Come (e perché) diventare ricchi

 

L’Italia è un Paese molto particolare e gli italiani sono gente veramente adorabile, forse appena un po’ fuorviati sul concetto di efficienza. E di questo parliamo oggi, di efficienza, di cosa vuol dire essere sempre al top e soprattutto di come certe persone riescano a mantenere livelli operativi altissimi apparendo allo stesso tempo sciolte e rilassate, mentre altre annaspano alla ricerca di luce e aria, due elementi pare molto diffusi, ma nemmeno più di tanto.

Diventare ricchi

Diventare ricchi

 

Sai come fanno le persone ad essere efficienti?

Sì riposano e fanno altro. Per mantenere alti livelli di efficienza è necessario alternare il lavoro a lunghe pause e attività diverse, soprattutto legate allo svago, ma anche professionali purché in ambiti diversi da quelli di cui ti occupi solitamente. In Italia, ne ho già parlato, c’è questa cultura (da poveracci secondo me), per la quale se lavori fino alle otto, nove di sera sei uno che vale, uno tosto. Ma neanche per sogno! Se lavori dieci, dodici ore al giorno non hai proprio niente di cui vantarti al bar con gli amici, anzi, sei un perdente.

Ovvio che questa cosa non vale per tutti e non vale sempre. È chiaro che se in una certa fase stai sviluppando un progetto importante non c’è niente di male a tirar tardi, semmai il problema (tutto tuo) è quando finisci col pensare che un ritmo lavorativo da rivoluzione industriale sia normale e addirittura auspicabile. Non scherziamo, possibile impiegare secoli a liberarci di schiavitù e sudditanza per finire col metterci in catene da soli?

Del resto i nostri cugini europei vivono quasi ovunque una cultura del lavoro in cui se alle 18:00 stai ancora lavorando c’è qualcosa che non va. In Olanda, Inghilterra e Germania (ti parlo di questi tre paesi perché ne sono certo) non è socialmente accettabile lavorare più di 7 – 8 ore al giorno, perché sono ricchi, dirai, perché ci sono meno tasse, dirai. E invece io credo che i livelli di efficienza in Europa siano mediamente più alti che in Italia, perché si è capito che il lavoro è solo una parte della vita, importante per carità, tuttavia non essenziale.

 

Non sei il tuo lavoro

Per anni ho creduto fermamente il contrario, poi ti accorgi che non sei il tuo lavoro, semmai fai quel lavoro. Le parole creano condizionamenti striscianti che poi diventano comportamenti inconsapevoli, nel senso che chi dice di essere un avvocato, lavora di più e con risultati peggiori di chi semplicemente fa l’avvocato. Sembra una sciocchezza, ma non lo è per niente, perché sei molto di più rispetto a quello che fai.

La differenza tra chi è e chi fa, sta nel fatto che quando ti identifichi col tuo mestiere rischi di perdere di vista tutto il resto delle cose che “sei”. È proprio da quel resto delle cose che le persone sveglie attingono le soluzioni per far bene nel proprio lavoro. Semmai il problema è che non hai risorse a cui attingere se ti chiudi nell’inganno del ruolo, ergo, sei molto molto più del tuo lavoro.

 

Terapia emozionale estiva

Se quindi fin ora hai creduto di essere il tuo lavoro, approfitta di questo mese di agosto appena iniziato per “essere” qualunque altra cosa. Riposati, fai scampagnate, passa più tempo con la tua famiglia, dedicati a un nuovo hobby (ma proprio nuovo) e perché no, sviluppa una nuova idea di business da lanciare a settembre (ma proprio nuova), così magari capisci anche come fare soldi sul web. Insomma, fai altro. Il termine vacanza, deriva da “vacante”, vuoto. 

Crea il vuoto, ché è la condizione da cui partire per sviluppare un cambiamento vero, fatto di consapevolezza. Non importa che tu faccia tanti soldi, importa che tu sia ricco. Sei ricco quando hai più mondo degli altri, vale a dire quando riesci a lasciar perdere quello che si dice delle cose e ti accorgi delle cose, di tutte quante. A quel punto le soluzioni a cui puoi accedere diventano infinite e puoi fare cose impossibili… come goderti questo mese in pieno e meritato relax, cosa che ti auguro di cuore.

4 Comments

  1. Marco 02/08/2016
  2. Gianbu 04/08/2016
  3. Gianluca 15/08/2016

Rispondi all'articolo

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *


Il periodo di verifica reCAPTCHA è scaduto. Ricaricare la pagina.