Fiscalità e tassazione delle imprese sul web

La mia intervista di oggi riguarda un aspetto della vita molto importante per chi lavora nella comunicazione sul web. Ho contattato lo studio Solves, uno dei migliori centri che seguono gli aspetti fiscali e organizzativi per aziende e liberi professionisti. Ho parlato in particolare con Marco Capasso, cercando di cogliere luci ed ombre del nostro sistema contributivo, soprattutto per chi lavora sull’internet. Ne viene fuori un’intervista molto lucida, in cui emergono difficoltà e opportunità di cui tener conto a qualunque livello.

Fiscalità e tassazione sul web

Fiscalità e tassazione sul web


 

Segui più società o liberi professionisti? Tutti Campani?

La maggior parte dei nostri clienti sono società di capitali, tuttavia anche i liberi professionisti sono una consistente fetta del nostro pacchetto clienti. Le imprese che seguiamo appartengono a diversi settori e sono quasi tutte allocate in Campania e prevalentemente nella provincia di Napoli.

 

Che rapporto hai con le persone che segui?

Per quanto il nostro rapporto con i clienti sia essenzialmente di tipo professionale non si può prescindere dalla fiducia che il cliente deve porre in noi ma soprattutto dalla stima reciproca.

Nella sostanza il nostro obiettivo come team di professionisti è affiancare l’impresa o il libero professionista nelle varie fasi di vita dell’impresa. Risulta quindi per noi fondamentale monitorare costantemente, e non solo attraverso quello che ci dicono le carte, l’andamento dell’attività aziendale e magari fornire i giusti consigli che permettano al cliente di non trovarsi in situazioni complicate che possano pregiudicare il prosieguo dell’attività aziendale, volendo banalizzare tutto il discorso “prevenire è meglio che curare”. Nella sostanza è fondamentale avere contatti frequenti con il cliente per cercare di capire quali possano essere le problematiche presenti e future che possono sorgere. Il nostro obiettivo è quindi quello di crescere insieme al cliente senza sottovalutarne alcuno anche perché non è mai da escludere che dietro al piccolo professionista si nasconde la grande impresa del futuro.

 

Che rapporto hanno le persone che segui con te?

Come ho già espresso nel quesito precedente la fiducia ricopre un ruolo fondamentale nella nostra professione. Ovviamente il livello di fiducia che il cliente pone nel nostro operato varia di persona in persona. Vi è sia il soggetto che si fida ciecamente dei nostri consigli ma vi è anche il cliente che pur avventurandosi in territori a lui sconosciuti si pone qualche domanda in più. Capita di frequente di dover fornire sempre più spiegazioni su determinati meccanismi del nostro ordinamento fiscale che agli occhi di un contribuente medio possono apparire inspiegabili, il nostro ruolo è quello di semplificare ai suoi occhi queste situazioni.

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Web e fatturazione, quali sono le criticità più frequenti?

A differenza della maggior parte delle imprese commerciali le imprese operanti sul web effettuano molto più frequentemente operazioni con stati esteri.

Il caso più comune è quello del cliente che mi chiama e mi chiede come deve fare per emettere una fattura ad un cliente in Australia piuttosto che a San Marino oppure cosa deve fare  lui stesso per acquistare dei beni o dei servizi da imprese con sede in Spagna piuttosto che in Russia.

Ovviamente dietro queste operazioni vi sono tutta una serie di adempimenti da effettuare per essere perfettamente in regola con il nostro ordinamento fiscale.

Risulta quindi fondamentale, individuare l’inquadramento giuridico della specifica operazione e magari andare ad approfondire la problematica anche negli altri paesi interessati.

Essendo quello delle imprese operanti sul web un settore in crescita esponenziale, è indispensabile per la figura del commercialista approfondire ulteriormente le varie problematiche di fiscalità internazionale legate allo specifico settore delle imprese operanti sul web, sia nel caso dell’ e-commmerce  che nel caso delle imprese di servizi.

 

Quante delle persone che segui ti chiedono una rateazione degli impegni fiscali e perché?

Non so prima della crisi del 2008 come fosse la situazione ma da quando ho iniziato questa professione (nel 2010) le richieste di rateazione degli impegni fiscali sono all’ordine del giorno.

La maggior parte dei casi in cui viene chiesto il rateizzo degli impegni fiscali riguarda imprese in reale difficoltà finanziaria che il più delle volte danno la precedenza  ad altre categorie di debitori necessari al prosieguo dell’attività aziendale, ad esempio i lavoratori dipendenti, banche e fornitori.

Vi sono anche casi di soggetti che, pur vantando una buona posizione finanziaria, preferiscono conservare liquidità per cogliere le eventuali opportunità che il mercato gli offre, è questo in particolare, il caso delle imprese che svolgono attività commerciale.

 

Quali sono i suggerimenti che offri più spesso per ottenere sgravi fiscali?

Come dico molto spesso ad alcuni dei nostri clienti non esiste una formula magica per far pagare meno tasse, piuttosto cerco di porre l’attenzione anche sui piccoli accorgimenti che possono portare ad avere il giusto carico fiscale. Non bisogna quindi lasciare nulla al caso ma “educare” il cliente a formalizzare nel modo corretto tutte quelle che possono essere le spese inerenti l’attività aziendale: può essere ad esempio il caso dei carburanti sulle auto oppure dei viaggi di lavoro.

Un altro consiglio che si può dare al cliente è quello di avere una visione dell’impresa nel medio-lungo termine e magari effettuare oggi degli investimenti che permettano il miglioramento delle performance aziendali in un arco temporale più lungo, magari spostando le risorse prodotte nel breve termine in investimenti che porteranno benefici negli anni successivi.

Può essere ad esempio il caso di un’assunzione di ulteriore personale dipendente oppure l’acquisto di un macchinario che permetta all’impresa di rendere più efficiente il processo produttivo aziendale. In quest’ambito risulta fondamentale cogliere le agevolazioni fiscali e contributive presenti in quello specifico momento. Possiamo citare, ad esempio, gli sgravi contributivi sulle assunzioni degli anni precedenti oppure le agevolazioni fiscali attuali come il super ammortamento oppure il credito sugli investimenti nel Mezzogiorno.

Per questo ricollegandosi al discorso precedente risulta fondamentale un contatto costante tra commercialista e cliente, al fine di capire quali possono essere le soluzioni migliori per la crescita sia nel breve ma soprattutto nel  medio-lungo termine dell’attività imprenditoriale.

 

Ma in definitiva, rimaniamo in Italia o è il caso di trasferirci tutti all’estero?

Le imprese che possono permettersi il lusso di effettuare una scelta così difficile sono circoscritte a pochi settori.

Nello specifico le imprese operanti sul web sono quelle più tentate ad effettuare questa scelta, certo l’eccessivo appesantimento burocratico del nostro Paese oltre che una tassazione tutt’altro che favorevole alle imprese, inducono l’imprenditore a scappare.

Tuttavia sono convinto che il mercato italiano abbia ancora delle potenzialità inespresse sotto questo punto di vista, ragion per cui al momento può essere ancora interessante cercare di operare in Italia, rimanendo in attesa di sviluppi futuri.

Sul futuro vi è sicuramente grande incertezza, ma ovviamente il mio auspicio è quello di vedere un giorno alleggerita la macchina burocratica italiana e magari di sfruttare le imprese del web come una reale opportunità di crescita per l’intero Paese.

 

Cordiali saluti

Marco Capasso

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