La homepage di un sito web è la porta d’accesso verso i contenuti interni, che siano pagine business, di approfondimento, schede prodotto e via dicendo. In quanto “porta”, serve a “portare” gli utenti verso questi contenuti. Vediamo insieme come dare un aspetto ordinato a questa porta, nella maggior parte dei casi.
La homepage è il contenuto più superficiale del sito web, quello più esterno. Le pagine di un sito web non sono numerate come quelle di un libro (a parte le sottopagine degli archivi, ma quella è un’altra storia), tuttavia la homepage è definibile come “prima pagina”, da cui si aprono via via le altre secondo logica ipertestuale, non sequenziale. Significa che la seconda pagina che visiterai non dipende da come è fatto il sito, ma da dove l’utente decide di cliccare.
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Menu principale
Qui le grosse distinzioni da fare sono principalmente due: se hai un e-commerce, il menu principale deve essere dedicato esclusivamente alle macro-categorie dei prodotti, se invece hai un sito che vende servizi, come ad esempio quello di una web agency, oltre alle aree di interesse devi tenere ben visibili nel menu principale i link al portfolio, al company profile (pagina chi siamo) e alla pagina contatti. Queste ultime due pagine devono trovarsi defilate, magari nel footer per i siti e-commerce. In ultimo, i link alle pagine sulle modalità di fruizione del servizio e a quella sulle policy in merito di privacy e cookie, vanno in ogni caso nel footer.
Ogni volta che un sito e-commerce pubblica i link alle pagine su resi e recessi e modalità di pagamento nel menu principale, un web designer muore.
Body Homepage
Il corpo della homepage è la vetrina dei contenuti più importanti. Se il menu principale lista le pagine più superficiali, il body della homepage deve fartele vedere organizzandole secondo livelli di priorità decrescente dall’alto al basso. Via via che scendiamo verso la parte bassa, i contenuti della homepage potranno diventare più informativi e meno transazionali, quindi meno direttamente collegati al modello di business. Ma vediamo i singoli livelli di cui spesso si compone la homepage.
Slideshow
Va bene se sei un fotografo e se in generale lavori con la creatività, altrimenti ti suggerisco di puntare alla concretezza, mostrando subito categorie/aree di interesse linkate che si riferiscono ai prodotti/servizi. Se il tuo sito si occupa di risarcimenti a seguito di incidenti d’auto, lo slideshow potrebbe non essere una soluzione ottimale. In ogni caso, suggerisco di non sprecare MAI l’area slideshow tenendovi solo l’immagine, ma di pubblicare su di essa una buona call to action e magari un primo elemento di conversione come ad esempio una form. Tutto ciò “sovrapposto” allo slideshow, che dunque diventa un fondale, non un elemento in primo piano.
Aree di interesse
Come (sicuramente) diceva Henry Ford, il prodotto va sempre tenuto al centro. Qui la bravura è far capire a colpo d’occhio quale sia la ragion d’essere del progetto web, insomma, a cosa serve il sito, perché è stato sviluppato, cosa vuole che le persone facciano. Alla proposizione di categorie prodotto o servizi specifici che possono senz’altro doppiare link già presenti nel menu principale, può accompagnarsi del testo che su base didascalica fornisca informazioni sui come e sui perché. DIDASCALICA significa qualche riga, non 5.000 parole in homepage, altrimenti rischi di far cadere gli utenti nel baratro dello spiegone insostenibile… e per altro rischi di penderti una penalizzazione a seconda di quel che ci butti dentro.
Pagine di approfondimento
A questo livello intermedio della homepage puoi piazzare direttamente i prodotti che hai più interesse a vendere in caso di e-commerce, oppure pagine informative, magari dal blog interno, in caso il sito web sia di tipo diverso. Sono in ogni caso contenuti “profondi”, cioè pagine che sono ospitate al livello di maggiore profondità dei silos e che in virtù della loro importanza rispetto al modello di business meritano di avere una scorciatoia, cioè il link diretto dalla homepage. È un salto diretto dal contenuto più superficiale del sito a quello più profondo. Non va fatto con leggerezza, va fatto perché e quando serve, con cognizione.
Footer
Il piè di pagina del sito web è un elemento che occorre stare attenti a non sovraccaricare. I link in questa posizione vengono ripetuti per tutte le pagine del sito web, quindi la cosa più saggia è limitarli, altrimenti senza rendercene conto ci troveremo ad appesantire la scansione del sito da parte dei bot dei motori di ricerca, ma anche a bruciare risorse server con conseguenze negative sui tempi di apertura di pagina e sulla stessa visibilità organica del sito web. Molto spesso trovo 20 voci quando potrebbero essercene meno della metà. Non serve avere 4 pagine per dire chi sei, così come puoi accorpare tutte le modalità di utilizzo del sito in due o tre pagine al massimo. Insomma, il link juice è un bene prezioso, non sprecarlo.
Conclusioni: link juice
Ricorda che il valore trasmesso da una pagina a quelle collegate ad essa, si divide per tutti i link presenti sulla stessa pagina. Con questo non ti dico di inserire pochi link, ma di inserire quelli giusti, quelli più contestuali. A livello della homepage devi saper scegliere con parsimonia quali collegamenti inserire, tenendo un occhio al modello di business e l’altro all’economia delle risorse di scansione.
Un link in pagina non ha senso solo perché c’è, ma unicamente nella misura in cui gli utenti ci cliccano sopra. Quindi riprendi la tua homepage e vai spedito con le pulizie di primavera!
E’ consigliabile mettere del testo nella home page?
La mission o qualcosa del genere?