I menu sono un elemento importante per la consultazione di un sito web. Contengono solitamente i link alle pagine istituzionali che raccontano il progetto e/o l’azienda, ma anche e soprattutto i link alle aree d’offerta più superficiali, ascrivibili a categorie di prodotti, notizie, servizi.
I menu si possono trovare in qualunque punto del sito web, ma occupano frequentemente la parte alta di ciascuna pagina, le sidebar e il footer. La rilevanza di un menu rispetto al progetto web che dischiudono è via via meno forte andando dall’alto verso il basso.
Top / Main menu
È il menu principale, quello in alto, spesso a ridosso del logo. In caso di ecommerce suggeriamo di tenerci esclusivamente i link alle principali categorie di prodotti in vendita, per un giornale sarà opportuno pubblicare i link alle principali aree notiziabili, mentre per il sito di un’azienda che offre servizi sarà spesso più importante avere i link al company profile e alla pagina contatti, oltre che alle principali aree dedicate ai servizi offerti.
Sottomenu
I sottomenu sono un problema. Sono spesso difficili da usare, rischiano di appensantire la scansione e sostanzialmente rompono la struttura dei silos, che è il cuore stesso della logica fondante del web, quella ipertestuale. Per me andrebbero utilizzati solo quando non se ne può fare a meno, vale a dire nei grossi store, quelli con centinaia di categorie prodotto annidate. In questi casi il suggerimento è servire i link alle sottocategorie che non ci interessa posizionare mediante caricamenti dinamici e non con URL esplicita nel codice sorgente. Google li vede lo stesso, ma non hanno lo stesso impatto sulla scansione.
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Nella maggior parte dei siti che vedo, i sottomenu potrebbero non esserci. Piuttosto che rendere le sottopagine accessibili da qualunque punto del sito, punta a compartimentare gli spazi virtuali del tuo sito per argomento. Crea percorsi di navigazione invece di schiacciare tutto a livello di un menu con 100 link replicati per tutto il sito.
Menu laterali (sidebar)
Nell’era mobile sono sempre meno utilizzati, perché in modalità responsiva finiscono inevitabilmente sotto al body della pagina, diventando spesso inservibili. Gli utenti non ci cliccano mai e la qualità percepita della pagina diminuisce. Se li usi, il suggerimento è tenerli quanto più puliti possibile, magari pubblicandovi link a risorse laterali, non prioritarie per il modello di business. Salvo eccezioni eviteri di tenerci call to action.
Evita come la peste i widget di wordpress con i link agli articoli più visti, gli ultimi usciti e quelli correlati. Queste liste di link, assimilabili a menu, sono quasi sempre invisibili per gli utenti, anche quando si collegano da desktop. Uno spreco di risorse.
Menu footer
Ospita solitamente i link legali, come quelli a pagine sulla privacy e trattamento dei dati, utilizzo dei cookie, ma anche a pagine che forniscono informazioni su resi e recessi, modalità di spedizione e tutte le altre di questo tipo, obbligatoriamente presenti nei siti e-commerce. Questi ultimi potranno pubblicare a livello del footer anche i link al company profile e duplicare quello alla pagina contatti. In generale sconsiglio di duplicare nel menu footer i link già presenti nel menu principale, perché gli utenti in cerca di informazioni del tipo visto fin qui, tenderanno a cercarle autonomamente sia in cima che in fondo al sito, quindi sarebbe una duplicazione inutile, per altro replicata su tutte le pagine del sito. Il problema semmai è se le informazioni utili mancano sia sopra che sotto, quindi pensa per prima cosa a presentarti per bene utilizzando i menu di navigazione.
Spesso nei footer menu vedo 20 link a voci che potrebbero essere accorpate in 8. Pensa a come fare economia in questo senso, perché sono posizioni importanti.
Menu contestuali (silos menu)
In ultimo sebbene siano poco usati, son un grande fan dei menu principali contestuali per silo. Per spiegarti cosa intendo, pensa di trovarti sulla homepage di un sito web che vende solo divani e nel menu principale cliccare sulla voce “divani in pelle”. A questo punto ti ritrovi su di una pagina che nel menu principale ha solo voci pertinenti con i divani in pelle, quindi di fatto è un menu diverso rispetto a quello della homepage. Questo è un silo “stretto”, estremamente efficace dal punto di vista della UX, perché offre il massimo dell’informazione senza distrarre l’utente.
No, non è peccato mortale far tornare l’utente alla homepage per intraprendere un percorso diverso.
In conclusione, meno è meglio
L’ultimo update di Google sembra aver punito i siti giudicati troppo “eteroversi” rispetto a quello che doveva essere il loro focus. In questo senso ho trovato che molti tra i siti che invece ne sono usciti alla grande, non solo hanno un piano editoriale molto definito, ma – ecco la sorpresa – presentano menu principali con pochissime voci, asciuttissimi, nonostante poi all’interno la cura dei contenuti sia spesso molto buona. Non solo si trattano pochi argomenti e in modo molto verticale, ma già a livello dei menu di navigazione si sgombra il campo da possibili dubbi. due o tre voci e stop.
Il resto è per chi ha tante chiacchiere da vendere.