Niente Fuffa, di Veronica Gentili

Veronica Gentili è una delle massime esperte di Social Media Marketing in Italia e all’estero. Da oltre 14 anni si occupa di consulenza, formazione e strategia di comunicazione, con una forte attenzione al raggiungimento di risultati concreti e misurabili per aziende e professionisti. Ha scritto “Niente Fuffa”, Una storia di empowerment femminile e successo nel mondo digitale, edito da Apogeo nel 2025. Di seguito le risposte alle mie domande.

Ciao Veronica, ci racconti i tuoi attuali focus lavorativi?

In questo momento sto lavorando su tre direttrici fondamentali:

Crescita della Veronica Gentili Academy e del Veronica Gentili Club: non è solo una piattaforma corsi, ma un ecosistema dove freelance, imprenditori e professionisti della comunicazione trovano formazione verticale, confronto continuo e strumenti per lavorare meglio. Sono spazi che ho creato pensando a ciò che io stessa avrei voluto all’inizio: chiarezza, supporto, risorse pratiche.

Consulenza e coaching: il nostro lavoro ci dà la possibilità di confrontarci ogni giorno con settori e dinamiche diverse e questo penso sia un arricchimento in primis per noi stessi, ma anche per chi ci sceglie come consulenti.

Pratica e studio: da sempre dedico ogni giorno del tempo alla gestione di campagne, social account, creazione di social media plan e allo studio. Al momento il mio obiettivo è integrare al meglio l’AI in tutti i processi, in modo etico e sostenibile.

Il libro “Niente Fuffa” si inserisce proprio in questo percorso. È nato dalla volontà di fare chiarezza, raccontare le cose come stanno e condividere ciò che ho imparato davvero sul campo, spesso con fatica.

Come hai strutturato il tuo “Niente Fuffa” e a chi si rivolge?

L’ho scritto come avrei voluto che qualcuno parlasse con me quando ho iniziato.
Niente supercazzole motivazionali, niente formule magiche da replicare. Solo verità, esperienze reali e strumenti da usare, subito.

È un libro pensato per:

– freelance che si sentono in trappola tra mille richieste e pochi riconoscimenti,

– professioniste che vogliono dire “basta” a clienti tossici e costruire un lavoro allineato ai propri valori,

– chi lavora nel digitale e vuole fare il salto da esecutore a professionista autorevole, senza snaturarsi.

Ogni capitolo ruota intorno a un tema centrale — relazioni, strategia, studio, ansia… — e li affronto partendo dalla mia esperienza: cosa ho sbagliato, cosa ho capito, cosa funziona davvero.
Ci sono storie, errori (anche grossi!), esempi vissuti… e poi due sezioni super pratiche:
libri da leggere e tool consigliati.

Nel libro parli apertamente degli errori commessi. Qual è stato quello più costoso, e cosa ti ha insegnato a livello strategico e umano?

Ce ne sono stati 2 che ricordo con grande precisione:

prendere in mano un progetto fin dall’inizio che saprei sarebbe fallito e l’avere avuto aspettative irrealistiche sul lancio di un certo prodotto.

Il primo mi ha insegnato che se sali su una barca con un grosso squarcio su un lato (mancanza di un business plan e di un marketing plan validati, decisioni prese completamente “di pancia” da chi detiene il potere…) non puoi pensare di tenerla a galla buttando fuori acqua con un secchiello (il Social Media Marketing).

Certi progetti a certe condizioni andrebbe rifiutati fin da subito, anche perché magari finisce che danno la colpa a te se poi le cose non vanno.

La seconda è stata una tranvata pazzesca che ho preso con un progetto mio in cui basandomi su uno storico molto limitato e molto sui miei sogni avevo fatto prospetti di vendita che poi si sono rivelati completamente sbagliati: consiglio, quando facciamo delle previsioni che prevedono delle spese e l’attivazione di un tot di risorse extra, basiamoci sempre sui dati e lasciamo per un attimo i nostri sogni da parte.

Perché in caso negativo, lo schianto a terrà può essere piuttosto doloroso 😀

Nel costruire il tuo brand personale, qual è stato il momento in cui hai capito che la tua voce poteva diventare un asset?

Me ne sono accorta in modo lampante quando ho iniziato a confrontare i risultati.
Stesso contenuto, stessa penna — la mia — ma due identità diverse: da una parte l’account aziendale, dall’altra “Veronica”.
E i numeri… non c’era storia. I contenuti firmati con la mia voce personale generavano un coinvolgimento, una crescita e una velocità di risposta che non erano minimamente paragonabili a quelli dell’account aziendale, anche se dietro c’ero sempre io.

È lì che ho capito una cosa importante: le persone si connettono più facilmente e naturalmente alle persone che a loghi inanimati.
E quando la tua voce è riconoscibile, autentica e utile, diventa un vero asset. Non perché suoni perfetta, ma perché crea relazione, fiducia e riconoscimento.

Il mio personal brand ha iniziato a crescere davvero nel momento in cui ho deciso di metterci la faccia — anche quando era scomodo, anche quando era più facile restare dietro le quinte.

Il libro è anche una dichiarazione di empowerment femminile: come si manifesta oggi, secondo te, una vera leadership femminile nel marketing digitale?

Credo profondamente che la vera leadership femminile oggi non sia quella che imita modelli maschili, ma che ne crea di nuovi.
Una leadership che sa tenere insieme risultati, visione e cura del prossimo.

Per me si manifesta in donne che:

– portano avanti progetti ambiziosi senza rinunciare alla propria voce e ai propri valori,

costruiscono comunità sane e non “seguaci dipendenti”;

condividono conoscenza per elevare, non per dominare o, peggio, per acquisire la fiducia delle persone e poi spiumarle;

insomma, nel misurare il proprio impatto non solo in fatturato, ma anche in ispirazione e cambiamento.

Nel marketing digitale, questa leadership si vede in chi fa scelte etiche, forma le altre donne invece di competere con loro, e dimostra che si può crescere senza bruciarsi.

Ecco, se “Niente Fuffa” può servire anche solo a una donna per sentirsi meno sola, per dire un no che le cambia la vita o per avere il coraggio di riprendersi il proprio spazio… allora è già valsa la pena scriverlo.

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