Lavorare sulla propria visibilità personale e sulla reputazione è una buona cosa se ti occupi di web, perché ti rende credibile nel mare magnum dell’offerta di servizi di marketing digitale.
No, il Klout score non c’entra niente. Volevo dirlo subito.
No, quest’articolo non parla di me.
Una premessa, credo doverosa, riguarda il fatto che prima di lavorare sulla tua reputazione dovresti averne una, vale a dire che una condizione imprescindibile per rendersi credibili e costruire autorevolezza nel tempo, è produrre valore. Si tratta di contribuire pure poco, ma significativamente, a migliorare la vita degli altri. Chiunque voglia diventare visibile nel suo ambito di riferimento dovrebbe porsi come obiettivo (tra gli altri) il lasciare questo mondo in condizioni un po’ migliori di come l’ha trovato. Ah, la retorica, se ne facesse di più…
Differenza tra essere famosi e famigerati
Diciamo che lavori sul web da un po’ di anni e avendo fatto alcune riflessioni interessanti nel tuo settore di riferimento, vorresti capire se il tuo livello di penetrazione è tale da renderti “noto”. Ma la visibilità non è sempre una buona cosa, perché si può essere conosciuti a livelli diversi. Hai presente quel vecchio detto “nel bene o nel male purché se ne parli?”, dimenticatelo perché riguarda un periodo storico, quello della televisione, in cui i messaggi erano molto più verticali. Oggi è importante che ci sia un equilibrio tra lovers e haters, cioè tra chi parla bene di te e chi ti critica. Questa è in effetti una prima metrica interessante per valutare quanto sei diventato popolare. Essere stimati sempre da tutti è impossibile (almeno ad oggi è così), ma è possibile essere detestati da tutti. È il caso di chi interviene sui social network come il classico Troll, vale a dire a gamba tesa sulle discussioni, in modo inopportuno e spesso off topic.
Quando il tuo nome comincia a comparire nelle menzioni sui social, nei blog e allo stesso tempo è oggetto di critiche più o meno velate, significa che ci si sta accorgendo che esisti! È una buona cosa. L’importante è che ci sia equilibrio tra chi ti sostiene e chi ti avversa, direi che 70 / 30 potrebbe essere una proporzione accettabile. A volte capita di passare nottate ad acquisire screenshot diffamatori e messaggi con autentiche minacce da parte di chi non ti conosce affatto. Spero non ti capiti, ma se succede è un altro buon segno. È brutto, ma fa parte del gioco.
La prova del 9
Puoi essere animato dalle migliori intenzioni, ma per quanto bravo e coscenzioso, se lavori sul web stai vendendo un servizio che non si capisce bene come funziona, a persone che tendenzialmente pensano che ti approfitterai di loro. La conferma definitiva del fatto che sei “arrivato” (come popolarità, non a livello tecnico) arriva quando riesci a farti pagare sempre in anticipo e magari non chiedi nemmeno poco. Succede perché ci si fida di te, incredibilmente qualcosa lascia intendere che non solo non scapperai con i soldi, ma che addirittura lavorerai e magari anche bene. Incredibile!
Per costruire questo genere di “trust” su di te come professionista, puoi seguire due strade:
- Chiusura totale: pubblica articoli della madonna in cui fai pelo e contropelo agli argomenti che tratti. Entra nel “giro” mainstream dei grandi influencer, dopodiché non rispondere mai a nessuno, nemmeno se ti contattassero Brin e Page in persona. Questo tipo di professionisti si fanno apprezzare proprio per la distanza che mettono tra loro e il resto del mondo;
- Apertura totale: una strada molto più lunga e costosa è trattare il web come un posto pieno di persone e non di utenti. Chi sceglie di mettersi al servizio degli altri cambia il mondo un giorno dopo l’altro, soccorrendo chi sta imparando, aiutando chi sviluppa un progetto web a renderlo più solido. Bastano pochi consigli dati nel modo giusto per aggiungere un mattone al muro dell’autorevolezza. Certo, se hai fretta, questa strada non è per te.
Nel primo caso cresci perché sei lontano, nel secondo perché sei vicino. In entrambe le situazioni, se hai qualcosa di buono da dire è moto meglio. Col tempo succedono le cose di cui parlo nelle…
Conclusioni: la questione responsabilità
Gli esperti del web, i cosiddetti “guru” sono persone che girano tanto e ricevono le proposte più strane. Quel che è certo infatti è che gli operatori di settore più visibili si trovano all’interno di una o più cerchie di relazioni da cui spesso nascono progetti sinergici. Cominci ad avere un sacco di amici che non sapevi nemmeno esistessero, cosa che secondo me è molto meglio del suo contrario. Quel che conta, e qui mi rivolgo a “quelli famosi” è operare sempre con responsabilità, perché quando sei visibile sei anche un esempio per tante persone. Che tu sia uno che odia o che ama le persone, porterai le persone a trattare gli altri come fai tu. Stacci attento.
Ti auguro di fare tendenza rispetto all’area in cui operi. Spero che sia una bella tendenza, una di quelle che aiutano tutti a vivere meglio, una di quelle che migliorano le cose e non solo il tuo conto in banca. Sono certo che ne vale la pena.
Ne ho incontrati diversi che non rispondono mai, molto seguiti, probabile che adottino la strategia della “chiusura totale”.
A me son risultati antipatici però…( con ovvie conseguenze). Venderanno pure e si atteggeranno a leader in pubblico, ma io temo molto di più i messaggi privati tra le “persone” che non quelli pubblici tra gli “utenti” che se non contenti in privato ridiventeranno “persone” e quando comunicheranno con gli amici il guru non ne avrà controllo… potrebbe essere una spirale da dove non si esce insomma.
Scrivo sui social network, proprio come parlerei dal vivo, perchè ho sempre pensato che uno dei successi dei social network è che riesce a far trasparire più la persona in termini di sentimenti ed emozioni ( quando non si costruisce il messaggio), che un freddo nome.
Chi apprezza Roberto, lo apprezza xkè è una persona, e magari mi perdona anche gli sbagli… ad un freddo personaggio, un nome seppur altisonante… gli errori si perdonerebbero ?
bravissimo. concordo al 100% su tutto!