Questo articolo contiene un monito e una serie di consigli per quegli imprenditori che fanno commercio elettronico attraverso i marketplace. Premettendo che fate benissimo, vi sarete accorti che le commissioni sono elevate e praticamente tutto il vostro business è soggetto al volere di Amazon.
Per essere su Amazon avrete sicuramente un sito web aziendale che gli utenti potranno consultare per vedere chi siete o anche per procedere direttamente all’acquisto.
Ora il problema che ho riscontrato è che questi siti web sono spesso messi su in modo molto approssimativo, come dire che ci sono solo perché devono esserci. Si tratta in molti casi di “pentoloni” con dentro (tantissimi) prodotti anche diversissimi tra loro per tipologia. Questi prodotti vengono inseriti in automatico attraverso gestionali che li importano nelle varie categorie senza badare all’ottimizzazione degli elementi di superficie, creando sovrapposizioni, contenuti poveri e “buchi” a non finire, dati dall’inevitabile errore che si genera per forza di cose quando un prodotto va ad esaurirsi e non esistono politiche di gestione del data entry per i prodotti non più disponibili. Per capirci, anche Amazon è pieno di errori, ma NON PUOI paragonare il tuo sito web al primo e-commerce del pianeta, che solo in Italia ha 20 milioni di ricerche mensili sulla chiave di brand secca “amazon”.
Finché deve solo esserci…
Ora, va bene tenere il sito aziendale a “svernare” in attesa di quelle 100 visite al giorno scarse, quasi tutte provenienti appunto da Amazon. Tantissimi imprenditori mantengono il sito web unicamente a tale scopo. Il problema semmai è nell’ingenuità che mi pare di leggere in alcune situazioni, laddove invece mi si comunica la velleità di ottenere buoni risultati organici con siti web che non li meritano, perché gestiti in modo inadeguato.
Inconsapevolmente inadeguato, perché quando poi parlo con gli imprenditori che curano questi progetti web, scopro che la situazione è tale nonostante e proprio perché sono state prese decisioni in ottica di visibilità organica. Decisioni completamente campate per aria. Vedo dunque strutture improbabili, con menu di navigazione che non portano da nessuna parte, popolate da prodotti vari ed eventuali, senza elementi interni che favoriscano la navigazione come i filtri nelle pagine di categoria, con migliaia di immagini mancanti, link rotti correlazioni sballate. Quando appunto scopro che per mantenere in piedi strutture di questa fattura vengono investiti denari come se parlassimo di un lavoro fatto da professionisti veri, un po’ mi dispiace, perché vedo il potenziale sprecato. Un peccato.
In conclusione, se fai e-commerce su Amazon e non ti interessa altro, non investire più di tanto nel sito aziendale, anzi, semmai sviluppa bene il company profile e le informazioni di contatto, perché potranno essere molto utili agli utenti provenienti da Amazon. Se tuttavia consideri che il tuo sito web possa diventare un presidio tale da permetterti un giorno di affrancarti da Amazon, allora lavoraci, ma fallo sul serio, possibilmente facendoti affiancare da un SEO e da un’agenzia seria.
Ne vale la pena.