Vin Metano è il dominus del sito Workout-italia.it e del gruppo Workout Italia, la più grossa community fitness italiana su Facebook. Tra gli appassionati di workout, Vin è praticamente più famoso di Garibaldi, per cui ho sentito il bisogno di chiedergli come accidenti ha fatto. Ne sono venute fuori considerazioni interessantissime, chiuse dentro a un racconto che credo proprio ti lascerà senza parole.
Ciao Vin, ti va di raccontarci i tuoi focus “organizzativi” dell’ultimo periodo?
Ciao Francesco, prima di cominciare a risponderti vorrei ringraziarti per l’opportunità di scambiare due parole con te e i tuoi lettori.
Il focus del nostro team formato da 7 splendide ragazze, ultimamente è puntato su due aspetti principali: Restyle del vecchio e Creazione del nuovo.
La nostra prima pubblicazione risale a 2 anni fa con un sito interamente sviluppato da me, dall’aspetto molto spartano e del tutto privo di ottimizzazione per i motori di ricerca, e talvolta arduo anche per l’utente.
Una delle mie priorità oggi è riprendere quegli argomenti e ridargli una faccia più fresca e accattivante, ma soprattutto seguire le linee guida e i consigli di comunità come Fatti di Seo per rendere i contenuti più fruibili in primis dai miei utenti, poi anche per Google. Utilizziamo strumenti fantastici come Semrush e Hotjar per tracciare e cercare di capire sempre meglio il nostro visitatore, i suoi percorsi, cosa guarda e come lo cerca. In questo mondo ridiamo lustro a tutto ciò che è stato pubblicato in passato. Insomma, Old but Gold 🙂
Il nostro secondo focus è il futuro. Abbiamo smesso di condividere e recensire prodotti esistenti americani e abbiamo iniziato a produrre noi stessi i contenuti, con video e allenamenti che condividiamo gratuitamente sui social. Attualmente ci stiamo focalizzando sulla realizzazione di un App ufficiale di Workout-italia, che avrà l’arduo compito di competere con i Big del settore come Rutintastic & Co, ma sono sicuro che ci riusciremo, o almeno ci proveremo.
Workout Italia è una delle community italiane di maggior successo in area fitness. Ci racconti il punto zero? Come è cominciato tutto?
Come le più belle storie della Silicon Valley, il tutto è iniziato in un garage. L’unica differenza è che noi al posto di assemblare componenti di computer o testare nuovi sistemi operativi, abbiamo montato una mini palestra. Pochi e semplici attrezzi tra la pigrizia che ci ha sempre contraddistinto e la crisi economica che non a tutti permetteva il pagamento di un caro abbonamento in palestra, ci siamo detti: ma se quello che si fa in palestra lo facessimo a casa? Ma soprattutto, se lo facessimo meglio?
Abbiamo iniziato a seguire un modello di allenamento molto diffuso in America che abbatteva tanti “limiti” della palestra tradizionale che tutti conosciamo. Ti basta poco tempo, solo 30 minuti al giorno. Non devi spendere soldi. Puoi farlo a casa, al parco, in vacanza o dove ti trovi.
Abbiamo iniziato a confrontarci su facebook e condividere le foto dei nostri risultati, un po’ come quelle pubblicità di prodotti dimagranti che ti mostrano i prima e dopo di persone obese che perdono 3-4 taglie, con la differenza che noi eravamo persone reali, e quei risultati li potevi raggiungere anche tu, presto e gratis e soprattutto da casa tua, semplicemente usando un computer.
Inutile dire che tutto questo entusiasmo è diventato virale in pochissimo tempo, e il passaparola ci ha portato ad essere la più grande community di fitness italiana su facebook.
È più difficile sviluppare un workout o comunicarlo?
Viviamo in un mondo dove quasi tutto è già stato fatto e creato. Convincere un utente che il tuo prodotto sia migliore di uno già esistente è la parte più difficile del progetto.
Quando dobbiamo presentare un nuovo workout, mi rifaccio al mondo Apple e alla loro politica comunicativa. Chi compra un iPhone generalmente se ne frega della memoria ram, di quanti sono i megapixel della fotocamera e di quello che non potrà fare con il loro sistema bloccato.
A Cupertino lo sanno, infatti le loro pubblicità puntano sempre all’accendere un emozione, piuttosto che elogiare sterili caratteristiche tecniche. Per i workout vale la stessa regola, devono far scattare una scintilla in chi ci si imbatte.
Questo dipende appunto dalle capacità comunicative del trainer che deve essere una persona molto carismatica, e dal team che lo propone sul mercato.
