Non importa quanto sei fantasioso e nemmeno conta quanto tu riesca ad essere estroverso nelle situazioni più formali. L’immaginazione non c’entra molto con la fantasia né con l’avere l’attitudine spigliata o ideali anticonformisti. Oggi parliamo dell’importanza di saper immaginare, cioè della capacità di creare immagini mentali di una realtà nuova.
Se ti chiedi cosa c’entri un articolo del genere su di un blog che tratta di web marketing, pensa a quanto sia importante per un marketer che opera sul web, avere la capacità di creare scenari di mercato alternativi a quelli presenti in un certo momento storico. Si dice che il modo migliore per vincere sia allargare il mercato secondo la strategia “oceano blu“, piuttosto che competere. E per sottrarsi allo scontro con chi opera nelle medesime condizioni, confrontandosi con lo stesso pubblico di riferimento e con gli stessi bisogni da soddisfare, occorre creare nuovi scenari, nuovi pubblici, soddisfare bisogni diversi.
L’immaginazione è potere
Quando scrivo che l’immaginazione è potere non faccio slogan politici o ideologici. Non si tratta semplicemente di inventarsi una realtà più bella, ma di vedere le condizioni per arrivarci sul serio. L’immaginazione è la capacità che solo alcune persone hanno, di costruire un’immagine nuova e personale della realtà. La differenza con la fantasia è che l’immaginazione serve a costruire immagini reali e concrete secondo una visione, mentre la fantasia attiene alla sfera del fantastico, che non è alternativo o sovrapponibile alla realtà, ma può solo rappresentare questa, semmai metaforicamente. Viaggio nella luna di Georges Méliès è un’opera dell’immaginazione, I viaggi di Gulliver di Jonathan Swift è un’opera di fantasia.
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Se hai immaginazione puoi creare scenari possibili secondo una visione e hai il potere di renderli concreti. In questo senso l’immaginazione è potere. Steve Jobs aveva immaginazione, così come Gene Roddenberry, lo sceneggiatore e creatore di Star Trek. Queste persone hanno (tra l’altro) entrambe immaginato lo smartphone moderno, poi Jobs lo ha anche realizzato, però dovrai ammettere che quello di Roddenberry era un pelo più arduo da ingegnerizzare, ma comunque è solo questione di tempo.
Il muscolo dell’immaginazione
È davvero possibile allenare la visione di ciò che ancora non è? Si può coltivare l’immaginazione? Se ti aspetti una risposta affermativa e magari un metodo infallibile per diventare ricco in 24 ore, mi dispiace dirti che sei tra quelli che non possono farcela. Ma poi sul serio, pensi che Roddenberry abbia seguito un corso per inventarsi la velocità a curvatura? E pensi che Jobs abbia chiesto consiglio a qualcuno per concepire lo smartphone? O peggio ancora, credi che Jobs abbia concepito le sue creature tecnologiche avendo in mente la strategia oceano blu? Ma neanche per idea! Quell’uomo si svegliava al mattino immaginando il mondo che viviamo oggi. Non gli importava niente dei bisogni delle persone e non aveva alcun interesse nel fatturato aziendale. Potrei quasi dire che Jobs era lo strumento umano della Sua immaginazione.
No, non è una cosa che puoi allenare e non esiste alcun metodo infallibile per coltivarla, semplicemente perché non sei tu ad avere immaginazione, ma è l’immaginazione ad avere te. Ci ho pensato a lungo ed ho concluso che la cosa più simile al rapporto tra esseri umani e immaginazione è la musica. Un musicista può essere più o meno bravo, ma non sa perché suona. Non lo sa perché è la musica a scegliere il musicista, non il contrario. Una volta che avrai familiarizzato con quest’idea, potrai cominciare a chiederti chi sia lo strumento di chi e cosa ci sia dietro.
Un tutorial senza tutorial
Come una scuola senza allievi né insegnanti, questo articolo non serve a trasmetterti il modo migliore per fare una cosa, ma a presentarti un pensiero che in quanto tale sarà fugace. Se non siamo davvero noi a vedere la realtà che viviamo o che vivremo, chi controlla quello che succede? E su quale piano lo fa? Lo so che mi sto infilando in un ginepraio, ma negli ultimi anni ho avuto modo di conoscere tante persone che hanno avuto successo sul web. E queste persone avevano tutte una cosa in comune: sono andate per la loro strada da sole, quasi sempre senza avere idea di quello che facevano. Viceversa, i risultati peggiori arrivano da chi prima di fare un passo deve avere le idee chiare, da chi ha paura di perdere il controllo e la facoltà di decidere a ragion veduta. Da chi tiene ben saldo il proprio destino nelle mani. Lo so è paradossale, ma è stato proprio il Covid 19 a farci vedere quanto talvolta l’unica certezza sia affidarsi al vento. In questi mesi sto vedendo persone inquadratissime perdere tutto e altre, sempre viste come precarie, spiccare il volo.
Mi dirai che la situazione è straordinaria. Ma quale situazione è più straordinaria della vita che stai vivendo?