Giannicola Montesano, Specialista in conversioni, monetizzazione digitale con AI e performance marketing. AI-Powered Lead Generation Strategist | CEO @Simple Media® | Autore Hoepli e APOGEO | Docente Universitario | Speaker. Ha scritto il Manuale dell’Advertising, edito da Apogeo nel 2024. Di seguito le risposte alle mie domande.
Ciao Giannicola, ci racconti i tuoi attuali focus lavorativi?
Oggi i miei focus sono tre, e sono tutti orientati alla massima leva strategica:
- Espansione dell’ecosistema AdSimple. Stiamo scalando con nuovi vertical nel performance marketing, puntando su settori ad alto ROI come automotive, travel, food, utilities. L’obiettivo è consolidare il nostro vantaggio competitivo attraverso l’esperienza, automazione, data-driven optimization e intelligenza artificiale.
- Formazione strategica per imprenditori digitali. Ho costruito percorsi avanzati per chi vuole adottare un approccio di Performance Marketing, non solo per affiliati che vogliono monetizzare con i brand ma anche per aziende che guardano davvero ai risultati, smarcandosi dai soliti corsi-fuffa. Lavoro con chi vuole risultati, non con chi cerca scorciatoie.
- Personal brand & contenuti ad alto impatto. Sto investendo nella produzione di contenuti verticali su advertising, affiliazioni e AI per costruire un posizionamento come punto di riferimento nel settore. I miei libri, i miei eventi, le community: tutto è parte di un funnel strategico che ha una sola metrica finale: conversioni.
Come hai strutturato il tuo “Manuale dell’Advertising” e a chi si rivolge
Il Manuale dell’Advertising non è un’enciclopedia da scaffale. È un manuale operativo pensato per tre profili precisi:
- Chi inizia nel digital marketing e vuole evitare anni di tentativi a vuoto.
- Chi già lavora nel settore ma sente di non avere una visione sistemica e strutturata.
- Chi guida un business e vuole capire come gestire agenzie, budget e strategie senza farsi fregare.
Ho strutturato il libro come un funnel cognitivo in 8 step:
- Contesto e fondamenta. Per capire perché oggi l’advertising è la skill più scalabile sul mercato.
- Strategia. Per evitare di buttare soldi in campagne disconnesse da obiettivi chiari.
- Canali. Per dominare i mezzi, non farsi dominare (dal SEM all’influencer marketing).
- Analisi e dati. Per diventare data-driven senza essere schiavi delle vanity metrics.
- Framework e modelli. Per usare strutture mentali solide, non creatività improvvisata.
- Internazionalizzazione. Per chi pensa in grande.
- AI. Per chi non vuole esser tagliato fuori.
- Futuro. Per chi non si accontenta del “manuale” ma vuole una visione.
Nel libro parli di tutte le principali forme di advertising digitale: ma quale tra queste, secondo te, oggi è la più sopravvalutata dai marketer, e perché?
“Oggi la forma di advertising più sopravvalutata è senza dubbio l’influencer marketing, soprattutto nel segmento micro e nano influencer.”
Perché?
- ROI incalcolabile. La maggior parte delle collaborazioni non è strutturata per performance. È branding spacciato per conversione, ma senza un funnel a valle è solo fuffa.
- Audience gonfiate. Numeri truccati, engagement artefatto, community costruite con giveaway e bot. Ti ritrovi a pagare 500 euro per 10 click.
- Assenza di struttura. Zero tracciamenti, zero testing, zero accountability. Chi spinge l’influencer marketing raramente ha una strategia omnicanale vera alle spalle.
Lavoro in performance marketing da anni. Se non c’è un link tracciato, un codice coupon, una dashboard con eventi, non è marketing: è beneficenza a creatori di contenuti.
L’influencer marketing può funzionare? Sì, ma solo quando lo incastri in un sistema ADV + CRM + retention. E pochissimi lo fanno davvero.
Secondo te, ha ancora senso spendere tempo per imparare bene a gestire le piattaforme in prima persona (Meta, Google, ecc.) o conviene puntare tutto su strumenti no-code e AI che fanno tutto da soli?
Se non conosci le fondamenta, l’AI non ti salverà. Ti farà fallire. Perché automatizzi l’incompetenza.
“Sì, ha ancora senso imparare a gestire le piattaforme come Meta Ads, Google Ads, ecc. Ma non per diventare media buyer per sempre. Lo fai per diventare un CEO che capisce cosa diavolo succede nei suoi numeri.”
L’AI e gli strumenti no-code sono game-changer solo se sai cosa fargli fare. Il problema è che oggi troppa gente pensa: ‘tanto c’è ChatGPT, tanto c’è l’algoritmo’. E finisce a bruciare budget con campagne che non hanno né strategia né controllo.
Ecco perché:
- Capire i meccanismi ti immunizza dalle agenzie incompetenti. Non ti fanno girare la dashboard come se fosse il Codice Da Vinci.
- Sai validare velocemente un’idea. Sali in piattaforma, testi 3 creatività con 100 euro, capisci subito se ci sono conversioni.
- Quando deleghi, lo fai con autorità. Non sei il cliente frustrato. Sei il leader che dice ‘questo CAC non mi torna, fammi vedere la segmentazione’.
Poi sì: quando hai la struttura chiara, automatizza tutto. Fai entrare AI, tool no-code, automatismi. Ma su fondamenta solide, non sabbie mobili.
Nel libro dai molto spazio alla strategia. Ma concretamente: qual è la domanda più scomoda che un cliente dovrebbe fare al suo media buyer – e che quasi nessuno ha il coraggio di porre?
“Se questo budget fosse tuo, lo spenderesti davvero così?”
La maggior parte dei media buyer – anche quelli apparentemente bravi – lavora su fee fisse, flat retainer, pacchetti ore. Tradotto: non hanno skin in the game. Non gli importa se il tuo CAC esplode, finché il budget gira. Ecco perché consiglio a tutti, anche agli addetti ai lavori, di fare esperienza con le affiliazioni. Perché scegli un’offerta e sei pagato per la CPA (CPL o CPS prestabilito) e se acquisti traffico, lo fai con i tuoi soldi!
Questa domanda smaschera:
- Se hanno un mindset da consulente o da imprenditore. Chi ragiona in ottica performance ti parla subito di funnel, ROAS, customer journey, LTV.
- Se stanno ottimizzando veramente o solo facendo “campaign babysitting”. Se ti dicono “boh, avrei solo testato un’altra creatività”, hai un problema.
- Quanto ci credono nel tuo progetto. Se non hanno nemmeno un’idea di cosa farebbero a rischio proprio… ti stanno solo vendendo tempo, non risultati.
In ultimo, ti va di lasciarci qualche link utile per restare aggiornati sull’argomento?
Questa domanda potrebbe aprire la strada ad una directory tematica 🙂 però visto che dispenso più che volentieri ogni giorno, sui miei canali: news interessanti, tool AI, programmi di affiliazione e referral program, strategie, esempi di monetizzazione, case study, riflessioni pratiche e analisi X-Ray vi lascio direttamente i miei link:
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