Non assecondarla, costi quel che costi. Ti avverto che il mio intervento di oggi sarà un po’ piccato, perché sono quattro le cose che non sopporto: l’elettricista che si presenta a casa quando vuole, il corriere che consegna i pacchi alle 14:00, i clienti che hanno fretta e la fretta in sé.
Posso definirmi molto fortunato come consulente, perché la maggior parte delle persone che mi contattano mostra rispetto per me come professionista, ma soprattutto per il proprio progetto. Questo genere di rispetto è alla base di un proficuo rapporto di collaborazione ed è figlio della consapevolezza che il web non è un posto in cui quelli bravi schioccano le dita e fanno succedere cose e non è nemmeno un posto in cui quelli bravi tirano fuori 100.000 euro e fanno succedere le cose, ma un posto in cui quelli bravi trascorrono anni a lavorare per far succedere le cose. E le cose succedono.
Il cliente frettoloso
Il primo caso di cui voglio parlarti oggi riguarda l’imprenditore che ha scoperto l’esistenza dei domini EMD (exact match domain), quelli che tendono a posizionarsi bene per la parola chiave nel nome dominio. La conseguenza di tale scoperta è l’acquisto progressivo e spregiudicato di decine di domini con relativo spazio web. Chiunque rivenda servizi hosting ne è CONTENTISSIMO salvo che nella maggior parte dei casi manca un progetto solido alle spalle e si lavora generando siti su siti senza un perché. Talvolta è solo spazzatura digitale, che può pure ricevere qualche visita, ma che il più delle volte rilascia informazioni insufficienti in modo scomposto, senza costruire un rapporto di fiducia con le persone.
In questo caso la fretta è del tuo cliente. Non vuole o non sa coltivare un progetto web nel tempo e si lascia abbindolare dalla prospettiva di presidiare i motori di ricerca su più fronti, come se il mero posizionamento su Google avesse valore al di là di un buon lavoro sul brand. Al cliente frettoloso e disorganizzato occorre rinunciare quanto prima o magari (se si vuol provare) tentare di far capire che è meglio concentrarsi su meno siti web aumentandone il valore, piuttosto che saltare da un sito all’altro come trottole impazzite. Tentare non nuoce.
L’operatore frettoloso
Se pensi che la fretta sia un problema unicamente legato ai clienti degli operatori nel settore web e marketing digitale, potresti rimanere sorpreso scoprendo che anche questi ultimi talvolta vengono colti da raptus malefici che li portano a evadere qualunque richiesta arrivi, senza “se” e senza “ma”. Automi privi di logica, schegge impazzite in un panorama caotico, quello della loro esistenza in un mondo in cui calma e ragionamento sono merce rara.
Quando ad avere fretta sei tu stesso
La fretta non è una caratteristica tipica solo di certe persone, ma un aspetto inalienabile presente nel profondo di ciascuno di noi. Tutti possiamo “ammalarci” di fretta e finire con l’essere approssimativi e vivere stressati. È questione di circostanze. Occorre esperienza per sapere quando è il caso di fermarsi e dire di no, occorrono fiducia in se stessi e nervi saldi per evitare di finire in quell’imbuto fatto di task da evadere nel più breve tempo possibile. Occorre consapevolezza per evitare di farti scoppiare il cuore…
Conclusioni
Viviamo in un periodo storico interessantissimo. Una nuova Eldorado, specie se non fai il taxista. Le nuove tecnologie offrono a tantissimi l’opportunità di essere visibili e raggiungere segmenti di mercato molto mirati. Il dominio digitale ci mette davanti praterie sconfinate, le stesse che i pionieri percorrevano verso il vecchio west cercando metalli preziosi.
Vediamo di non scannarci prima di arrivare alle miniere d’oro.