Project Manager, di Giulia Bezzi

Giulia Bezzi, Head of SEO e PM expert. Si occupa di Content Marketing e Social Media per portare business online sostenibile, crescere i team digital, portare pubblico fidelizzato. Segni particolari: divulgatrice e comunicatrice appassionata.

Ha scritto Project Manager, edito da Apogeo nel 2024. Di seguito le domande che ho pensato di proporle sul libro e sulle sue ultime attività.

Giulia Bezzi
“photocredits Atipica Photograpy”

Ciao Giulia, ci racconti i tuoi attuali focus lavorativi?

Ciao Francesco, che spettacolare domanda! Il mio mondo si divide in 3, 2 focus correlati e uno trasversale

SEO&Brand per cui ampliare il concetto di posizionamento organico alla necessità, per me, sempre più importante di essere riconosciuti online. 

Quindi, avere esperienza e competenza, essere affidabili e ottenere fiducia come Brand e persone attorno al Brand, insomma Brand EEAT addicted. 

Organizzazione, da qui il libro di Project management spiegato semplice che ho voluto scrivere. Ho avuto a che fare con Aziende di tutti i tipi, ho avuto la mia Azienda, sono stata il fornitore di web agency e agenzie di comunicazione e sono arrivata alla massima frustrazione accettabile. Stufa di vedere inefficienze ovunque, stupita dall’incapacità delle Aziende di proiettare la loro organizzazione sui progetti digital, incapace di accettare che i risultati non arrivino, per lo più, perché non si lavora organizzati per obiettivi condivisi e comuni.

Divulgazione, Francesco sono innamorata dello studio, della sperimentazione, del confronto, della gioia che vivo quando mi arrivano feedback dalle persone che mi seguono, sono venute a un evento a sentirmi parlare, hanno letto una mia newsletter, un mio articolo. Io vivo studiando fin da quando ho iniziato a leggere e, negli anni, per avere offerte commerciali ho imparato anche a espormi. E, da pochi giorni, ho veramente sentito forte che deve far parte della mia vita quotidiana perché è la mia più grande soddisfazione. 

Ammetto, se non fossi Project Manager inside, non potrei permettermi di vivere così appieno e con grande soddisfazione questi focus. Dovremmo davvero essere tutti project manager di noi stessi!

Come hai strutturato il tuo “Project manager” e a chi si rivolge?

Non sono nata SEO specialist ma lo sono diventata perché sono cresciuta immersa nel project management, così ho deciso di prendere le mie vecchie conoscenze, valutare ciò che sono riuscita ad applicare dove ho potuto e poi ho ragionato sul più grande dei problemi in azienda: le persone. 

È pensato per tutte le Aziende immature che gestiscono progetti soffrendo come matte, partendo dalla mia esperienza per poter gestire progetti digital tra web agency, agenzia di comunicazione, freelance e cliente. 

Sì, perché, nelle Aziende è facile che ci sia, magari, un sistema di gestione certificato tipo ISO 9001 ma, difficilmente, nonostante il marketing e la comunicazione dovrebbero essere ormai fondamentali, si trovano aree o team digital che navigano a vista nella gestione dei loro progetti. Così come, nella mia carriera da fornitore, non ho mai trovato lo stesso modus operandi in tutte le Agenzie. 

Per cui, questo libro, è la semplificazione di filosofie e discipline, che funzionano in tutte le Aziende strutturate, per invogliare ad acquisire competenze di project management con il fine di eliminare gli sprechi (MUDA docet), diminuire i tempi di esecuzione, il ROI e crescere a dismisura la serenità tra i protagonisti di un progetto.

Quali sono le soft skills necessarie per ricoprire il ruolo di project manager?

Te la riporto direttamente dal libro, che poi se ne parla moltissimo in questo periodo, ed è un segreto di pulcinella, perché non sono sicuramente le soft skill adatte solo al ruolo di project manager, sono applicabili ad ognuno di noi.

