Giacché arrivano molte richieste d’aiuto quasi al limite della disperazione – soprattutto sotto Google Update – oggi proviamo a fare il punto su alcuni dei possibili motivi alla base di un brusco calo del traffico organico. La premessa è che può capitare davvero a qualunque progetto web, quindi nessuno si senta al riparo da crolli improvvisi su Google.
Pur senza avere la pretesa di raggruppare tutte le possibili cause di una perdita di di visite da motore di ricerca, cominciamo col dire che un brusco calo di traffico può dipendere da tre tipi di fattori:
- sociali,
- legati a Google,
- legati strettamente al tuo sito web
Perdita di traffico legata a fattori sociali esterni
È abbastanza raro, ma del tutto verosimile – soprattutto se guardi ai due anni passati – che un evento sociale possa incidere sulla visibilità del tuo sito web a livelli catastrofici. Così come a livello sistemico la pandemia abbassa il traffico dei siti web nel comparto turistico, allo stesso modo a livello della singola nicchia può capitare che un fattore sociale di minor rilevanza causi danni alla visibilità di un certo tipo di siti web. Nei casi limite può anche accadere che un singolo sito web venga danneggiato perché un concorrente si muove in modo talmente più intelligente da rubargli tutto il traffico. Google è molto sensibile ai comportamenti degli utenti, al punto che se percepisce un abbandono in favore di altre piazze, può senz’altro ridurre la visibilità organica di un sito web. In definitiva, se gli utenti iniziano a preferire sempre il sito di un tuo concorrente al tuo è possibile che i tuoi posizionamenti ne risentano. Per questo motivo è importante fare competitor research. E farla spesso.
Fattori legati a Google (.it)
Qui entriamo nella sfera dell’inconoscibile, poiché ogni grosso aggiornamento del motore di ricerca, ci viene descritto sempre in modo abbastanza superficiale e in ogni caso non tale da renderci edotti su come migliorare i nostri siti web per evitare di risultargli antipatici. Accade proprio di scoprire che un sito web che ci pareva ben fatto, in effetti non va (più) bene. In molti di questi casi Google ci sta cortesemente invitando a migliorare, ma senza dirci cosa. Chi non ricorda il medical update dell’agosto 2018? Quello fu un caso macroscopico che segnò uno spartiacque, costringendo moltissimi di noi a rivedere le logiche di strutturazione e a dare un’importanza diversa al brand e all’esperienza di fruizione.
Ma ci sono anche altri fattori legati a Google e meno epocali di un grosso update del motore di ricerca. Ogni giorno Google testa nuove visualizzazioni dei risultati di ricerca, lancia nuove piattaforme integrate nelle serp, cambia la posizione e la tipologia degli annunci. Su molte serp questo può comportare una differenza enorme in termini di visite organiche, quindi se per caso il tuo sito web fa il 90% del traffico su tre pagine che si posizionano ciascuna per duo o tre keyword al massimo, sappi che anche solo il cambiamento di poche serp può letteralmente demolirti il traffico organico. In questo caso se ne esce rielaborando la struttura e i contenuti in modo da allargare il più possibile il numero delle pagine che ricevono visite organiche. Insomma, keyword research, piano editoriale e una buona mano sulla struttura dei link interni.
Fattori legati strettamente al tuo sito web
Al netto delle vendette dei vecchi SEO che ti hanno messo tutto il sito web in Noindex o che ti hanno bloccato tutta la scansione attraverso il file Robots.txt e al netto dai “colleghi” che praticano la SEO black hat a livello più o meno da disgraziati, possono esserci aspetti interni strutturali tali da far cadere il tuo traffico organico anche da un giorno all’altro, anche se non hai cambiato niente. Ed è questo a far impazzire le persone: com’è possibile che il mio sito web sia precipitato di punto in bianco senza che sia cambiato niente? Non rilevo black SEO, non ci sono update di Google e nemmeno ho spostato cose sul sito. Le serp sono rimaste tutte uguali a prima, ma solo io ho perso terreno.
Ebbene, la mia teoria su questa situazione apparentemente inspiegabile è che spesso Google ci abbuona un bel po’ di magagne finché lo ritiene opportuno, poi a un certo punto si stanca e ci presenta il conto. Vale a dire che le tue 10.000 pagine tutte uguali in cui cambiano solo il nome della città e il servizio, possono funzionare anche per molti anni, ma a un certo punto Google potrebbe decidere che non gli vanno più bene e buttarle fuori dalle serp. Terribile, vero? Beh, succede tutti i giorni. Ci sono siti web – spesso e-commerce – con strutture fortemente ridondanti che si posizionano anche bene e che per questo non vengono aggiornati. Ma occorre fare attenzione a perseguire l’idea che “squadra che vince non si cambia”, perché restando sui detti popolari, “il posto dove vai sempre a fare pipì, puzza”. Quindi non ti abituare troppo alle pratiche che fanno funzionare tutto, perché spesso tutto funziona “nonostante” le pratiche che porti avanti.
In un mondo in cui tutto cambia velocemente, occorre la freschezza per leggere, apprendere e applicare il cambiamento a noi stessi e ai nostri progetti. Occorre elasticità e talvolta anche rivolgersi a chi non ha sviluppato il sito web può essere una buona mossa, poiché uno sguardo fresco può vedere cose che sfuggono a chi pur con grande perizia ha operato finora.
Abbraccia il cambiamento come unico punto fermo.