Oggi parliamo dell’impatto di commenti, thread e in genere di contenuti UGC sul posizionamento nei motori di ricerca. Negli ultimi 10 anni, la rivoluzione dei social ha portato via via gli utenti a spostare le discussioni web sui gruppi o sulle pagine interne ai principali social network.
Se nel 2010 le community prosperavano sui forum e i principali blogger raccoglievano le discussioni e i commenti ai post direttamente a piè di pagina nei commenti, oggi l’avanzata dei social ha prodotto due macro fenomeni, il primo è la scomparsa o comunque la perdita di interesse nei confronti di una enorme quantità di forum di settore, il secondo è lo spostamento dei commenti dal post del blogger sul proprio blog al post dello stesso blogger sul social utilizzato per la condivisione. Osserviamo i due fenomeni con maggiore attenzione.
Forum e SEO
Ne ho già parlato in passato. Dieci anni fa i forum dominavano le serp per la maggior parte delle query informative, poi li abbiamo via via visti essere sempre meno visibili su Google. Nel frattempo accadevano due cose, la prima era il passaggio di attenzione verso i social network, con l’introduzione dei gruppi e delle nuove dinamiche di community attraverso queste piattaforme. La seconda è che a fronte di tale passaggio – dunque della percezione del disinteresse degli utenti nei forum classici – Google non fu più disposto a tollerare l’enorme quantità di problemi SEO che la maggior parte di questi mastodonti si portava dietro da sempre. Tra contenuti duplicati, link interni a pagine 403 distribuiti ovunque e discussioni chilometriche (e illeggibili), i forum generavano problemi di scansione tali che Google non potè far altro che cogliere la palla al balzo e abbassare la rilevanza per i thread già così faticosamente individuati tra gli sciami di pagine date in pasto ai bot senza controllo.
Detto questo vorrei precisare che i forum esistono ancora e vanno pure forte, ma non più per tutti gli argomenti che funzionavano 10 anni fa su queste stesse piattaforme. I forum che ancora oggi si posizionano bene trattano aree molto specifiche e ad elevato livello di specializzazione. È nei forum che le persone cercano discussioni cristallizzate su argomenti (spesso) tecnici. Google lo sa e continua a mostrali in serp a tale scopo. Lo stesso Google sa benissimo che gli argomenti più estemporanei trovano invece risposta “veloce” nelle pagine o sui gruppi facebook, dunque per certe query più superficiali preferirà mostrare articoli di blog o pagine di siti web aziendali piuttosto che pagine di forum.
Quest’ordine di cose, nei tempi di fruizione superficiale in cui viviamo fa apparire i forum morti e sepolti.
Commenti sui blog e SEO
10 anni fa capitava spesso che sotto i post del mio blog si generassero discussioni lunghe, spesso con decine di commenti. Era un fatto normale che i blogger più seguiti (o talvolta i più spudorati) generassero code di commenti con livelli di interazione importanti sul blog. Questo genere di riscontri era utilissimo lato SEO, perché rilasciavano segnali di rilevanza diretti e indiretti: gli utenti tornavano sul blog per rispondere alle discussioni aumentando il numero delle page views e molto più spesso ci scappavano backlink buoni a partire dai quali altri utenti raggiungevano a loro volta il sito web di origine del post.
Oggi no. Oggi il blog post in quanto tale viene condiviso su facebook/Linkedin/Twitter etc, dopodiché quando va tutto bene la discussione si genera solo nei commenti di facebook o di Linkedin etc.. E non è neanche detto che gli utenti prima di commentare abbiamo davvero letto il tuo articolo. Sapessi quante volte mi rendo conto che commentate senza avere idea di cosa state commentando. E l’ho fatto anch’io, per carità, lo ammetto.
Se dunque prima Google aveva referral e dati comportamentali spesso più organici e chiari da interpretare, oggi tali informazioni risultano meno leggibili e più difficili da contestualizzare per l’attribuzione di rilevanza.
Conclusioni
Non è che oggi i commenti sui blog e i thread sui forum non servano più, al contrario, rimangono segnali importanti, anche alla luce dello sviluppo tecnologico di Google, sempre più in grado di cogliere sfumature utili a disegnare la rilevanza di una pagina web. Rimangono importanti perché Google continua a leggere (e sempre meglio) il testo, tutto il testo presente in pagina. In alcuni casi una pagina web può posizionarsi per testo contenuto nei commenti, quindi per me i contenuti UGC su blog e forum rimangono risorse da preservare e da stimolare attraverso call to action chiare, ad esempio: “dicci la tua in un commento qui sotto“.
Piuttosto mi dispiace l’atteggiamento arrendevole di chi nella consapevolezza che si è spostato tutto sui social, preferisce rimuovere completamente la possibilità di commentare. Ecco, dovreste al contrario tentare di stimolare la discussione sul sito web. So che è difficile, ma questo piglio rinunciatario sancisce una volta di più la vittoria dei social.
Poi non dite che è tutta colpa di Mark.