Questa settimana ho posto a Pino Bruno e Andrea Ferrario (rispettivamente direttore e capo redattore) alcune domande sulla gestione di un magazine di settore importante come Tom’s Hardware. Ne vengono fuori spunti per tutti, ma proprio tutti i gusti!
Quali sono i focus editoriali di Tom’s HW?
(Pino Bruno) A quelli tradizionali – che continuano ad essere il core del nostro giornale – cioè le recensioni dei prodotti, le guide all’acquisto, i test di laboratorio, i tutorial, gli approfondimenti, negli ultimi anni abbiamo aggiunto informazioni, news e inchieste sul mondo scientifico e digitale nel suo complesso. Oggi Tom’s Hardware Italia è un magazine a tutto tondo, che offre ai suoi lettori un prodotto editoriale quanto mai completo e variegato. C’è innanzitutto l’hardware, certo, ma ci sono anche il mondo della telefonia mobile e delle telecomunicazioni, i libri scientifici, i social network, lo Spazio, la Fisica, la Matematica, la sicurezza informatica, l’e-Government, l’automotive e il mondo dei motori. Abbiamo un protocollo d’intesa con l’Università dell’Insubria, che ci permette di ospitare interventi di spessore dei loro docenti più prestigiosi. E siamo l’unico giornale italiano a farlo. Allo stesso tempo proponiamo appuntamenti periodici sulle serie tv, sui comics, sulla fantascienza e su tutti gli altri temi della vasta e ormai consolidata cultura digitale.
Un giornale si riconosce anche dal tono di voce. Qual è quello di Tom’s HW?
(Pino Bruno) Noi puntiamo tutto sull’autorevolezza, sulla qualità, sulla veridicità delle fonti. Non ci sembra poco, in questi tempi di fake news. Sai, nel giornalismo italiano è imperante il provincialismo della mancata citazione delle fonti. Per noi invece è un valore aggiunto, un must. Le fonti le indichiamo addirittura in alto, accanto al nome dell’autore dell’articolo e alla data. Ti sfido a cercare un altro giornale che faccia la stessa cosa.
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A redattori e collaboratori chiedo di verificare sempre l’origine della notizia, indicarla, linkarla. Di corroborare il pezzo con le voci degli esperti. Ne va della nostra credibilità di professionisti dell’informazione tecnologica. E, quando ci capita di sbagliare, rettifichiamo e chiediamo scusa ai nostri lettori. Ecco, per rispondere con una battuta alla tua domanda, il nostro tono di voce è forte e sommesso allo stesso tempo. Non gridiamo, parliamo con calma, non siamo arroganti o presuntuosi. Io credo che l’umiltà sia la virtù più importante del giornalista: voler crescere, imparare sempre, non sentirsi mai arrivati.
Nel mondo tech hanno maggior peso i tutorial o le notizie sui nuovi prodotti?
(Pino Bruno) Entrambi. Un giornale deve saper dosare e armonizzare i contenuti. Se pubblicassimo soltanto tutorial non faremmo un buon servizio ai lettori. Il tutorial ha più senso (ed è maggiormente valorizzato) se circondato dalle news sempre aggiornate e costanti su quanto propone ogni giorno il mercato tecnologico.
Quali tipi di aziende principalmente investono in pubblicità sui giornali tech?
(Andrea Ferraro) Sarebbe normale pensare che su un giornale tech investano società che trattano di tecnologia, ed è proprio quello che accade, ma non esclusivamente. Lo era fino a qualche anno fa, ma ormai la tecnologia è così pervasiva in tutto quello che ci circonda che qualsiasi azienda può potenzialmente essere interessata a un pubblico come quello di Tom’s. Dal settore dei motori a quello della moda, elettrodomestici ed healthcare, anche alcune aziende del settore food trovano l’utente medio che legge Tom’s Hardware un ottimo campione a cui recapitare i propri messaggi pubblicitari.
Meglio un pubblico di lettori fedeli o puntare a prenderne di nuovi? Come vi muovete in questo senso?
(Pino Bruno) Entrambi. Oggi un giornale che vive solo di pubblicità e consigli per l’acquisto e che non chiede un centesimo di finanziamenti pubblici deve saper stare sul mercato e dunque non fossilizzarsi o sedersi sugli allori. Tom’s Hardware Italia ha un pubblico di lettori fedeli, direi uno “zoccolo duro” che ci segue da sempre e che non finiremo mai di ringraziare per la fiducia. Non possiamo però ignorare che il mondo tech è in continua evoluzione (alcuni pensano che si tratti di involuzione, mah). Ancora dieci anni fa c’erano i magazine specializzati di carta, nelle edicole.
Oggi sono scomparsi. La concorrenza digitale è forte. Bisogna reinventarsi, avere sempre il polso della situazione. I nuovi lettori sono linfa vitale, i vecchi lettori ci aiutano a tenere saldo il timone. Spesso ci criticano ma lo fanno perché ci amano e – si sa – l’amore è sempre un po’ litigarello. D’altronde se non fosse così non tornerebbero a leggere i nostri articoli il giorno dopo. Battute a parte, oggi l’editoria è in fermento. Quella tradizionale è in crisi profonda, mentre la nuova editoria digitale è ancora alla ricerca di un suo spazio stabile ed economicamente compatibile. Noi cerchiamo ogni giorno di interpretare le esigenze dei lettori adeguandoci alle loro richieste e, allo stesso tempo, forzando loro la mano con la proposta di contenuti freschi e originali. Molti altri giornali non sono stati capaci di rinnovarsi e si sono estinti, come i dinosauri. Noi invece continuiamo a crescere, per numeri, pubblicità, credibilità e prestigio. Qualcosa significherà.
Si può diventare contributori di Tom’s HW?
(Andrea Ferraro) Siamo sempre aperti a nuove collaborazioni, a patto che i nostri standard qualitativi vengano sempre soddisfatti. In Tom’s lavora gente esperta, da anni nel settore, spinta da una passione continua per quello che fa. Riceviamo e vagliamo quotidianamente nuove candidature, molti neo redattori sono saliti a bordo semplicemente proponendosi e dimostrando di poter offrire valore aggiunto al nostro giornale. Chiunque sia interessato può mandare una mail a lavoro@tomshw.it, certo non assicuriamo una collaborazione a chiunque mandi un CV, ma appena possiamo allocare una nuova figura all’interno dell’azienda, lo facciamo volentieri.