Basti pensare che i trainer più famosi americani che sponsorizziamo sul nostro sito, sono tutti personaggi televisivi o ex membri dello staff di Madonna o Michaels Jackson ed altre celebrity. Una addirittura è una ex pornostar, che ha abbandonato il mondo a luci rosse per dedicarsi al fitness. Insomma, è tutta gente che sa comunicare e provocare emozioni.
Semrush dice che il tuo sito web cresce alla grande. Qual è la tua ricetta da profano per essere visibili su Google?
Come hai già detto, sono un profano, quindi è probabile che spari qualche cialtroneria.
In tutta onestà ti dico che non abbiamo una linea editoriale precisa e che pur cercando di essere attenti alla corretta impaginazione di un articolo, non badiamo molto ai tecnicismi come link in ingresso, link in uscita, la correttezza degli attributi a tutte le foto ecc..
Nonostante questo, ci siamo ritrovati primi o comunque nelle prime posizioni di Google per chiavi con traffico abbastanza elevato.
Potrei dirti quindi che la nostra ricetta per essere visibili su Google, è non pensare troppo a Google, ma concertarsi sull’utente.
La nostra grande forza penso sia proprio la community. Siamo molto attenti a ciò che viene chiesto, e quando una domanda inizia ad essere ricorsiva, iniziamo a sviluppare una risposta da pubblicare sul sito e da condividere all’occorrenza.
Un altro aspetto importante ritengo sia anche il linguaggio e la forma comunicativa utilizzata. Il nostro pubblico è composto maggiormente da gente non “addetta ai lavori” e abbiamo deciso di orientare il nostro prodotto a loro.
Che senso ha fare un articolo con chiave “Ipertrofia Muscolare” se poi il 90% delle persone non sa che significa “Come far crescere i muscoli” ?
Per farla breve, abbiamo preso la strada per essere gli Aranzulla del Fitness. 🙂
I criticoni, chi sono e cosa vogliono?
I love haters! Sul serio, li amo. Siamo circondati da “criticoni” da sempre. Purtroppo quando ti esponi e cresci tanto (anche se vantavamo haters già da quando eravamo 4 gatti) sei sempre esposto alle critiche di persone che, nella migliore delle ipotesi, non aspettano altro che tu sbagli, altrimenti ti criticano per partito preso.
Definire chi sono è difficile perché ce né sono di tutti i tipi. Ultimamente abbondano i vari “tecnici” che non accettano il successo di persone meno qualificate di loro e che purtroppo, invece di provare ad apprendere i nostri punti di forza e lavorare sulle loro lacune, non riescono a far altro che puntare il dito.
Tuttavia su 100 critiche, magari una decina sono anche fondate e su quelle cerchiamo di colmare le nostre lacune.
Vorrei infine dire ai criticoni (magari c’è qualcuno che legge questa intervista) che per adsense, se tu entri sul mio sito per mettere un like, piuttosto che un dislike, poco cambia, e quindi sarete sempre ben accolti per aumentare le views 🙂
Infine, cosa suggerisce Vin Metano a chi cerca di fare community per vendere prodotti o servizi?
Non farlo. Può sembrare un consiglio stupido, ma è quello che davvero penso. Una community non dovrebbe essere utilizzata per vendere, esattamente come non devono essere utilizzati i profili personali su facebook, cosa che a molti “coach” e rappresentati ultimamente è sfuggita di mano.
È una forma di marketing che non funziona, a mio parere.
Una community deve essere un luogo di incontro e di scambio di informazioni. La gente deve sentirsi bene, a proprio agio. Se riesci a farli affezionare tanto ma soprattutto a farli sentire parte integrante e attiva della community, saranno loro stessi a chiedere di mettere in vendita qualcosa. Un gadget che li rappresenta, dei prodotti di interesse o dei servizi che la community tratta.
A quel punto non esisterà più la figura di te venditore che cerchi di piazzare qualcosa agli iscritti e le persone diventeranno molto più naturalmente propense all’acquisto.
Questo lo abbiamo sperimentato su noi stessi, nella nostra comunità dove si è così legati alla bandiera che gli iscritti in un sondaggio hanno bocciato l’opzione di vendere il nostro prodotto tramite il canale Amazon, e hanno insistito affinché aprissimo lo shop sul nostro sito.
Il riscontro è stato davvero positivo, al punto da vendere quasi tutto quello che avevamo prodotto già il primo giorno di apertura. Un gadget che su Amazon sarebbe stato un “braccialetto di gomma”, mentre il nostro sito è riuscito ad attribuirli una connotazione del tutto diversa.
Per chi lo ha acquistato era “il braccialetto spartano”, il simbolo di Workout-Italia, il nostro simbolo.