È una domanda che attanaglia molti aspiranti operatori di internet marketing. La risposta più semplice che mi viene in mente su due piedi è un diplomatico “dipende”. Vediamo insieme da cosa, provando a dare un orientamento a chi vuole lavorare sul web.
Dipende dai progetti che segui
Un freelance può certamente seguire grandi aziende che richiedono interventi in più aree diverse, ma solo limitatamente a quelle che conosce e alla quantità di lavoro che può produrre da solo. Le grandi aziende solitamente si rivolgono ai freelance più quotati per consulenze, lasciando sviluppare la parte operativa ad altre realtà. Le aziende di medie dimensioni spesso preferiscono avere un unico interlocutore (appunto una web agency) per tutte le attività di marketing digitale, mentre non di rado quelle grandi si affidano a più agenzie e liberi professionisti per coprire l’intera mole di lavoro da sviluppare. Pensa ad esempio a quanti operatori di settore hanno nel loro portfolio il marchio BMW. L’idea che i freelance seguano clienti piccoli, mentre le agenzie quelli grandi, è un’ingenuità che non tiene conto della caratura del freelance e di quella dell’agenzia.
Dipende dal tuo carattere
Ci sono persone che da sole non riescono proprio a stare. Solitamente preferiscono “federarsi” in agenzie per seguire meglio tutte le fasi dello sviluppo di un progetto web. Io trovo sia molto bello fare gruppo e lottare insieme per raggiungere obiettivi comuni, ma mi piace molto anche la dimensione del battitore libero, come la definisce il buon Davide Pozzi, decano degli internet marketers italiani. Anche un libero professionista in realtà può fare fronte comune con altri come lui (o con agenzie), nessuno glielo impedisce, ma certo viene meno quello spirito di cameratismo che cementa il rapporto tra colleghi o tra soci di una web agency. Il tuo carattere è importante se devi scegliere la dimensione lavorativa ideale.
Dipende dal tuo livello
Ora ti aspetterai un ragionamento basato sul fatto che quando sei all’inizio è meglio lavorare in agenzia, perché quell’ambiente ti fa crescere protetto e ti insegna tante cose. Invece no. Uno stage può essere una buona idea per muovere i primi passi, ma a me piacciono tanto quelli che cominciano buttando le mani e non si fermano più. In Campania c’è un detto che mi viene in mente perché cade a fagiolo: “chi fraveca e sfraveca nun perde mai tiempo”, cioè, chi fa e disfa non perde tempo, anzi, è probabilmente il modo migliore per far sedimentare le conoscenze. Conosco tanti ottimi professionisti che hanno cominciato lavorando in web agency, ma se fossi un recruiter, a parità di condizioni, probabilmente selezionerei chi è stato capace di emergere da smanettone, trovando da solo quelle buone domande di cui ogni tanto mi piace parlare.
Dipende dalle tue paure
Come spero sia chiaro, fior di operatori di cui ho stima infinita, dimostrano con la loro carriera che entrambe le strade vanno bene, quindi in generale penso proprio che le dispute su quale sia la forma giusta per fare web marketing, tutto sommato lasciano il tempo che trovano.
Una cosa sulla quale invece devi stare attento, è non far condizionare le tue scelte dalla paura. Ognuno di noi è diverso, quindi la strada da scegliere è soggettiva. Questo è vero, com’è vero che nella vita puoi fare due tipi di scelte:
- quelle che ti avvicinano a ciò che ti piace;
- quelle che ti allontanano da ciò di cui hai paura.
Non lasciare che sia la paura a muovere i tuoi passi. Io stesso ho trascorso i primi 6 anni della mia carriera dentro una prigione in cui ero entrato per evitare di affrontare me stesso. Purtroppo spesso solo a posteriori riesci a vedere i veri motivi di una tua scelta, a meno che tu non abbia la forza (e il coraggio) di guardarti dentro.
Puoi far bene comunque, devi solo capire chi sei.
Dipende anche dai tuoi obiettivi, e dal tuo target!
Ho iniziato la mia carriera come freelance, poi ho fatto da dipendente per un grosso e-commerce ed ora ho una web agency.
Essere dipendente da un lato è limitante, dall’altro sicuramente si hanno meno pensieri. Ma quando un seo diventa bravo è naturale che voglia mettersi in proprio e curare tutto dalla A alla Z senza sottostare a nessuno… Poi come dicevi giustamente tu dipende dal carattere.
Essere freelance da più libertà a livello fiscale (non si deve giustificare ogni starnuto e si è liberi di spendere i soldi che si guadagnano come meglio si crede.
Essere imprenditore ha i suoi vantaggi: si hanno sempre programmatori, grafici e sistemisti su cui contare e si è liberi di condurre gli affari a 360 gradi. Ma proprio per questo le responsabilità a cui si è sottoposti sono molto stressanti.
Il problema principale sia se si lavora come freelance se si ha un impresa risiede sempre nel fatto che le persone vogliono una Ferrari al prezzo di una 500… Spesso i clienti vogliono la 1° pagina con parole ultra competitive, ma non sono disposti a pagare tutto il lavoro che c’è dietro…
Rileggo volentieri questo articolo in un momento cruciale per il mio lavoro e mi piace soprattutto il pezzo dove parli dei due tipi di scelta. Anche io per paura mi sono affidata tanto alle web agency, adesso che mi muovo da sola ha tutto un altro sapore. Fa anche paura, ma la soddisfazione è immensa.
Cara Francesca, quando lasci l’Egitto ti ritrovi nel deserto. All’inizio può farti paura, eppure se guardi bene, ti accorgi che lo spazio del deserto è l’unico posto abbastanza grande da permetterti di essere quello che sei. È bello, molto bello. 🙂