Andrea Mancini, psicologo del lavoro e delle organizzazioni e dottore di ricerca con importanti esperienze professionali negli ambiti della formazione, selezione e marketing dove ha consolidato competenze e conoscenze degli strumenti più innovativi e performanti. Ha scritto Game Designer, edito dalla casa editrice Franco Angeli nel 2023. Vi riporto le domande che gli ho proposto per approfondire il tema.
Ciao Andrea, ci racconti i tuoi attuali focus lavorativi?
Solito tran tran… 😉 mi occupo di team building e team shaping con un forte focus sulla sicurezza psicologica (è in uscita una nuova pubblicazione sul tema con tanti giochi per giocarsi senza paura), utilizzando anche il gioco per promuovere ambienti di lavoro aperti e collaborativi. Poi tante aule, ad esempio con archetipi per favorire la consapevolezza individuale e collettiva, e sviluppo attività game-based per trasformare le dinamiche di gruppo, rendendo l’apprendimento e la crescita professionale esperienze coinvolgenti e significative. Vedo tante aziende, incontro tantissime persone. Giochiamo insieme e ci mettiamo in gioco.
Come hai strutturato il tuo libro Game Designer e a chi si rivolge?
Game Designer vuole essere una guida esplosiva per chi ha intenzione di trasformare la propria quotidianità professionale con la potenza del gioco! Non è certo scritto per chi progetta videogiochi, piuttosto per tutti coloro che vogliono rivoluzionare il proprio ambito lavorativo immaginandosi come architetti di esperienze in grado (finalmente) di catturare e motivare.
Il libro è diviso in tre sezioni: parte da una visione completamente nuova del game designer, esplorando competenze, framework e strategie per dominare il secolo del gioco per proseguire con casi di successo che mostrano come il game design abbia cambiato aziende, processi e persino culture. Infine, offre consigli pratici per chiunque voglia entrare o potenziare il proprio impatto nel settore.
Questo libro è per chi vuole stupire, innovare e usare il gioco per guidare il cambiamento – dai manager ai designer, dai consulenti ai visionari. È una chiamata a essere protagonisti del cambiamento!
Quali sono i settori in cui si sta affacciando con successo la figura del game designer?
La figura del game designer sta conquistando con successo molti settori oltre il tradizionale mondo del gaming. In ambito aziendale, il game design viene utilizzato per migliorare la formazione dei dipendenti e per trasformare le dinamiche di team building e coinvolgimento. Nel marketing, la gamification sta rivoluzionando il modo di coinvolgere e fidelizzare i clienti, mentre nel settore culturale e turistico, il design di esperienze ludiche arricchisce visite e percorsi museali, creando connessioni emotive con il pubblico.
Anche l’istruzione sta beneficiando enormemente del contributo dei game designer, con approcci innovativi che trasformano l’apprendimento in un processo più interattivo e coinvolgente. Inoltre, il mondo sanitario e il benessere stanno utilizzando elementi di gioco per promuovere l’adozione di stili di vita più salutari e aumentare l’aderenza ai trattamenti. Persino le politiche pubbliche e la progettazione urbana iniziano a sfruttare il potenziale del gioco per facilitare la partecipazione cittadina e generare soluzioni creative a sfide complesse. Il game designer, oggi, è un protagonista che fa la differenza ovunque ci sia bisogno di coinvolgimento, innovazione e interazione.
Quanto e come le dinamiche del gaming rientrano nella comunicazione aziendale?
Le dinamiche del gaming stanno rivoluzionando la comunicazione aziendale, rendendola più coinvolgente, interattiva e memorabile. Attraverso tecniche di gamification, le aziende possono trasformare i loro messaggi in esperienze che catturano l’attenzione e favoriscono la partecipazione attiva. Badge, classifiche, ricompense e sfide sono solo alcuni degli strumenti che stimolano l’interesse e l’impegno dei dipendenti o dei clienti, creando un dialogo più dinamico e profondo.
Le meccaniche di gioco possono semplificare la trasmissione di concetti complessi, rendendo la comunicazione più accessibile e divertente. In campagne di marketing, per esempio, le dinamiche ludiche invitano i consumatori a interagire direttamente con il brand, creando connessioni emotive e rafforzando la fedeltà. All’interno dell’azienda, queste dinamiche possono migliorare l’apprendimento, facilitare l’onboarding dei nuovi assunti e favorire la collaborazione tra i team.
Se l’attenzione è un bene sempre più raro, il game design può consentire alle aziende di distinguersi, trasformando messaggi e valori in storie da vivere e in sfide che i destinatari vogliono vincere. In sostanza, il gaming nella comunicazione aziendale non è solo uno strumento, ma un catalizzatore che trasforma la passività in coinvolgimento e la consapevolezza in azione.
Quali sono a tuo avviso le sfide dell’immediato futuro per quanto riguarda il game design?
Le sfide più imminenti per il game design si concentrano su diversi fronti, a partire dalla creazione di esperienze sempre più personalizzate e significative. Con l’evoluzione delle tecnologie come l’intelligenza artificiale e la realtà virtuale, i game designer devono trovare il modo di sfruttarle per offrire esperienze che siano al contempo immersive e profondamente emotive, mantenendo però un focus sull’accessibilità e sull’inclusione.
Un’altra grande sfida riguarda l’equilibrio tra etica e coinvolgimento. Man mano che le meccaniche di gioco diventano sempre più sofisticate, c’è un rischio crescente di creare dipendenza o di manipolare le emozioni degli utenti in modo non etico. I designer devono quindi essere consapevoli del loro potere e della loro responsabilità, progettando esperienze che promuovano benessere, apprendimento e crescita.
Inoltre, il game design dovrà continuare a esplorare nuovi ambiti, come la formazione aziendale, la salute mentale, il cambiamento climatico e le politiche pubbliche, ampliando il raggio d’azione del gioco come strumento di trasformazione sociale. In un contesto globale sempre più interconnesso e caratterizzato da sfide complesse, il game designer dovrà essere in grado di adattarsi rapidamente, costruendo esperienze che non solo intrattengono, ma che ispirano e motivano a migliorare il mondo in cui viviamo.
In ultimo ci lasci qualche link per restare aggiornati sull’argomento?
Te ne cito due, forse autoreferenziali ma certamente i più aggiornati e interessanti nel panorama nazionale:
- Parto dal blog di Laborplay, imperdibile su https://www.laborplay.com/blog/
- Poi sicuramente ProjectFun, la prima community italiana sulla gamification, su https://www.projectfun.it/