Google Discover è una piattaforma di Google che mostra le novità interessanti sulla base degli interessi (più o meno) precisi di ciascuno. Proviamo a capire come entrarci e soprattutto se tale passaggio favorisca un miglioramento dei posizionamenti su Google web search.
Non ti sorprenda scoprire che Google commette errori. Quante volte hai sentito colleghi lamentarsi del fatto che pagine col testo copiato ottengano posizionamenti migliori di altre su cui si investono soldi veri per redazioni vere. Allo stesso modo leggo di utenti che scrollando i risultati Discover trovano per lo più link a siti gossippari per i quali non nutrono alcun interesse. Ora certo ci sono gli errori di Google, ma che ne sa un software se il tuo click deriva da un interesse reale nell’argomento o dal titolo “bait” che ti ha reso momentaneamente incapace di intendere e di volere? Insomma, se la polizia non riesce a prendere tutti i ladri, perché Google dovrebbe riuscire a fermare tutto lo spam? (cit.).
Come si entra su Discover
Per entrare su Discover devi portare un discreto numero di visite entro poche ore sull’articolo appena pubblicato per la prima volta. Significa almeno 3.000 visite. entro 6/12 ore, non importa attraverso quale canale, l’importante è che non sia traffico fasullo prodotto mediante l’utilizzo di un bot, per lo meno se tieni al sito web e ti interessa coltivarne la visibilità nel tempo.
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Discover ha una portata più ampia di Google News, perché mentre quest’ultimo raccoglie e propone solo contenuti che rientrano nel flusso delle notizie di attualità, Google Discover può servire anche contenuti evergreen come guide sulla logica dell’How To, a patto che siano fresche, inedite e allineate con le tendenze di ricerca stagionali.
Ricapitolando, per “innescare” Discover devi avere:
- Contenuto inedito (non rinfrescato o rivisitato, ma nuovo)
- Almeno 3.000 visite entro le 12 ore seguenti la pubblicazione, da qualunque fonte
- Notizia di attualità o guida su come fare qualcosa (o entrambe le cose insieme)
- Stagionalità: pertinenza con un trend di ricerca attivo in questo momento
Per quanto riguarda il punto 2, arrivano da più parti voci secondo cui l’accesso a Discover non riguarderebbe sempre e solo contenuti inediti e non richiederebbe un numero di visite nell’ordine delle migliaia. Questo mi fa riflettere su come Google possa fare distinzioni in ingresso sulla base di più fattori, come il tipo di notizia o il tipo di progetto web in generale. Ogni visione è parziale, ma mettendole insieme possiamo senz’altro farci un quadro più completo di come si comporta questa piattaforma… e Google in generale.
Concludo dicendo che purtroppo le mosse furbe come i titoli acchiappa click, funzionano alla grande per aumentare il numero delle visite di un contenuto che magari hai condiviso attraverso una pagina o un gruppo facebook affollato. Ecco perché molti si ritrovano su Discover articoli su argomenti che non gli interessano per niente. Tant’è.
Google Discover influisce sul posizionamento nel motore di ricerca?
Non direttamente, proprio come Google Ads. Portare un contenuto su Discover produce un incremento del numero di visite che in alcuni casi è davvero sorprendente. È da tale incremento che possono verificarsi retroazioni tali da migliorare il valore della pagina per come lo percepisce Google. Se da tutto il traffico in più scaturiscono nuove condivisioni e backlink, ma anche solo indicazioni di ordine comportamentale sull’effettivo gradimento del contenuto, avremo probabilmente un miglioramento del posizionamento organico, altrimenti no.
Ecco in sostanza perché alcuni dicono che Discover migliori il posizionamento, mentre altri sostengono che non lo influenzi affatto. Paradossalmente uscire su Discover potrebbe peggiorare il ranking su Google Search. Immagina ad esempio che all’improvviso un sito web con risorse server limitate si trovi a dover sostenere un’ondata di traffico enorme come conseguenza di un fortunato ingresso su Discover. Se il tuo sito web non ha abbastanza risorse per servire tutto il traffico, si verificheranno rallentamenti nell’apertura della pagina che potrebbero lanciare un segnale molto negativo per Google e di conseguenza comportare perdita di visibilità organica.
Conclusioni
Insomma, un buon posizionamento va meritato con i buoni contenuti, con i buoni layout e anche con i buoni servizi hosting, soprattutto con quelli adatti a sostenere aumenti improvvisi di traffico o comunque reattivi in caso di “emergenze” di questo tipo.
A volte per buttare giù un sito web mi basta farne la scansione con Screaming Frog. Capisci a cosa mi riferisco?