I contenuti sono importanti, anzi sono il motivo stesso per cui un sito web viene visitato. Banale vero? Allora penserai che dietro ogni grande progetto web ci siano grandi copy e content designers giusto? E se ti dicessi che i più grossi progetti al mondo basati sui contenuti originali non realizzano in realtà nemmeno un contenuto originale?
Quanto credi che paghi facebook per i contenuti che offre? Neanche un centesimo, perché glieli fornisci tu, gratis. I tuoi pensieri, le foto delle vacanze, le considerazioni professionali e addirittura le guide utili vengono rilasciate ogni giorno alla piattaforma di Zuckerberg, come a Twitter, Linkedin o a Google stessa, a titolo del tutto gratuito. Che magia, vero?
Il contenuto e il contesto
Oggi vorrei lanciarti l’idea per sviluppare un progetto web che non prevede la realizzazione di contenuti da parte tua. Lo spunto viene dal vulcanico Robin Good: l’idea è prendere contenuti già esistenti su di un argomento specifico, filtrarli per qualità ed organizzarli in categorie separate su di un blog. Il valore del sito web che si andrà a creare non sta dunque nell’offerta di contenuti in sé, ma nel contesto in cui vengono inseriti.
Ogni contenuto conterrà un link di approfondimento al sito web da cui viene preso. Un’accortezza importante sarà accertarsi di poter utilizzare il contenuto altrui con la sola citazione, quindi per evitare problemi sarà meglio contattare direttamente tutti i progetti web che si deciderà di usare come fonti.
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Selezionare e organizzare significa scegliere i contenuti più validi sull’argomento di interesse e inserirli in un’architettura dell’informazione che separi e organizzi tali contenuti per aree tematiche diverse. Facciamo un paio di esempi?
Esempio 1: Handmade
Diciamo che sei appassionata di uncinetto, ma apprezzi tutte le lavorazioni che vedi su Pinterest e Instagram, anche e soprattutto quelle che non sai fare tu. Bene, perché non organizzare un progetto web interamente centrato sui filati, intendo su TUTTI i filati, con tutte le tecniche. Le categorie del blog possono riguardare le diverse tecniche di lavorazione, mentre puoi organizzare il tipo di filo per archivi tag. Semplicemente, il più grosso contenitore di articoli presi da siti terzi sull’intero mondo delle lavorazioni con filo. Bello vero?
Esempio 2: il caffè
Il caffè una commodity presente in tutte le case dal sud Africa a Capo nord. Ma dalla celebre pianta non nasce solo la bevanda che amiamo tanto. Immagina un’organizzazione dei contenuti per categorie inerenti la cucina, il giardinaggio, le cure naturali. Potresti prendere contenuti sul caffè da siti web davvero molto diversi tra loro e organizzarli dando al tuo progetto un focus molto netto: tutto quello che si può fare con il caffè. Per altro un progetto del genere rischia anche di monetizzare bene, perché come puoi immaginare (se non lo sai già), quello del caffè online è un mercato competitivo.
Basta davvero solo questo?
Per diventare un punto di riferimento devi aggregare nel tempo le persone in una community. Le strategie di web marketing ci verranno in aiuto per dare sostanza a proposte fidelizzanti, come risorse partecipate da più blogger in cambio dell’iscrizione alla newsletter, giveaway sempre a carico di terzi e la gestione di una pagina o gruppo su facebook a seconda dei casi e in base alla tipologia di progetto. Tutto ciò – se sei bravo – senza realizzare di tuo pugno alcun contenuto.
Magari una buona SEO ti aiuterà a far emergere le pagine archivio nei risultati di ricerca e questo ti aiuterà a farti percepire come una risorsa appetibile dai diversi player del settore su cui avrai scelto di affacciarti, così come dagli investitori nello stesso settore.
Conclusioni
Dunque il senso di tutto è evitare alle persone di perdere tempo a fare ricerche approfondite su Google, quindi un lavoro simile deve generare un output “conveniente” per gli utenti. Deve essere facile, comodo, utile.
Se decidi di tentare questa strada prendi bene la mira, perché un conto è aggregare i contenuti di ogni tipo sul caffè, cosa diversa è tentare l’aggregazione generica di tutte le ricette di cucina. Non è che puoi sostituirti a Google, per capirci.
Quando ho letto il titolo ho pensato subito a Robin Good e alla Content Curation. Oggi più che mai abbiamo bisogno di personaggi come lui in grado i guardare avanti nel tempo, dei precursori. Tempo fa ho letto un suo libro davvero illuminante “Da Brand a Friend” che dovrebbero leggere tutte le persone che come me si occupano di affiliate marketing.
Ciao Francesco,
lo spunto è senza dubbio interessante e la riflessione farà la felicità di molti.
Analizzando più nel dettaglio il ragionamento, tuttavia, c’è il rischio secondo me che il punto di forza di questa strategia diventi il principale punto debole.
In altre parole: è certamente vero che basta poco per aggregare contenuti esterni in un blog su un determinato tema ma è altrettanto vero che proprio questa facilità alla portata di tutti produce una differenziazione bassissima, se non nulla, nel mercato di riferimento.
Qualsiasi soggetto che abbia un interesse nel vendere caffè (anche se in una determinata nicchia) potrebbe sviluppare un progetto di aggregazione contenutistica di fonti esterne.
Se Fabrizio e Francesco (due ipotetici competitor nello stesso settore/nicchia) aprissero un blog con gli stessi contenuti esterni sarebbe un mezzo fallimento per entrambi.
Il vero valore aggiunto dei giornali, ad esempio, non è “dare la notizia” ma offrire spunti, riflessioni, opinioni e sulla base di essi aggregare ed invitare al dibattito.
Forse la strategia illustrata nell’articolo potrebbe essere un “riempitivo contenutistico” all’interno di un sito/blog già strutturato e con contenuti un minimo inediti.
Che ne pensi?
Ciao Francesco,
articolo interessante. Tempo fa avevo provato una “brutta copia” di quanto hai descritto su un piccolo blog che conteneva già un po’ di materiale originale, non aveva portato benefici ma nemmeno penalizzazioni dovute a duplicazione.
Mi piacerebbe analizzare un sito del tipo che hai descritto. Non mi riferisco ai semplici aggregatori che, come dici bene, hanno vita breve, ma a siti fatti bene e che grazie a questa tecnica sono in piedi con buoni risultati già da un po’.
Hai qualche esempio?