Fabio Antichi è un consulente che si occupa principalmente di ADS. Volto noto a molti frequentatori delle piazze digital, è il volto delle news di settore nel gruppo dei Fatti di SEO. Ma come nasce questo interesse per la divulgazione e come si può conciliare l’attività di ricerca delle notizie con quella operativa che richiede tempo e attenzione? Considerando la frequenza con cui pubblica aggiornamenti – nonché la portata degli stessi – ho deciso di porre un po’ di domande a Fabio, che negli ultimi mesi sta facendo un lavoro incredibile.
Ciao Fabio, ci racconti i tuoi attuali focus lavorativi?
Ciao 🙂
Principalmente faccio il consulente, negli ultimi 10/11 anni circa mi sono occupato prima di seo poi di adv, ora più o meno faccio questo: un’azienda mi chiama e mi chiede come fatturare di più, insieme si condivide una strategia che può spaziare appunto dalla seo all’adv, ai social a Subito.it. In sintesi una strategia che sia il modo più semplice e diretto per iniziare a fare qualcosa in più. E sopratutto alla costruzione di un’offerta e presenza online univoca, proprio per distinguersi in un mercato spesso già inflazionato.
Come è nata la tua attività divulgativa sui social?
Per caso, avevo bisogno di aiuto 😅
Per poter accedere ad alcuni vantaggi associati agli shopping comparativi sulle campagne shopping di google ads (cpc ridotto e double bidding), avevo costruito con i miei colleghi uno shopping comparativo personale. Però non avevo sufficienti clienti per poter aderire al programma. Così decidemmo di concedere l’accesso al programma in maniera gratuita a chiunque lo avesse voluto, il che ci avrebbe anche permesso di raggiungere il numero minimo. Per farlo però, andava fatto sapere in giro. Ecco, il mio primo video nacque proprio per dire: venite con me gratis? Io ho bisogno di questo in cambio offro quest’altro. E funzionò 🙂
Come riesci a mantenerti aggiornato su quel che succede nel digital?
In realtà già da prima ogni sera mi facevo una girata su google news o linkedin per vedere che novità c’erano, la mattina ne nasceva un confronto fra colleghi, dove ognuno portava le sue novità e o opinioni. Ora ho trasposto il confronto nel video che pubblico. Sicuramente rispetto a prima adesso dedico più tempo alla ricerca delle news ma fortunatamente alcuni colleghi iniziano a segnalarmi le news agevolando di gran lunga la mia ricerca. Anche perché purtroppo come sempre il bene più prezioso è il tempo.
Quanto incide il newsjacking sulle tue pratiche lavorative?
Ho cercato su google newsjacking per essere sicuro eheheh sono troppo campagnolo 😛
Divido la domanda su due piani: per ciò che concerne la rubrica di video, è fondamentale avere notizie fresche e sopratutto applicabili in tempi brevi. Anche perché io mi occupo più di una rassegna stampa che di un approfondimento. Questa cosa in dei casi mi dispiace un po’, visto che alcune notizie meriterebbero una riflessione più profonda per essere meglio comprese, e che l’approfondimento ha meno bisogno di essere in tempo reale ma può uscire anche a qualche giorno di distanza. La news invece impone tempestività, e delle volte anche due ore di ritardo possono vanificare un lavoro. Tradotto immaginatevi l’ansia eheheh.
Con l’approfondimento questo non avviene.
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Aggiungo che questa non è la mia attività. È una cosa che faccio si con enorme piacere ma in più al mio reale lavoro che mi da da campare, per cui il tempo che riesco a dedicarvi è limitato. Da una parte inizio a sentire l’esigenza di strutturarmi in questa direzione.
Per la gestione dei clienti ordinaria, invece, le news non sempre sono applicabili a tempo zero, sicuramente non in modo trasversale su tutti i modelli di business, ma quando vi si riesce, dà modo di emergere sulla concorrenza presidiando nuove nicchie o opportunità spesso a bassi costi.
Una delle cose che più mi frenava nel condividere le mie news era proprio quello di perdere il vantaggio competitivo che mi dava cavalcare un’onda in anticipo rispetto a molti altri.
Ma mi sbagliavo, perché se tante volte volte vedo una cosa che vorrei fare, ma tra un problema e l’altro procrastino l’applicazione, altrettanto vale per i miei colleghi, e quindi alla fine il processo di condivisione porta molti più vantaggi che svantaggi, non aumenta la concorrenza ma anzi si possono ottenere commenti e pareri che permettono di evitare errori o valutare con maggior attenzione ogni scelta.
E poi anche da un punto di vista etico e filosofico io credo fermamente nella condivisione e nella comunità. Nella vita ho imparato che fa sempre bene darsi una mano, forse non sarà riconosciuto dalla persona che l’ha ricevuta, ma prima o poi forse proprio da dove non ti saresti aspettato la riceverai.
Credi che l’emergenza Covid cambierà il modo di accedere alle informazioni?
Penso di sì per molti motivi. Ci abitua tutti a fruire con maggior frequenza l’informazione online, ma anche a un’informazione più approfondita che in passato.
Ci abitua allo smart working, alla video conferenza, trasferendo online anche quell’informazione che prima si veicolava faccia a faccia.
Credo anche che abbia imposto sia a google che ai principali social una maggior attenzione alle fake news, mi dispiace che sia stato necessario il covid per imporlo ma ritengo che sia fondamentale che ciò finalmente avvenga.
In sintesi credo che abbia influito su ogni aspetto e metodologia di comunicazione.
Cosa pensi dell’interesse attuale sul mondo dei Webinar?
Lo trovo molto interessante e mi fa molto piacere, lo dico non senza una critica a me stesso. Oggi ci sono moltissimi webinar che meriterebbero di essere seguiti, ogni giorno me ne appunto diversi e poi o si sovrappongono o devo finire un lavoro, ecc.. non riesco a seguirli tutti, nella migliore delle ipotesi ne guardo la registrazione una volta conclusi.
Se sono in orario di lavoro spesso non posso seguirli perché appunto lavoro, se sono dopo rischio di essere stanco e voler far altro hehe.
Purtroppo però io sono uno che ama gli abbracci, il contatto fisico, il “contorno” della comunicazione, e spesso quando seguo un webinar la mia attenzione scema e ne comprendo il 30%. Ma non posso negare gli evidenti vantaggi che portano, quindi, credo che da una parte devo abituarmi al fatto di seguire un webinar come se fossi in un’aula fisica: devo spegnere il telefono e qualsiasi possibile distrazione. Dall’altro lato credo che sia anche una spinta per chi è dall’altra parte dello schermo (come quando sono io a fare un video) a mantenere altro il ritmo e l’attenzione, riducendo tempi morti e discorsi a scarsa densità di contenuto che tendono a far distrarre l’interlocutore.