professionisti davvero in gamba, in grado di lavorare ad altissimi livelli. Spesso queste “gemme” lavorano nell’ombra, lontani dalla ribalta dei palchi degli eventi del settore ma sono tanti e portano avanti un lavoro incredibile. Tuttavia una cosa che noto, con un pizzico di dispiacere, è una scarsa cooperazione tra i professionisti del settore. Mi piacerebbe vedere più confronto, più voglia di scambiarsi opinioni, di relazionarsi per confrontare le proprie esperienze e, in particolare, i propri insuccessi. Insomma vorrei vedere meno seo fare i fighi per un successo ottenuto e più condivisioni degli insuccessi ottenuti da cui, tendenzialmente, si può e si deve imparare molto. Inoltre mi immagino un mondo in cui chi si occupa di seo abbia meno paura di perdere qualcosa, meno preoccupazione per il “proprio orticello” e più condivisione. Io credo che se cresce il settore possiamo crescere tutti insieme. Ma forse è e rimarrà pura utopia.