Che vuol dire innovare?

Quale che sia il settore di cui ti occupi, sei sicuramente cresciuto nel mito dell’innovazione. Ti hanno insegnato che in un mercato competitivo in cui si cerca di offrire tutti la stessa soluzione, il vincitore è quello che fa la differenza cambiandoti la vita con un prodotto o un servizio dalle caratteristiche innovative e tali da risolvere problemi nuovi o soddisfare bisogni che prima non avevi.

La capacità di innovare viene ormai vista come una condizione necessaria da chiunque, ma proprio da tutti, tanto che perfino i business basati sulle attività più classiche cercano la soluzione almeno a livello comunicativo per raccontarti di essere moderni e (quindi) innovativi.

In sostanza, non c’è più verso di trovare un ciabattino e se ne trovi uno, le scarpe te le deve aggiustare avvalendosi di un software per la modellazione 3D, altrimenti è squalificato. Stiamo tutti un po’ impazzendo dietro a questa storia, diciamolo.

Innovare significa riprodurre qualcosa che esiste già, introducendo un elemento di novità che risolva un problema reale delle persone. Il telefono cellulare è un’innovazione del telefono fisso, perché fa la stessa cosa, ma ti permette di essere raggiungibile quando non sei a casa. Lo smartphone è un’innovazione del computer (e del cellulare), perché ti permette di gestire la tua vita digitale quando non sei a casa. Poi passiamo tutti sempre più tempo a casa, ma questa è un’altra storia, lascia stare.

Il vision pro di apple

Ora io lo so che parlandone in questo contesto rischio ti alzare un polverone, ma per capire che il vision pro di apple non è innovativo in senso ampio, basta ricordare che non risolve alcun problema reale delle persone. Non è per le masse, perché costa quanto un’automobile e da ultimo, per quel prezzo mi sarei aspettato almeno che fornissero il tubo col boccaglio, invece tocca ordinarlo a parte.

È fico, ma la figaggine non è innovativa di per sé. Poi scusate se ci metto il carico, ma ad oggi tra realtà virtuale e aumentata, passando per gli occhialini 3d da usare al cinema, sono state sviluppate tantissime tecnologie che prevedono l’utilizzo di qualcosa da mettere sugli occhi. L’unica che ha funzionato sulle masse è l’occhiale da vista, il che significa che c’è proprio un motivo fisiologico per cui questi visori non funzionano. Perché NON FUNZIONANO.

Parliamo di amenità concepite per intrattenere i ricchi o che tutt’al più trovano impiego in ambiti ristretti e iperspecialistici, come la chirurgia, l’architettura, l’ingegneria. Si può essere innovativi limitatamente a certi settori, ma tutto qui, non hai cambiato “le cose”. Questo per me in Apple si sa, altrimenti non avrebbero tirato fuori una roba così costosa che serve solo a sollazzare la vista. Quindi smettetela di parlarne come del primo atto della rivoluzione totale, perché non c’entra niente. E nemmeno il boccaglio.

Ok, ma noi come possiamo innovare?

Tutto questo pippone ti avrà fatto pensare all’innovazione come a qualcosa che riguarda solo le big corporations o comunque le aziende strutturate con business model e grossi budget per affrontare le “sfide del futuro”. Ma è possibile innovare se vendi servizi nel web marketing come consulente o come agenzia?

Per me qui si apre un mondo meravigliosamente oscuro, perché in questo senso credo entrino in gioco dinamiche di introspezione. Innovare per chi è nel digital può significare introdurre un nuovo metodo di lavoro che produca output più chiari e precisi in meno tempo, oppure trovare proprio strade nuove per guardare e fare le cose. Non importa tanto il fatto in sé di sviluppare da zero un software di business intelligence o più “semplicemente” un pensiero laterale sul posizionamento nei motori di ricerca. La cosa veramente importante è migliorare la vita delle persone limitatamente al tuo ambito di interesse. A volte basta una buona intuizione per spostare significati e insinuare una prospettiva diversa sulle cose. E le intuizioni vengono da dentro, quindi non cercarle dove non sono.

E per quello che ho davanti agli occhi, tante volte per essere innovativi basterebbe mantenere quel garbo che ci differenzia dai lottatori di wrestling. E diamine.

Rispondi all'articolo

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *


The reCAPTCHA verification period has expired. Please reload the page.