Una pagina web si dice orfana quando non riceve link dal sito web che l’ha generata e da cui si origina. Oggi vediamo come scovarle, perché si generano e cosa comportano.
Tra i diversi fattori di ranking, ce ne sono alcuni legati al concetto di page rank flow, ovvero il “flusso” di rilevanza trasmesso a una pagina web dalle altre per mezzo dei link interni che vi puntano e soprattutto a patto che tali link interni vengano utilizzati dagli utenti per navigare verso la nostra pagina di interesse.
Ci sono dunque dei segnali di rilevanza che vengono assegnati a una pagina web nella misura in cui questa venga raggiunta dagli utenti che navigano sul sito web cui la stessa pagina appartiene.
Ora, perché ciò accada, la nostra pagina obiettivo dovrà appunto beneficiare di uno o più link interni posizionati con criterio in altre pagine del sito, in posizioni sitewide o narrowide.
Un link sitewide è un link strutturale o collegamento ampio, ripetuto nella stessa posizione su tutte le pagine del sito web, come ad esempio un link nel menu principale. Un link narrowide è invece un link contestuale o collegamento stretto, presente solo in una o alcune pagine e che produce un collegamento più diretto e univoco tra una pagina A e una pagina B. Google vede tutti i link presenti nel tuo sito web, ma tiene in maggior considerazione quelli che collegano in modo stretto due pagine web tra di loro. Attraverso questo tipo di collegamenti, Google può comprendere i comportamenti di navigazione, capire che tipo di legame esiste tra le pagine che abbiamo scelto di collegare e in base a tali comportamenti, capire quanto tale relazione aggiunga valore alla navigazione degli utenti.
Quando Google si accorge che un link interno produce comportamenti virtuosi e davvero utili a soddisfare una ricerca, allora quel link interno trasferirà valore in termini di ranking verso la pagina che lo riceve, esattamente come se fosse un backlink dall’esterno e magari anche di più. Quando invece un link interno non sposta utenti, Google tenderà a ignorarlo fino a farlo diventare un peso inutile che paradossalmente potrà abbassare la rilevanza del nostro sito web per l’argomento che tratta.
I link nei megamenu molto ricchi dei siti e-commerce e quelli nei footer, tendono per loro natura ad essere più “neutri” rispetto a quelli che descrivono un legame stretto tra singole pagine web.
Una pagina acquisisce valore per la qualità del suo contenuto e guadagna “linfa” attraverso i flussi di navigazione veicolati attraverso i link interni. Valore + Linfa = rilevanza e ranking!
Quindi in definitiva, il modo in cui gestiamo i link interni è fondamentale per la SEO, perché in base alle nostre scelte, Google potrà cogliere il reale valore di TUTTO il sito, una pagina alla volta.
E come si trasferisce valore su e da una pagina orfana?
Ci sarebbe tanto altro da dire, ma ora che ho descritto pur brevemente il contesto valoriale dei link interni, ti sarà facile intuire che una pagina orfana è una foglia recisa, un ramo spezzato, un chicco di mais caduto dalla mia insalata sul pavimento. E che peccato.
Una pagina può essere orfana perché non riceve link dalle altre pagine del sito web né dalle sitemap, oppure può esserlo pur ricevendo link da una sitemap, ma non dal sito web. Nel primo caso col tempo Google potrebbe addirittura deindicizzare la pagina orfana, mentre nel secondo è probabile che la pagina resti indicizzata, ma sarà difficile che ottenga un buon posizionamento.
Perché una pagina diventa orfana (e quali lo diventano)
Una pagina diventa orfana per scelta, per distrazione o per ignoranza.
Per scelta: Mi serve che una pagina esista, ma mi serve anche che non sia raggiungibile dal sito web. Succede spesso e per i motivi più vari. Spesso queste pagine vengono messe anche in noindex, quindi fine della storia, sta bene così.
Per scelta (o distrazione): ho rimosso dagli archivi i link di paginazione successivi a quello della quinta sottopagina. L’ho fatto per risparmiare crawl budget. Può funzionare se faccio traffico “solo” da News / Discover e quindi ho bisogno di mantenere la scansione in superficie. È invece un problema se la maggior parte del traffico arriva da Google / Organic (web search), perché rimuovendo quei link ho tagliato la linfa verso pagine probabilmente concepite per generare traffico incrementale da mdr. Una brutta distrazione.
Per ignoranza: Ignoro che il mio sito web genera pagine indicizzabili (magari a iosa) a causa di un plugin fuori controllo o per un’impostazione incauta del file robots.txt o per altri mille motivi. Me ne posso accorgere solo studiando periodicamente la copertura indice in search console. Lì, tra le indicizzate e le “indicizzabili” potrei trovare appunto pagine con suffissi strani a cui prestare attenzione prima che risucchino tutte le risorse di scansione facendo precipitare il sito web nel baratro dell’invisibilità. Oggi un poeta proprio…
La buona notizia è che puoi usare anche Screaming Frog per valutare la presenza e la distribuzione delle pagine orfane. Eccoti un guida sul loro sito ufficiale.
Le pagine possono essere orfane per vari motivi, proprio come le persone.
Sia le prime che le seconde dovrebbero starci più a cuore.