Selfie e Web Marketing, la cultura dell’autoscatto

Tommaso Sorchiotti

Tommaso Sorchiotti

 

Tommaso Sorchiotti è creative e digital strategist per diverse aziende e importanti associazioni italiane. Attivo fin dal ’98, aiuta le aziende a comprendere sempre meglio le potenzialità del digital. Con lui si parla della cultura dell’autoscatto, il SELFIE, nudo e crudo!

 

Una domanda facile facile per rompere il ghiaccio. Cosa fai quando non sei connesso a internet?

Generalmente le cose che fa la gente “normale”: mi distruggo di surf e kitesurf, scrivo storie per bambini, cucino ricette e piatti etnici, aiuto le persone a ritrovare il proprio equilibrio. Anche se più che non essere connesso direi essere provvisoriamente lontano dalll’iPhone o dal Macbook. 

 

Nel tuo ultimo libro indaghi la tendenza dell’autoscatto (come direbbe Morandi) in tutte le sue sfaccettature. Ma cosa c’è dietro la diffusione di questo fenomeno, è solo autocelebrazione e narcisismo o c’è altro? 

Già dal titolo “#Selfie. La cultura dell’autoscatto come forma di racconto e appartenenza” io e Alessandro abbiamo voluto affermare in maniera chiara il concetto. Troppo facile e sterile il riduttivismo dei media nel limitare il successo delle selfie a narcisismo e bisogno di conferme online. C’è tanto altro da capire e affrontare. Io nelle selfie ho sempre visto molto di più di quello che si vede in prima analisi. In ogni selfie le persone si auto-definiscono, tracciano contorni di significati, esplorano nuovi confini. Si tratta di una pratica di gestione della propria identità, non solo nella sua dimensione digitale.

 

In che modo le aziende possono cavalcare l’onda e sfruttarlo all’interno di una strategia di marketing?

Le aziende dovrebbero capire come scomparire e mettere prodotti/servizi in secondo piano all’interno di una strategia di marketing, più che pensare alle selfie come elemento di comunicazione da cavalcare prima che l’onda perda la sua carica. Negli autoscatti i soggetti sono le persone, il resto sono elementi scelti per rientrare nell’immagine. Non è un caso che gran parte degli esempi di selfie marketing non siano stati proprio un successo e nell’esempio più celebre, quello di Samsung alla notte degli Oscar 2014, lo smartphone non si veda.

simona selfie

 

Il guru delle espressioni facciali è sicuramente lui, Derek Zoolander. Quale secondo te, tra la Blue Steel, la Ferrari, Le Tigre e la Magnum verrebbe meglio in un selfie?

Credo che non ci sono dubbi sulle bluesteele selfie

 

Ci regali un selfie originale?

Due link e un’immagine
https://www.instagram.com/mirrorsme/
http://en.miui.com/thread-34008-1-1.html

selfie occhiali da sole

 

Cosa diresti a tutte quelle persone che si infilano in situazioni pericolose pur di farsi un selfie di un milione di like?

In realtà vorrei parlarci per capire intenzioni e consapevolezza di certi gesti. Da una parte mi affascinano, dall’altra condivido la critica a chi rischia grosso per lasciare un segno, per quanto intangibile, della propria esistenza. Se l’obiettivo è solo lasciare un segno tangibile nella vita degli altri, meglio lasciar perdere. Quel successo durerebbe solo una manciata di secondi.

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