Domanda secca, alla quale mi fa piacere provare a rispondere dal momento che in tanti tra gli operatori del web chiedono suggerimenti su come comportarsi soprattutto quando sono alle prese con le prime commissioni importanti. Insomma, hai studiato tanto e finalmente ti senti pronto a metterti in gioco, a lanciarti nella mischia… fosse solo per vedere com’è e come ci si sente.
Te lo dico io come ci si sente, all’inizio sei emozionantissimo, contento, ma soprattutto ti freghi dalla paura perché senti il peso della responsabilità. Sì, se mi guardo un attimo indietro, ricordo con tenerezza quella sensazione. Ero pronto a fare del mio meglio in quanto SEO (all’epoca facevo anche siti web) ed ero pronto a fare le ore piccole per risolvere un problema. Era bello sì, e costavo pochissimo.
Il primo cliente
Come dimenticarlo. Era il 2008, tipo febbraio. Fummo contattati dal titolare di una società che aveva l’esclusiva in Campania per la commercializzazione della sigaretta elettronica. Gli realizzammo il sito web (un e-commerce) e gli curammo la SEO per un anno, tutto a 100 euro al mese. Starai pensando che ci siamo svenduti, in realtà la questione è un’altra, cioè che bisogna pur cominciare e quello che hai studiato non conta niente quando sei là fuori, perché comunque non sei mai veramente pronto, figurati all’inizio.
Avremmo dovuto rifiutare l’offerta? No, perché per noi voleva dire “esperienza”, mentre il cliente ha pagato il giusto per un servizio che oggi definirei approssimativo. Effettivamente un servizio che valeva 100 euro al mese, non un centesimo di più.
Svendersi o imparare?
Qualche giorno fa, leggevo una discussione sui Fatti di SEO, in cui un utente auto definitosi “SEOfita” chiedeva indicazioni su quanto farsi pagare per seguire il web marketing di un progetto. A fronte di diversi suggerimenti (pure sensati) che indicavano cifre ragionevoli, ma da professionista esperto, l’utente ha detto che al massimo avrebbe ottenuto una cifra molto più bassa, ma che forse gli stava anche bene. «Non ti svendere!» gli hanno detto in coro gli strenui difensori dei diritti dei web marketer. Io invece dico che farsi pagare poco all’inizio non è svendersi, ma serve ad imparare.
Per altro non c’è sfruttamento del lavoro se vieni pagato troppo poco per occuparti di un ambito che secondo coscienza sai di non padroneggiare. Se ti interessa entrare davvero nel mondo della SEO o del web marketing in generale, devi sicuramente prepararti attraverso una lunga fase di test su progetti personali, dopodiché non c’è modo migliore per crescere, che prendere lavori a buon mercato, per lo meno finché non hai sviluppato una serie di pratiche che producono buoni risultati nella maggior parte dei casi. Ti suggerisco di muoverti così per i primi tempi.
Ok, ma quanto dura la gavetta?
Questa è una domanda alla quale ogni operatore professionista potrà rispondere secondo la sua esperienza (e li invito a farlo con un commento). Innanzitutto vorrei precisarti che per me finire la gavetta non significa “essere arrivati”, ma essere riconosciuti in virtù della qualità del proprio lavoro e in base a questo, riuscire a farsi pagare decorosamente. Lo sappiamo bene ormai, che qui non si arriva mai e che anzi, sarebbe un peccato se ciò accadesse. Puoi metterci un paio d’anni se sei parecchio sveglio, oppure di più in base alle competenze che riesci ad acquisire, ma anche alle relazioni che stabilisci.
Sì, il social graph non incide solo sul ranking in serp, ma anche direttamente nella tua vita lavorativa, ma questo è facile da intuire. Se vuoi fare presto, devi essere preparato da un lato e saper stare con gli altri dall’altro, insomma, impara a fare il tuo mestiere e a cogliere le occasioni.
Conclusioni
Si dice che se non hai almeno 5 anni di esperienza non ne hai viste abbastanza. Io credo che la preparazione di un operatore dipende da tanti fattori e che la storia di ciascuno sia un caso a sé, ma in linea di massima posso essere d’accordo con quest’affermazione.
Tu che ne pensi? Quanto tempo occorre per diventare un professionista del web?
