Design Yourself, di Giada Correale

Giada Correale è una professionista creativa che si occupa di brand e web design. È autrice di Design Yourserlf, una splendida guida su come creare il proprio design “personale”, edito da Hoepli nel 2022. Di seguito le risposte alle domande che le ho posto. A tutti voi, buona lettura e a Giada un grosso GRAZIE.

Ciao Giada, ci racconti i tuoi attuali focus lavorativi?

Ciao! Dal 2017 sono la mente, il braccio e il cuore dietro allo studio di brand e web design Miel Café Design, con cui progetto identità visive e siti web sartoriali per progetti creativi e piccoli business. Mi occupo anche di formazione con corsi dedicati al brand design, nati per rendere sempre più accessibile e alla portata di tutti il design come strumento dal potere inestimabile per portare il proprio valore nel mondo.

Come hai strutturato il tuo “Design Yourself” e a chi si rivolge principalmente?

Design Yourself è un libro scritto a quattro mani da me, Giada Correale, e Serena Giust, entrambe accomunate da una grande passione per il design, ognuna nel proprio settore, quelli del visual e delle parole. L’abbiamo ideato, strutturato e scritto proprio con l’obiettivo di diffondere consapevolezza sul potere del design e di come questo strumento possa entrare nelle nostre vite e cambiarle in meglio.

È un libro che si rivolge a chiunque abbia un progetto da portare nel mondo: sicuramente professionisti, creativi e piccoli business, ma anche giovani e studenti che si apprestano ora a entrare nel mondo del lavoro, e chiunque desideri emergere e comunicare al meglio il proprio potenziale. Il metodo di design che condividiamo in Design Yourself è applicabilei a qualsiasi settore, categoria o progetto.

A cosa serve avere un’identità visiva e verbale per chi sviluppa il proprio brand personale?

Dietro a un brand c’è un mondo intero, enorme! Spesso non ci si rende conto di quanti fattori influenzano la percezione che le persone hanno dei nostri brand, e dei marchi in generale. La maggior parte di questi fattori possono essere riassunti nel concetto di “identità”, che ci aiuta a rendere il brand sempre più tangibile, umano (talvolta) e sensoriale.

L’identità del brand, come quella della personale, è ciò che ci distingue e fa spiccare il nostro potenziale. È quel qualcosa che attrae le persone giuste a noi, che fa risuonare il nostro messaggio e crea connessioni magnetiche.

Le immagini sono una componente essenziale dell’identità di un brand, e tutti sappiamo quanto sia importante avere un buon logo. Ma l’identità è un ecosistema complesso e ricco di sfumature. È qui che entrano in gioco, restando a livello di immagine, fotografie, illustrazioni, colori, font, pattern, texture, per menzionarne alcuni; e, dietro al visual, parole, tono di voce, naming, payoff, brand words e ancora tutta la componente multisensoriale che si spinge ben oltre per arrivare fino al sound branding, all’interior branding e al personal style. È tramite un ecosistema così ricco, denso e multistrato che possiamo davvero scavare sotto la superficie del concetto di brand design, e creare, letteralmente “progettare”, un’esperienza di brand davvero magnetica e indimenticabile.

In base alla tua esperienza, quali sono gli aspetti che fanno la differenza rispetto al brand personale?

Le immagini di un brand sono la prima cosa a cui pensiamo: il logo, i colori, le fotografie e poi tutto il contorno. In effetti le immagini sono un mezzo potentissimo per comunicare il proprio messaggio senza bisogno di parole. Alcune ricerche dimostrano che le persone ricordano facilmente l’80% di quello che vedono, ma solo il 20% di quello che leggono. Questo perché le immagini sanno comunicare qualsiasi messaggio in maniera semplice.

Al contempo non esiste buon design senza strategia. Ed è proprio grazie alla strategia che si riconoscono i grandi brand. Saper definire ciò che c’è dietro a quello che si vede non è semplice né scontato, ma è proprio quella cura e quell’attenzione che permette di creare personal brand magnetici e intenzionali, e, in generale, marchi di successo.

Quali sono invece gli errori più frequentemente commessi da chi cura il proprio personal branding?

Primo fra tutti: trascurare il personal branding stesso. Spesso e volentieri si crede che basti un profilo social per essere online e farsi trovare. Sappiamo bene che non è affatto così, che la concorrenza è enorme nella maggior parte dei settori, e che per farsi trovare dalle persone giuste serve molto di più. Eppure l’idea di creare un vero e proprio personal brand non è ancora alla portata di tutti, e questo porta a progetti che falliscono o che faticano a crescere, anche quando il potenziale c’è.

E poi il fai-da-te, il credere che creare un logo (o l’intera identità di un brand) sia un gioco da ragazzi, alla portata di tutti. Purtroppo, o per fortuna!, non lo è affatto. Perché un logo non è solo un disegno, è un concept, un messaggio, un’immagine unica, diversa, riconoscibile che deve saperci posizionare e comunicare nella maniera giusta. Tutto questo non è possibile se non si hanno le dovute competenze e il giusto metodo.

In ultimo, ci lasci qualche link per approfondire questi temi?

Certamente! Ovviamente chi desidera approfondire il tema nel dettaglio troverà moltissimo materiale utile nel nostro libro Design Yourself sul tema del design per business brand e personal brand. Sul mio blog, poi, ci sono sempre nuovi articoli che condividono nozioni, risorse e approfondimenti utili per scoprire il design di branding in ogni sua forma.

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