La scorsa settimana ho intervistato Nico Caradonna, l’ottico del web, che rappresenta per me l’ennesimo esempio di come sul web ci siano intere praterie da percorrere galoppando sui propri progetti personali a dispetto di chi afferma che ormai l’internet è il luogo in cui si è già detto tutto. È incredibile quanto sarebbe facile per una schiera di professionisti ad oggi (colpevolmente) assenti sul web, avere successo oltre ogni aspettativa, proprio in virtù della mancanza di progetti di comunicazione digital specialistici.
Ti riporterò tre esempi, tratti sia dalla mia esperienza professionale che da quella di semplice utente del web. Tre esempi di occasioni perse, e altrettanti di successo, che vedono come protagoniste persone ad oggi ritenute influencer nei loro settori.
Il neurochirurgo di fama mondiale
Vengo contattato dalla segretaria di questo importante professore universitario, più volte ospite in programmi televisivi e costantemente in giro per conferenze interplanetarie. La segretaria mi segnala l’interesse ad una call conoscitiva per far partire un progetto che sviluppi il sito web e la comunicazione digital del professore, insomma, una cosa serissima. Dal momento che anch’io sono molto impegnato, scrivo alla segretaria per proporre un appuntamento, ma questa mi chiama subito al telefono e senza alcun preavviso comincia a raccontarmi delle necessità in termini di comunicazione, mentre stavo facendo tutt’altro. Io cerco gentilmente di rimandare la cosa a quando fossi stato disponibile, ma forse questi “personaggioni” si aspettavano di avere a che fare col classico “cuggino” pronto a tutto e sempre a disposizione. Per farla breve dopo un paio di appuntamenti proposti, entrambi disattesi da parte loro, la segretaria mi ha appeso per passare (spero) ad altri, magari più “immediatamente” presenti. Ora non ti farò il nome del professore galattico, ti basti sapere che il sito ha 4 pagine vetrina e tali resteranno.
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No, non è questione di essere troppo importanti, ma di fare il neurochirurgo, perché se il Prof, fosse stato un dentista – pure di fama internazionale – avrebbe dato un valore differente alla comunicazione sul web.
L’ortopedico per mia madre
In verità non si capisce proprio per quale motivo i blog dei dentisti siano così curati e competitivi, mentre quelli degli ortopedici siano scarni, statici e profondamente inaccessibili. La mia esperienza personale in tal senso riguarda il sito web dell’ortopedico a cui si rivolse mia madre anni fa per alcuni trattamenti. Ancora una volta le classiche 4 pagine inutili a capire con chi si ha a che fare. Eppure gli ortopedici fanno visite in studi privati come i dentisti, e non costano nemmeno poco. Basterebbe che UNO di loro curasse un blog con lo stesso impegno che profondono in comunicazione gli odontoiatri di media caratura, per conquistare il web. Non avviene perché gli ortopedici sono rimasti al sito di 400 euro curato per 100 euro al mese. Chiaro?
I principi del foro
Gli avvocati devono essere vittime di un incantesimo, sul serio. I progetti di comunicazione validi in tema di giurisprudenza si contano sulle dita di una mano e per lo più riguardano portali informativi, non studi legali. Ora io capisco che il mestiere dell’avvocato sia inflazionatissimo e che ormai parliamo di colletti bianchi costretti a lavorare in condizioni molto disagiate spesso per quattro soldi, ma quanti soldi servono per aprire un blog personale e raccontare le proprie esperienze per mezz’ora al giorno? Il primo che avesse in animo di fare un lavoro dignitoso usando un linguaggio minimamente comprensibile, anche senza essere seguito da professionisti, si accorgerebbe di essere l’unico avvocato a parlare in italiano. Invece no, perché c’è una regola non scritta in base a cui occorre mantenere una certa distanza tra i professionisti e i loro clienti, come se i primi avessero qualcosa da perdere. C’è ancora l’idea che quando condividi conoscenze perdi il tuo vantaggio competitivo. Sciocchi.
I casi “unici” di successo
Vorrei invece concludere questa riflessione parlandoti di Nico Caradonna, Diego Mulfari e Luca Mazzucchelli. Queste tre persone hanno inventato un modo di comunicare nel loro settore, essendo state le prime ad affrontare il web con progetti di comunicazione innovativi.
Nico Caradonna è l’ottico del web. Ha aperto un blog in cui ha cominciato a fornire consigli e a fare informazione sul design e sulla comunicazione legata alle montature per occhiali, mutuando in chiave web le conoscenze maturate grazie all’impresa di famiglia, operante per l’appunto nel settore dell’ottica.
Diego Mulfari è l’imbianchino del web. La sua storia, già raccontata dai principali giornali e organi di informazione sull’innovazione, è quella di un giovane partito dall’idea di aprire un blog per supportare il lavoro di suo padre. La cosa si è evoluta nel momento in cui Diego ha cominciato a condividere le conoscenze sul digital acquisite nel corso di quest’esperienza.
Luca Mazzucchelli è lo psicologo del web. In tanti hanno aperto un blog e si sono cimentati nel raccontare il proprio mestiere attraverso il web, ma nessuno come lui è riuscito a emergere, perché il suo canale video e la sua attitudine alla comunicazione hanno saputo bucare l’internet, facendogli guadagnare riconoscimenti perfino a livello della sua comunità accademica.
Se dunque lavori in un ambito rispetto al quale non si è ancora fatto un lavoro dinitoso in termini di comunicazione digital (e come vedi ce ne sono), non perdere tempo, apri subito un blog e fallo bene.
Fallo ASSOLUTAMENTE!