Ciao Francesco, rispondo con molto piacere al tuo articolo perchè questa è la classica situazione che uno prima o poi deve affrontare. Puoi studiare quanto vuoi, puoi fare tutte le simulazioni del caso ma non sarà mai come lavorare per un cliente su un progetto vero, quindi responsabilità ed aspettative del cliente stesso che ti caricano e all’inizio non ti fanno dormire la notte. Personalmente ho sempre creduto in me e nei miei mezzi, quello che a mio avviso più conta all’inizio è avere una grande forza di volontà che ti permette di superare le difficoltà e trovare strade alternative quando un problema non è risolvibile. Anch’io ho fatto tanta gavetta e con il senno di poi ti dico che il mio errore più grande all’inizio è stato quello di non prendere acconti per i lavori commissionati. Dal punto di vista economico ho sempre preferito dire al cliente come stessero le cose e spiegargli il perchè di una cifra piuttosto che un’altra e che quella cifra (magari molto bassa) era dovuta al fatto che fossi alle prime armi e che era mia intenzione farmi conoscere.
Ciao!
Parlo io da neofita “tuttofare”, secondo me dipende molto dalla mole di lavoro, in fondo anche il tempo ha la sua importanza. Bisognerebbe fare una stima di quante ore si dedicano al progetto, e a quante ne sono state “investite” facendo errori e poi perdendo tempo per correggerli.
Poi ovviamente dipende anche da chi è il cliente, un negozio che si affaccia per la prima volta sul web o un’azienda affermata che vuole il pacchetto completo.
Butto là una cifra sperando di non essere ricoperto di insulti…. 10 € all’ora?
Caro Daniele, con l’esperienza, ma anche facendo un paio di conti, ci si rende conto che farsi pagare a ora per un progetto ha poco senso. Se lavori ad un progetto nuovo dovresti mettere in conto le ore di progettazione, le telefonate, gli spostamenti e in seguito la realizzazione, i test e la cura del posizionamento e dulcis in fundo le tasse. Se il lavoro è di anche solo 1000€ vedrai che non ci stai dentro a voler far tutto, e quindi bisogna lavorare in ottica di prezzo a progetto, valutando il tipo di progetto, la tipologia di contenuti e le implicazioni. Le tariffe orarie generalmente si applicano in fase di manutenzione o sola consulenza, con tariffe da professionista che possono oscillare dai 35-40€/ora agli 80-100€/ora a seconda della figura professionale richiesta.
Ciao Francesco, bell’articolo: riassume davvero lo “sbarco sul mercato” di molti professionisti (compreso il mio).
Io dico sempre “ad ogni cliente il proprio consulente”, ognuno ha quello che si merita, o quello che in quel momento le tasche gli permettono.
“Quanto farsi pagare” è sempre un’azzardo da chiedere sui forum e sui gruppi di Facebook.
Sento cifre che partono dai 10€ (come Daniele, il commento sopra di me) fino a 100€ all’ora. Perchè i prezzi sono così diversi? Ci sono un milione di fattori:
– regime fiscale (sappiamo tutti che il regime dei minimi è un’isola felice)
– costi da sostenere (affitto di un locale, spese del commercialista, linea telefonica, computer, programmi, automobile, assicurazioni e chi più ne ha più ne metta)
– ore che una persona desidera lavorare
Quindi, come si suol dire “ognuno sa di casa sua” 🙂
Ciao Francesco, ottimo articolo. Da neofita, ho iniziato a marzo 2017 collaborando in una web agency dove a parte le modifiche ai siti sono un tuttofare, concordo con quanto dici. Ognuno dovrebbe farsi pagare rispetto al livello in cui sente di essere. Finora, anche senza un metodo e studiando attraverso blog, webinar etc, ho curato due progetti in cui sono andato ad ottimizzare due siti. Per ogni sito ho scritto i testi e ho chiesto 150€ una tantum. Per uno di questi seguo ancora adesso il blog e per la produzione di 8 articoli al mese chiedo 150€, che poi siccome sono un collaboratore esterno, diventano 130circa. Chiedendo queste cifre mi sento in pace con me stesso e faccio esperienza. Questo blog per esempio, è stato proposto da me per raccontare il territorio in cui si trova l’azienda (un agriturismo) a partire da ricette tipiche e itinerari. E nonostante sia un neofita, il blog si posiziona, le persone entrano e convertono prenotando. Il mio capo dice che “mi sto svendendo” ma secondo me non è così, non puoi ragionare mettendo i soldi al primo posto. Prima ci sono le.competenze, piano piano, i soldi arrivano, specie quando ci si mette sotto con obiettivi e impegno. Quindi grazie ancora per avere scritto questo articolo. Per un nuovo cliente con un e-commerce di cosmesi naturale mi sono sentito di proporre 250€ una tantum per l’ottimizzazione del sito e per il blog 120€ mensili per 5 articoli, ma ancora non mi hanno risposto..chissà se ho tirato troppo in alto. Credo che praticare o fare l’esperienza sia l’arma vincente perché offre sempre la possibilità di misurare ciò che si fa. Finora non ho ancora seguito un corso SEO e mai avuto un progetto web personale, e saranno i miei prossimi obiettivi.