Il meta tag description o se preferisci “la meta descrizione” è un breve testo intorno ai 170 caratteri che serve a inquadrare l’argomento e la tipologia della pagina web a cui si riferisce, di fatto descrivendone il contenuto. L’argomento può apparire scontato, ma è da tempo ormai che leggo di persone che si chiedono se abbia senso compilarla per tutte le pagine, solo per alcune o per nessuna pagina in particolare.
Una semplice domanda può avere una risposta altrettanto semplice? Ma neanche per idea! Intanto facciamo il punto sulla meta descrizione e proviamo a dare un orientamento a partire da quello che ci dice Google. Intanto ringrazio il mitico David Anzalone, SEO di lungo corso, per aver sollevato la questione nel corso della live di due settimane fa, in cui si è parlato anche di tanto altro.
Google non utilizza la meta descrizione per il ranking
Ebbene sì (anzi, no), Google non utilizza il contenuto del meta tag description per stabilire se una pagina web debba posizionarsi meglio o peggio do un’altra. È così da parecchi anni ormai.
Ma quindi cosa lo compiliamo a fare?
Se hai letto bene quello che dichiarano, ora sai che Google può utilizzare il contenuto del meta tag description all’interno dello snippet di descrizione del risultato nella pagina di risposta di Google. Ciò significa dunque che se sei abbastanza in gamba da usare le parole giuste (e anche un po’ fortunato, perché no) puoi utilizzare questo testo per spingere gli utenti a cliccare sul risultato visualizzato nella serp di Google. Diciamo allora che il meta tag description non ha alcun impatto diretto sul ranking tra i risultati di ricerca, ma può avere un impatto indiretto e favorirlo comunque, perché se attraverso la meta descrizione riesci a portare traffico su di una pagina web che risponde adeguatamente, magari generando altre interazioni come click sui link interni o addirittura una conversione, Google ne ricaverà un segnale positivo che gli permetterà di valutare diversamente la pagina e appunto di migliorarne il posizionamento.
Di contro, se a un numero maggiore di click da Google non segue alcuna interazione, perché la pagina non si apre in un tempo ragionevole, oppure è sviluppata in modo approssimativo e raffazzonato, allora otterrai un segnale opposto, stavolta negativo, che sfavorirà il posizionamento organico.
La meta descrizione è dunque un’arma a doppio taglio, che un po’ come Google Ads può contribuire indirettamente alla visibilità organica del tuo sito web oppure affossarla definitivamente a seconda della qualità del progetto web in sé.
Fattori diretti e indiretti
Vorrei lasciarti con una considerazione che spero ti accompagnerà d’ora in avanti. L’intestazione H1 ha un peso di per se stessa sul ranking, la meta descrizione no. Ciò però non significa che gli H1 siano più importanti del meta description in assoluto.
L’invito è capire che i fattori indiretti di ranking, NON sono sempre meno forti di quelli diretti, così come i segnali deboli, come le semplici menzioni di un brand in co-occorrenza con una parola chiave all’interno di un commento, non sono sempre meno importanti dei segnali “forti” come i backlinks che invece entrano direttamente nel computo dell’algoritmo di Google web search.
Una volta capita questa cosa, in conclusione, non c’è bisogno di avere tassativamente la meta descrizione su tutte le pagine del sito, ma sarà certamente opportuno averla sulle pagine business, quelle che ambisci a posizionare.
E mi raccomando, si chiama meta description, non meta “promotion”.
Fallo bene.