Tutti vorrebbero conoscere il futuro, sapere cosa accadrà domani alle persone care (ma anche ai nemici). Purtroppo solo i SEO possono fare cose come prevedere il futuro o allevare dinosauri in giardino. Per i dinosauri c’è tutta una procedura farraginosa che non ti racconto, per il futuro invece si tratta di fare analisi predittiva.
No, non so dirti se domani incontrerai l’anima gemella o se rivedrai quel vecchio amico del liceo, ma forse posso dirti qualcosa di utile per sapere in anticipo come muoverti, sia che tu stia lanciando un nuovo progetto web, sia che tu cerchi il colpo da maestro per rilanciare la tua impresa sul web. Partiamo da una considerazione semplice semplice:
Domanda e offerta
Se la comunicazione avviene in presenza di chi emette il messaggio e chi lo riceve, il marketing si costruisce sempre a partire dall’osservazione dei due piatti della bilancia su cui poniamo domanda e offerta. Steve Jobs era un genio, ma ha inconsapevolmente danneggiato un’intera generazione di imprenditori facendo praticamente sempre innovazione di tipo design driven. Le sue idee hanno cambiato il mondo senza provenire dall’ascolto del pubblico di riferimento, ma dall’introspezione. Ogni mattina Jobs si chiedeva come avrebbe potuto rendere i suoi prodotti straordinari. Lo chiedeva a se stesso, concentrandosi unicamente sull’offerta. La domanda era ininfluente nella sua percezione, perché «Le persone non sanno quello che vogliono finché non glielo fai capire tu».
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L’approccio design driven si contrappone a quello classico di tipo Market driven, che invece studia il mercato per tentare predizioni sulle future abitudini di consumo. In base a quest’approccio, le features dei nuovi prodotti vengono scelte a partire dallo studio dei bisogni percepiti dal pubblico di riferimento, non guardandosi allo specchio in bagno, come faceva Jobs.
Tutti come Jobs invece. Una volta diffusosi il mito del CEO di Apple, intere schiere di piccoli imprenditori sono cadute nel burrone dell’innovazione di tipo design driven, facendo spesso tonfi clamorosi. Pensa che nemmeno Jobs le azzeccava tutte, figurati le sassate che sono arrivate a chi ha lanciato startup con quattro soldi al grido di “think different“. Altroché.
Analisi predittiva con Google Trends
Google ci offre uno strumento formidabile per fare analisi predittiva. Talmente semplice che spesso lo riteniamo una perdita di tempo. Un problema dell’era in cui viviamo è che in mancanza di visione a lungo termine, dimentichiamo il significato e l’importanza dell’essere lungimiranti. Facciamo società senza avere un business plan, prendiamo decisioni che tengono conto dell’immediato presente, senza chiederci cosa accadrà tra un anno. Soprattutto ci concentriamo troppo su quello che ci viene in mente di dire e troppo poco su cosa vogliono sentire le persone.
Google trends mostra le “mode” statistiche per mese e per anno. Predire il futuro con Google trends significa trovare ricorrenze nei picchi di ricerca anno per anno. Analizzando ad esempio le tendenze di ricerca per la parola “pomodori”, noterai che il picco delle ricerche è sempre tra luglio e agosto, probabilmente perché quello è il periodo della raccolta.
Picchi più frastagliati e meno regolari indicano invece che non esistono tendenza di ricerca precise legate a un periodo dell’anno, ma solo eventualmente a fattori estemporanei come quelli dettati dall’agenda mediatica. Improvvisi.
Puoi usare Google Trends per tentare l’analisi predittiva. Puoi farlo in modi diversi che ora proverò a descrivere:
Azienda già esistente
Per rilanciare la tua azienda sul web, prendi tutte le chiavi di ricerca che caratterizzano il tuo core business e valuta se e per quali di esse esistono regolarità nei trends di ricerca. Se ad esempio hai un e-commerce di abbigliamento e accessori, puoi accorgerti che il termine “pochette” picca sempre nel mese di luglio:
L’idea è dunque preparare tra maggio e giugno una buona quantità di contenuti sulle pochette (non parlo solo di testi, ma di fare content marketing sul serio) e mettere tutto fuori a inizio luglio. Google vedrà che hai prodotto un grosso sforzo in termini di comunicazione proprio quando le persone stanno cercando informazioni su ciò di cui parli. Hai avvicinato la domanda all’offerta. Bravo!
New business
Più facile è utilizzare Google Trends per lanciare nuovi business, magari di piccole dimensioni, che ne so, piccoli e-commerce monoprodotto, cose così. In questo senso basterà passare un pomeriggio a incrociare dati per capire da un lato se esiste una tendenza di ricerca annuale e dall’altro se la concorrenza è tale da prefigurare un ostacolo importante. Insomma, potrai fare le tue valutazioni a cavallo tra esigenze informative del mercato e fattibilità del progetto.
Puoi arrivare prima degli altri, sul serio.