Oggi parliamo di uno dei miti SEO forse più affascinanti, quello del numero assoluto di pagine come fattore di ranking. Secondo molti osservatori ci sarebbe una relazione diretta tra il numero delle pagine web pubblicate e il valore assegnato complessivamente da Google al sito web che di conseguenza andrebbe a posizionarsi meglio di un altro progetto di pari valore, ma con meno pagine.
Sarà sicuramente capitato anche a te – a me sì, mille volte – di studiare siti molto voluminosi in cui la maggior parte delle pagine sono inutili perché povere, ridondanti o proprio soft 404. In diversi casi, la sorpresa è nel notare come questi siti, pur apparentemente devastati a livello del crawl budget, godano di buoni riscontri in termini di visibilità. Che succede? Anzi, perché succede?
Pagine, pagine, pagine…
Il primo pensiero che si fa in questi casi è appunto che Google debba in qualche modo preferire i siti web con molte pagine, come se la volumetria complessiva fosse di per sé l’indicatore di un progetto solido. Tante, troppe volte mi è capitato di segnalare grossi tagli come necessari, ma percepire dall’altra parte un timore all’idea di ridurre il numero di pagine, anche se del tutto inutili. Pure quelle vuote pubblicate per sbaglio da un plugin rotto.
Dove sta l’equivoco
Il problema è tutto induttivo. Nella maggior parte dei casi ci si ferma a guardare il numero delle pagine senza tenere conto di altri fattori che vorrei segnalarti e provare ad argomentare:
Anzianità: intanto oggi sappiamo che l’anzianità È un (pur piccolo) fattore di ranking, con buona pace dei Googlers che sostengono il contrario nei canali ufficiali.
Frequenza di pubblicazione: il fantastilione di pagine in più che ha il sito web di cui parliamo, è stato messo online gradualmente nel corso degli anni o dalla sera alla mattina? Questo fa una differenza enorme, perché ti sarai accorto che se un progetto nuovo e poco rilevante mette online troppe pagine tutte insieme, c’è il rischio concreto che queste non entrino nemmeno in scansione. Insomma, non parliamo a caso di posizionamento “organico”.
E fai attenzione, perché tanti problemi occorsi ai blog nel 2023 dipendono proprio dal fatto che i vari tools a intelligenza artificiale – diciamo così – hanno permesso di automatizzare processi redazionali e di pubblicazione, permettendo di buttare fuori contenuti nuovi a secchiate.
Rilevanza del brand: Collegato al punto precedente, un conto è pubblicare 100.000 pagine su un sito che non conosce nessuno, cosa diversa è farlo sul sito di un’azienda che ha volumi di ricerca molto elevati sulle chiavi di brand. Per dire, Amazon non si posiziona perché indicizza milioni di pagine, ma perché ha MILIONI di ricerche per query che contengono appunto il termine Amazon. Potremmo senz’altro dire che questi colossi si posizionano “nonostante” l’alto numero di pagine web e non grazie ad esso.
Rilevanza dei contenuti: Come il punto precedente – e spesso collegato ad esso – ma ancora più interessante, perché in questo caso l’attenzione si sposta sui contenuti. Quando fai analisi del CTR scaricando i dati dalla Search Console, puoi trovare siti che pur avendo troppe pagine in più, conservano CTR alti su pagine competitive, perché riescono ad affermarle non tanto (e non solo) per il testo o per altri elementi in pagina, quanto per l’offerta di valore complessivamente più solida. In sostanza, dietro la qualità del contenuto c’è la qualità percepita del servizio, ci sono tutte le attività posizionanti sviluppate dal progetto nel corso del tempo. C’è valore, che non è sempre solo legato a quanto è scritto bene un testo, ma a tanto tanto altro.
In conclusione è molto probabile che chi pensa al numero delle pagine come a un valore più o meno importante per il posizionamento, commetta la stessa ingenuità di chi si concentra solo sul testo per poi finire a lamentarsi del fatto che il suo contenuto scritto benissimo sia caduto dalle serp di Google. Nel 2024 siamo ancora qui a ragionare sulla differenza tra un contenuto di qualità e un contenuto utile… e su quale dei due meriti di essere trovato su Google.