Alessio Beltrami è il fortunato autore di “come vendere con il blog aziendale”, libro edito da Flaccovio nel 2014, affermatosi come punto di riferimento per gli imprenditori e gli esperti di comunicazione che vogliono capire come sviluppare il blogging per migliorare le performance della propria azienda.
Ecco il resoconto della nostra chiacchierata.
1. Ciao Alessio, entriamo subito nel vivo. Quali aziende beneficiano maggiormente di una buona attività di blogging aziendale?
Le aziende caratterizzate da forti elementi distintivi che non vengono comunicati (o che non possono essere comunicati adeguatamente) con altri strumenti di marketing, traggono un grande beneficio dal blog aziendale, perché è per loro la soluzione per raggiungere i clienti nel modo migliore.
Il blog aziendale è quindi un canale per comunicare il messaggio aziendale in modo completo e credibile.
2. Qual è la preoccupazione principale per chi cura il blog di un’azienda?
Ce ne sono diverse, ma devo dire che si contendono il podio la paura di ricevere commenti negativi (una falsa paura visto che anche i commenti negativi sono una grande opportunità per l’azienda) e la paura di non sapere cosa scrivere finendo in fretta gli argomenti adatti al blog.
3. Una domanda pericolosa: chi deve firmare gli articoli del blog aziendale? La redazione? Uno stagista che tra due mesi andrà via?
Il blog è una fotografia molto realistica di ciò che accade in azienda. Chi incontrerà il cliente quando entrerà in contatto con l’azienda? Con chi si relazionerà maggiormente? Ecco le persone che dovrebbero sicuramente avere spazio sul blog aziendale firmando gli articoli in modo personale (nome, cognome e immagine). Questo non significa che debbano essere loro a scrivere fisicamente gli articoli, ma che sia loro la faccia associata ai contenuti.
4. Esistono strumenti utili per individuare gli argomenti da trattare in un blog aziendale?
Io parto dall’azienda: di cosa si lamentano i clienti al customer service? Quali informazioni richiedono più frequentemente? Quali equivoci sono ricorrenti e fonte di problemi? Ecco da dove partire. Ecco dove si nascondono argomenti di sicuro successo, perché fotografano situazioni reali e presenti nella quotidianità che lega azienda e cliente. Inoltre lavorare su queste tematiche facendo chiarezza, contribuisce anche a migliorare la comunicazione aziendale su tutti i fronti.
5. Esistono differenze nella frequenza di pubblicazione in base al tipo di azienda?
Certamente, ci sono aziende che sono legate a una stagionalità particolare e che per questo possono avere la necessità di comunicare in modo più assiduo in alcuni periodi. Oltre a questo non esiste una vera regola per la frequenza di pubblicazione visto che questo punto deve fare i conti con molti aspetti: il budget, l’organizzazione interna, la natura del business ecc.
La frequenza di pubblicazione che preferisco coincide con ogni volta che l’azienda ha qualcosa di rilevante da dire ai propri clienti. Questo ovviamente è molto difficile da quantificare, per questo a volte è già una buona cosa evitare di comunicare senza un motivo valido.
6. Per finire, cosa raccomanderesti ad un blogger che intendesse raccontare la propria attività?
Quando scrivo – per me o per i clienti – mi chiedo sempre cosa di quello che sto scrivendo potrà aiutare uno sconosciuto a comprendere esattamente di cosa mi occupo e come potrei aiutarlo. Scrivere seguendo questa direzione sicuramente aiuta e aiuterà di certo anche tutti quei blogger che hanno la necessità i raccontare ciò che fanno.
Grande Alessio, c’è sempre da apprendere qualcosa dai suoi interventi.
L’attività di blogging aziendale è ancora molto sottovalutata in Italia, ma sono certo che quando ridurrano il digital divide esistente sarà presa più seriamente.
Ad integrazione mi permetto di porre l’attenzione sul fatto che molti imprenditori si fermano alla pagina fan di Facebook. Tra qualche anno sarò ben felice di chiedergli “Ora che Facebook non c’è più, mi sai dire quante email di potenziali clienti hai? Mi sai dire chi sono i tuoi fan?”
Hai perfettamente ragione, tuttavia spero che facebook continui ad esserci… mi sono affezionato 🙂