Cos’è l’alberatura dei contenuti di un sito web?

L’alberatura di un sito web è la struttura organizzata dei suoi contenuti. È il modo in cui si sceglie di presentare le pagine web agli utenti per consentire loro una navigazione più comoda e meglio finalizzata alla conversione. In questo momento storico, parlare di alberatura è importante, perché con ciò che è emerso sui criteri di valutazione della rilevanza delle pagine web, oggi abbiamo la conferma che l’usabilità è un fattore direttamente impattante sui comportamenti degli utenti, che a loro volta sono direttamente impattanti sul ranking nelle serp di Google.

Se abbiamo dunque la conferma che Google utilizza il browser Chrome per campionare i comportamenti di navigazione e farci sopra valutazioni sulla rilevanza, ne consegue che (tra l’altro) per fare un buon lavoro lato SEO, ci servono (tra l’altro) due cose:

  1. Un contenuto che tenga in pagina gli utenti e che a certe condizioni produca anche interazione;
  2. Un sito web organizzato in modo tale da rendere semplici tutte le azioni per cui il sito stesso ESISTE.

I testi generati con AI

Non c’entrano con l’alberatura, ma con il primo dei due punti di cui sopra. Abbiamo detto più volte che Google non penalizza a prescindere i testi prodotti con AI, ma forse gli utenti sì, quindi eviterei di limitarmi al copia/incolla da ChatGPT o similari, usando semmai queste tecnologie (meravigliose) come punti di partenza per sviluppare un gran bel contenuto. Chiusa parentesi.

Gli elementi di navigazione

Gli elementi come le sidebar, il top, il footer, con i i filtri e i menu di navigazione – in qualunque posizione si trovino – servono a far muovere gli utenti nel sito e consentire loro di compiere le azioni che ci aspettiamo. La loro organizzazione deve essere coerente con l’alberatura definita, ma può anche consentire di effettuare “salti” verso aree più profonde e meno superficiali, in base alla pagina su cui appunto ci si trova in un dato momento.

La struttura ad albero

Il termine stesso “alberatura”, ci suggerisce che i contenuti di un sito web andranno strutturati per rami grossi, rami più piccoli e foglie. I rami sono pagine madre ovvero pagine di categoria, da cui si raggiungeranno sottopagine ovvero sottocategorie che si svilupperanno in profondità fino all’ultimo anello della catena che è la foglia. Sotto la foglia non c’è niente… forse un lombrico, non so.

Un problema delle alberature è non capire che alcuni rami dovrebbero esistere a livello logico, ma andrebbero sviluppati solo come separatori e non come pagine web. Ad esempio, non ha quasi mai senso che il sito web di uno studio dentistico abbia una pagina SERVIZI in cui porre pagine per i singoli servizi offerti. Non ha senso, perché coerentemente con il modello di business di qualunque studio professionale, la homepage di uno studio dentistico online dovrebbe COINCIDERE con la pagina servizi, da cui questi ultimi saranno direttamente raggiungibili al primo livello di profondità, quindi:

Home –> Impianti dentali

e non

Home –> Servizi –> Impianti dentali

Già capire questa piccola cosa fa una differenza enorme nello sviluppo di un’alberatura efficace per utenti e motori di ricerca.

La struttura URL c’entra con l’alberatura di un sito web?

Dal momento che la maggior parte delle strutture URL può essere compilata in modo arbitrario e indipendente dall’organizzazione delle pagine, non possiamo dire che la struttura URL faccia parte dell’alberatura in senso stretto, ma può certamente essere costruita in coerenza e continuità rispetto alle scelte strutturali. Beninteso, non siamo costretti ad annidare i percorsi in URL in modo da rispettare pedissequamente la struttura, perché la maggior parte delle valutazioni sulla struttura di navigazione vengono ricavate dalle sitemap e soprattutto dalle breadcrumb, meglio ancora se queste ultime vengono gestite opportunamente a livello dei dati strutturati.

Non è sbagliato tuttavia proporre lo schema ad albero anche in URL, soprattutto per i monitoraggi e i tracciamenti analitici, ma anche per aiutare gli utenti a capire dove ci si trova semplicemente consultando la barra degli indirizzi. Se ti stai chiedendo cosa sia meglio per Google, ecco, loro affermano che in presenza di molte migliaia di pagine, la struttura URL annidata può essergli utile per ricostruire l’organizzazione delle directory e dunque la struttura del sito, ma dal mio punto di vista, se hai migliaia di pagine con lo slug privo di annidamenti, metterti ad aggiungere le directory, con i relativi (necessari) redirect, può essere peggio che lasciare le cose come stanno. Insomma, tutto da valutare di volta in volta.

In conclusione, il risultato migliore è quello che non si vede, vale a dire un sito che pur essendo molto strutturato in profondità, appare di semplice consultazione e facile da usare per chiunque. Per raggiungere questo risultato devi avere bene in mente quali sono gli obiettivi strategici del progetto web e qual è il modo più “economico” per arrivarci.

A proposito, come funziona il tuo sito?

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