Questo articolo si rivolge ai titolari di siti web che per forza di cose nel corso del tempo hanno acquisito competenze per effettuare monitoraggi di base sulle performance organiche e su quelle di scansione.
Sulla base della mia esperienza professionale e a fronte della maggior parte delle segnalazioni che arrivano, proverò di seguito a riassumere i casi più frequenti e (spesso) facilmente risolvibili per quanto concerne le cadute improvvise di visibilità e traffico organico da motore di ricerca.
Aiuto, ho perso traffico di punto in bianco
Se nel giro di pochi giorni mi accorgo di un “drop” consistente, le prime cose che mi viene in mente di guardare sono:
Mi hanno bucato il sito?
Le ondate spam colpiscono qualunque sito web consenta ai malintenzionati di iniettare codice malevolo. Tali interventi generano spesso il fenomeno del cloaking, per il quale gli utenti vedono una cosa e i motori di ricerca un’altra. Te ne accorgi richiamando un indirizzo web con l’operatore “cache:”, oppure richiamando l’intero sito web con l’operatore “site:”. Nel primo caso apprenderai che la copia cache della tua pagina mostra proprio un altra risorsa web, con altri link verso altri siti web spam, mentre nel secondo vedrai serp piene di risultati del tuo sito web i cui snippet tradiscono contenuti “altri” rispetto a quelli del tuo sito, spesso in altre lingue, tipo in cinese.
Per risolvere il problema occorre eseguire una scansione del sito web con un software anti malware e ripulirlo dalle iniezioni di codice malevolo, ma allo stesso tempo sarà opportuno effettuare una verifica sul server, per accertarne la sicurezza e scoprire eventuali violazioni. Se usi WordPress, una scansione con Wordfence può già aiutarti a individuare e risolvere il problema, anche se non sei propriamente un informatico della prima ora.
Mi hanno manomesso il sito?
Che brutto quando succede. Un comportamento decisamente (e sempre) poco professionale da parte di colleghi improvvisati o agenzie minuscole è risolvere una controversia contrattuale con l’oscuramento del sito web. Talvolta non è immediato accorgersene, perché non è che ti mettono il sito in manutenzione, ma fanno in modo che Google non possa scansionarlo e/o indicizzarlo.
Per risolvere il problema devi aprire il codice sorgente dal browser e controllare il meta robots per accertarti che non sia impostato in Noindex. Già che ci sei fai anche un’ispezione delle intestazioni di pagina per vedere se c’è un x-robots-tag, sempre in noindex. Da ultimo, apri il file Robots.txt e vedi se per caso non ti hanno bloccato l’accesso a tutti i bot dei motori di ricerca. Cose così.
Ho installato il plugin sbagliato?
A volte un drop nei posizionamenti può seguire il caricamento di un plugin che magari serve per avere una visualizzazione particolare sulle schede prodotto del tuo shop online o sugli articoli del tuo blog. Può capitare perché tal plugin ha generato una enorme quantità di percorsi scansionabili che prima non esistevano. Né tu, ne i tuoi utenti si accorgono di niente, ma Googlebot sì. E non gli piace.
Per risolvere il problema, apri la search console e vai a cercare percorsi anomali tra le pagine escluse. Neil caso che ho descritto potresti trovare un picco alla voce Pagina alternativa con canonical appropriato, oppure tra le Duplcate per le quali Google ha scelto una canonica diversa, o ancora tra le Scansionate, ma non indicizzate. Se a tale picco corrispondono percorsi che effettivamente si generano a fronte dell’inserimento di quel certo plugin, allora probabilmente è meglio ripararlo o più probabilmente usarne uno diverso… o al limite abbandonare l’idea di mostrare al tuo pubblico quei contenuti luminescenti! Oh, non è sempre per caso che le aziende serie paghino profumatamente gli sviluppatori che ne seguono “costantemente” il sito web.
C’è un update di Google?
Negli ultimi tempi gli update di Google sembrano essere più frequenti del solito. Se non hai cambiato niente sul sito web, se sei certo di non aver subito intrusioni spam e magari sei perfino in buoni rapporti con l’agenzia che ti segue, un drop può dipendere da variazioni nei meccanismi di valutazione di Google. Per accertare la cosa, puoi controllare il semrush sensor alla ricerca di variazioni straordinarie nelle serp. Posso inoltre suggerirti di frequentare le community online per un confronto con altri titolari di siti web o con professionisti SEO, che probabilmente sapranno dirti di più.
Per risolvere il problema, tiene presente che ad ogni update in cui inciampiamo, Google ci suggerisce più o meno sottovoce di cambiare passo. Se sai di avere la coscienza sporca per aver portato avanti pratiche al solo scopo di manipolare il ranking, questo sarà il momento di ripensare uno o più aspetti del tuo problema in chiave più ecologica. E alla lunga ne vale certamente la pena.
Cos’ho lasciato fuori?
Sicuramente mille cose, tra cui tutta la SEO negativa che negli ultimi anni si è fatta ancora più inquietante per le tecniche che sono state inventate. Ma un drop può certamente dipendere da un (brutto) problema del server, quindi anche quella è una direzione da tenere sott’occhio.
Detto questo, aspetto di conoscere il vostro vade mecum con le cose che guardereste, così magari mettendo tutto insieme, si fa cosa utile per qualche duno.
Duno, il maschio della Duna.
Quella Fiat. Quella bella.