Una strategia di visibilità: parlare degli altri

Una delle grandi costanti della vita è quel primitivo senso di solitudine che ci porta a cercare nell’altro la figura del testimone. L’identità sociale, vale a dire quella che ci viene riconosciuta dall’esterno, ha un impatto fortissimo su quella individuale e sul mondo della nostra psiche, quindi ciò che gli altri dicono di noi non serve solo ad accrescere la fiducia degli altri nel nostro brand personale, ma incide (direi) soprattutto e in primis sulla fiducia che abbiamo di noi stessi.

furbizia o lavoro duro
furbizia o lavoro duro?

Se tante persone vanno in giro a dire che sono bravo, creerò un’identità positiva e questo agirà sulla mia autostima portandomi a compiere azioni virtuose e profittevoli. A partire da questo assunto che possiamo certamente condividere, dobbiamo fare una considerazione sull’epoca in cui viviamo e in particolare sui social network.

L’immanenza del giudizio

I social che frequentiamo per lavoro sono agiti quotidianamente da una pletora di persone che potremmo dividere in due macro categorie:

  • Neofiti del mestiere
  • Professionisti del settore
  • Imprenditori

Ora, immagina tra questi il professionista Pinco Pallino, che usa i social per promuoversi condividendo articoli e partecipando alle discussioni. Pinco è presente sui social da anni e chiunque frequenti le piazze tematiche sull’argomento lo riconosce, perché è abituato a leggere i suoi post. A questo punto diresti che Pinco Pallino è “posizionato” in modo stabile nel proprio mercato di riferimento, invece no, perché se per un motivo o per un altro dovesse star fermo un anno, i neofiti e gli imprenditori si dimenticherebbero completamente di lui. Ti pare impossibile? Io l’ho visto accadere più di una volta.

Accadrebbe perché i neofiti e gli imprenditori, che rappresentano il 90% delle persone che ci leggono, sono soggetti a un forte ricambio. Come lo so? È 10 anni che ogni 1° di aprile posto lo stesso scherzo e a parte gli amici, ci cascano tutti ogni volta. Non succede per motivi di “rincoglionimento”, ma perché si tratta proprio (e per lo più) di persone diverse.

Perché parlare degli altri è importante

Stando così le cose, la “popolarità” sui social diventa dunque un fenomeno piuttosto volatile, costringendoci a uno stato di presenza costante e incondizionata. Insomma, fai una fatica da pazzi per crescere e farti vedere, ma alla fine sarà stato come costruire casa sopra un ponte. Non il massimo della sicurezza.

Gli unici a ricordarsi di te saranno i professionisti del tuo settore, quelli che come te saranno sempre presenti alle discussioni. Se ne ricorderanno per il semplice motivo che sono le stesse persone con cui hai interagito, se lo hai fatto.

Ed è proprio qui che volevo portarti. Quanto interagisci con gli altri professionisti nel tuo settore? Che rapporto hai con loro? Cosa pensano di te? Soprattutto, sanno di cosa ti occupi? Almeno sanno che esisti? Per me è importante costruire una percezione solida della tua professionalità nel tuo pubblico di riferimento, ma è altrettanto importante fare lo stesso verso i colleghi a tutti i livelli. Saranno loro a parlare di te quando non ci sarai. Saranno loro a ricordare (a testimoniare) al mondo la tua esistenza tutte le volte che non potrai farlo tu.

Impegnati dunque a intrattenere rapporti coi colleghi, parla con (e di) loro, soprattutto di cose che non c’entrano con il lavoro. Non considerarli concorrenti. Alleati con loro e mettine sempre in evidenza i lati positivi. Questo ti porterà più visibilità nel lungo termine… e magari ti farà scoprire persone sorprendenti.

Rispondi all'articolo

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *


The reCAPTCHA verification period has expired. Please reload the page.