1. Comunicazione efficace: La capacità di trasmettere informazioni in modo chiaro e comprensibile a diversi destinatari

2. Leadership: L’abilità di guidare e motivare un team verso il raggiungimento degli obiettivi

3. Collaborazione: La capacità di lavorare bene con gli altri, condividendo idee e responsabilità

4. Pensiero critico: La capacità di analizzare problemi complessi e trovare soluzioni pratiche

5. Gestione del tempo: L’abilità di pianificare e organizzare il proprio tempo per massimizzare la produttività

6. Flessibilità: La capacità di adattarsi a nuove situazioni e cambiamenti in modo efficace

7. Empatia: La capacità di comprendere e condividere i sentimenti degli altri

8. Problem solving: L’abilità di identificare problemi e trovare soluzioni efficaci

E poi voglio lasciarti qualcosa che penso dal profondo e che ho scoperto essere quanto di più difficile possa esistere, citando una parte del mio libro:

L’unico vero tesoro inestimabile che abbiamo in azienda è il cuore che ci mettono le persone che ci lavorano. E sta a noi farlo battere all’unisono per vivere una giornata lavorativa ricca e appagante“.

Il project manager, in Azienda, qualsiasi sia la grandezza o la tipologia di processo, è il termometro della serenità delle persone, se è un valido project manager. 

Siamo tutte persone in difficoltà, facciamo fatica a sentirci “parte di”, cambiamo lavoro con una frequenza assurda, fatichiamo a prenderci le nostre responsabilità, siamo poco sinceri con gli altri e tendiamo alla disonesta. È perché siamo brutti? No, è perché dobbiamo cambiare il nostro approccio al lavoro che ci assorbe buona parte della giornata, una volta per tutte.

Preferisco incontrare un project manager rigido sulla gestione di alcuni task, magari un pelo in ritardo sulla tabella di marcia, ma capace di stringere attorno a sé il team per dire.

Cosa invece occorre proprio conoscere? Cosa deve studiare un project manager?

La laurea in ingegneria gestionale e un master in sistemi di gestione ISO 9001 sarebbero perfetti, a mio avviso. Per le persone grandicelle o che si stanno riqualificando, ci sono anche corsi universitari formula weekend per project manager e certificazioni da poter conseguire come quella del Project Management Institute. 

Per chi si occupa di web, già solo il corso di Coursera, potrebbe sicuramente portare grande beneficio. Dopodiché, sta a chi diventa Project Manager approfondire la materia. Come dice Walter Romano, PM che ha scritto “Project Manager Oggi, il lavoro è lo stesso da 60 anni, sono le tecnologie che cambiano e dovrebbero permetterci di essere concentrati a far andare i nostri progetti ed evolvere il pensiero dietro il project management. 

A seconda dell’Azienda, degli organigrammi, della tipologia di progetti e della composizione di team si possono modificare procedure mega conosciute per farle calzare alla nostra realtà.

Quali sono i problemi più frequenti in mancanza di un buon management dei progetti?

Te la dico per la mia esperienza Cliente | Fornitore di servizi web e la faccio semplice, il project manager vive l’odissea perché, di base:

  • le web agency | freelance | agenzie di comunicazione non hanno chiari i loro processi e non li impongono ai loro clienti, anche quando sono chiari;
  • i clienti non hanno chiaro che devono pensare al prodotto | servizio senza proferir parola sull’80% del lavoro svolto.

Se ci impegnassimo davvero a metterci nelle condizioni di non fare questi errori, i problemi di buon management sarebbero legati solamente ad imprevisti.

E l’Odissea può essere tutto che porta generalmente a ritardi di consegna, per cui per noi che abbiamo bisogno di andare online per essere misurati, è ritardo di risultati e difficoltà di rinnovo di contratti. E, di sicuro, abbiamo almeno questi 3 problemi da risolvere:

  • mancanza del materiale 
  • difficoltà nel farsi dare le conferme 
  • revisioni senza fine

Sia chiaro, inutile che si dica “Eh, ma i Brand conosciuti sono meglio” perché, non posso fare nomi, ma non ho mai perso così tanto margine commessa come quando si lavora con quelli che siccome sono grandi sono organizzati. 

Inoltre, ricordiamoci anche, e questa secondo me è la bella sfida, che viviamo in un Paese di PMI che hanno molto da fare e, se sappiamo governare il processo, con i project manager vengono fuori dei risultati spaziali.

Infine, ti va di lasciarci qualche link per restare aggiornati sull’argomento? 

Certamente, in Italia: 

https://www.isipm.org

Nel mondo:

https://www.pmi.org

Sono molto belli anche i blog e i canali LinkedIn delle piattaforme di project management che ho citato nel mio libro: Asana, Notion, Trello.

Poi il bello è vivere aggiornati DEL proprio lavoro perché lì fa tutta la differenza del mondo.

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