I grafici per dimostrare quanto vali

Oggi parliamo di ansia da prestazione, sberleffi telematici, frizzi, lazzi e gesti spesso inconsulti ad opera di guru dell’internet, certamente bravissimi, forse in realtà poco sicuri di esserlo realmente.

È successo giovedì scorso, per l’ennesima volta. Un noto imprenditore della SEO italiana ha mostrato il classico grafico in cui si vede come alcuni posizionamenti siano migliorati per chiavi (a suo dire) competitive sul mercato estero. Il traguardo sarebbe stato raggiunto a seguito di una link building scaltra e curata nei dettagli.

Ostentare ricchezza e successo

Ostentare ricchezza e successo

 

Tutto bene fin qui, salvo che non rivela il nome del progetto, non rivela le chiavi oggetto del miglioramento, né racconta cosa è stato fatto di preciso. Racconta di essere forte perché ha bisognoso della classica pacca sulla spalla da parte di amici e naviganti distratti, utili a nutrire un ego deficitario di certezze. Racconta di essere forte per sfogarsi dopo essere riuscito a ottenere un risultato costato mesi di lavoro, racconta di essere forte per autoconvincersi di esserlo, hai visto mai che funziona… semplicemente racconta di essere forte perché è spaventato a morte dall’idea di fallire.

 

Perché si omettono i “dettagli”

Principalmente la scuse sono due, la prima è la difesa della privacy dei clienti, la seconda è la necessità di evitare azioni di SEO negativa da parte di concorrenti invidiosi dei risultati ottenuti. Se la prima scusa può sembrare valida, la seconda è imbarazzante, perché un collega capace di fare danni seri con la SEO negativa sa in partenza chi lavora con chi e come. In Italia non ci sono molte persone capaci di tanto, aggiungo per fortuna.

Io non credo che queste persone pubblichino i famosi grafici modello “viagra” per ragionamenti legati al personal branding, (e se lo fanno non funziona) come non credo che le aziende serie contattino i marketers per via di queste condivisioni avventurose. Penso che dietro questo modo di postare ci siano solo immaturità e paura. L’immaturità è evidente nel bisogno di ostentazione, la paura dipende dalla compressione a cui siamo sottoposti in questo momento storico e con cui dobbiamo fare i conti prima o poi.

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Le persone immature sono quelle che ostentano con frequenza le foto in cui guidano supercar, quelle sull’isola tropicale di turno, quelle di TUTTI i treni e gli aerei che prendono per andare in posti segretissimi a discutere sulle sorti dell’umanità… tutti membri del Bilderberg group su facebbok. Incidentalmente i SEO immaturi pubblicano anche i famosi grafici con impennata spaziale di cui sopra. Quando ne vedi uno in bacheca sii gentile e donagli un like, dietro c’è un bambino spaventato.

 

La paura di fallire

Tutti quanti hanno paura di fallire. Se questa paura non esistesse, l’esistenza umana sul nostro pianeta non avrebbe senso. Siamo qui per evolvere e trascendere le nostre paure. Non superarle, trascenderle: significa viverle, passarci attraverso, accoglierle e lasciarle andare. In questo senso stiamo facendo tutti lo stesso percorso, anche chi ostenta i propri successi su facebook.

Quando cresci in consapevolezza diventi “invisibile”, vale a dire che il tuo ego smette di rompere le scatole su cosa dovresti fare e cosa no. Quando diventi invisibile impari a gioire dei tuoi successi al di là dei like che riesci a strappare su facebook. Pensa che bella cosa! Per altro dicono che quando ti liberi dell’ego e dai freni della paura, non ci sono più limiti a quello che puoi fare. Tradotto, i SEO esperti che non condividono i risultati, né praticano l’ostentazione come disciplina olimpica sono in effetti i più forti, quelli a cui le aziende serie si affidano con più fiducia.

 

Vuoi sapere una cosa divertente? Sotto al grafico del supereroe di turno è arrivato un altro Superman a commentare una cosa tipo: “Potevi ottenere lo stesso risultato con la semantica…

 

E chi si assomiglia, si sa…

 

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