Oggi vorrei parlarti di come sviluppo le consulenze a livello strategico indicando di volta in volta quali strade percorrere per facilitare rapporti con interlocutori a livelli diversi dal tuo o sullo stesso piano. Puoi utilizzare questa risorsa per capire come riflettere sul tuo mercato di riferimento e affermarti nel tuo segmento d’interesse rispetto alla comunicazione sul web.
Cos’è una strategia di visibilità?
Una strategia di visibilità nei motori di ricerca (e non solo) è un documento cartaceo o digitale (quindi non presente solo nella testa del marketing manager o del SEO) che riporta le linee guida da seguire sul sito web e fuori da esso per intercettare segnali utili a migliorare la visibilità organica di un progetto web.
Hai presente la celebre frase di George Peppard, l’indimenticabile “Colonnello Hannibal Smith” dell’A-Team? Alla fine di ogni puntata, dopo aver sistematicamente sgominato i cattivi, diceva sempre: “vado matto per i piani ben riusciti”. Se l’idea di avere un piano può sembrarti scontata, pensa che la maggior parte delle persone che si rivolgono a me per una consulenza SEO, lavora in aziende strutturate (spesso multinazionali) in cui chi sta seduto dietro ad una scrivania non sa cosa sta facendo chi è seduto alla scrivania di fianco, questo per chilometri di scrivanie, talvolta moltiplicato per una ventina di sedi in tutto il mondo.
Una grande muraglia cinese di scrivanie inconsapevoli!
Strategia standardizzata
Talvolta prima di contattare me, le aziende di cui sopra sono state seguite da professionisti spesso non italiani (senza alcun intento discriminatorio) che lavorano al posizionamento organico nei motori di ricerca, seguendo routine standardizzate indipendenti da alcuna considerazione sul sito web in sé. Esiste una vera e propria industria del posizionamento nei motori di ricerca, composta da operatori che lavorano in modo ritualistico a costruire link, sempre gli stessi e sempre con le stesse modalità. Lo fanno avendo davanti un foglio excel già compilato con tutte le directory, i social network e i forum su cui è facile ottenere link che valgono proprio quattro soldi, 4.
Questa non è una strategia, questa è una fabbrica di link inutili.
Come si fa una strategia di visibilità organica?
Esistono delle idee che in linea di massima possono essere applicate spesso, ma tieni conto che una strategia (quale che sia) non può prescindere dalla conoscenza del terreno dello scontro, vale a dire due cose: settore di riferimento e nel nostro caso, siti web in topic.
Per quanto riguarda la conoscenza del settore di riferimento, probabilmente non ne capisci più del tuo referente (manco sempre però), quindi ti suggerisco di farti lunghe chiacchierate con il tuo cliente, mentre rispetto ai siti web in topic, ti suggerisco il modo esatto in cui mi muovo io:
Prendo il sito web su cui devo sviluppare la consulenza e lo metto su semrush per capire qual è quello del concorrente diretto più visibile su Google. Una volta trovato questo sito, procedo estraendo da Semrush tutti i competitor organici del top player in questione. Il software mi genera un file excel con migliaia di siti web da cui estraggo solitamente i primi 500, che vado ad aprire tutti, uno per uno.
Non puoi creare una strategia di visibilità sensata senza conoscere il mercato di riferimento sul web e non puoi conoscere sul serio il mercato di riferimento se non guardi TUTTI i siti web che hanno almeno una keyword in comune con il tuo.
Un’analisi del genere richiede giorni e non può essere fatta con un software, nel senso che le impressioni che ti arrivano guardando un sito web con i tuoi occhi ti regalano informazioni preziose, impossibili da ottenere al di là dell’investimento diretto del tuo tempo (o del mio).
Segmenta la lista
Aggiungi una colonna al file excel e via via che guardi i siti web, scrivi per ciascuno di essi se si tratta di blog, se si tratta di forum o se sono aziende e dettaglia quanto più possibile il modello di business per ciascuno.
Una volta fatto questo lavoro puoi prendere decisioni del tipo:
Questi blog in topic sono molto frequentati, quindi potrei investire del tempo a fare comment marketing lasciando link nofollow, magari offrendo anche punti di vista sensati.
Questi magazine devono pubblicare 100 articoli alla settimana, quindi potrei proporgli un pacchetto di contenuti verticali sopra un argomento in cambio di un link.
Questi portali sono punti di riferimento nel settore, quindi potrei acquistare un banner con link sotto forma di inserzione pubblicitaria o farci native advertising.
Queste aziende trattano prodotti specifici, quindi potrei proporgli una guida brandizzata da far scaricare ai loro utenti, partners, fornitori etc.
Queste aziende sono raggruppabili in una guida sulle migliori aziende in quel settore specifico, quindi potrei creare contenuti interni sul mio sito web dedicati all’approfondimento su certi prodotti e servizi, menzionandole.
Conclusioni
Come vedi da questi pochi esempi, si può fare tantissimo per sviluppare visibilità e posizionamento su Google, ma i suggerimenti che ho espresso sopra restano generici. Le idee più belle ed efficaci mi vengono ogni giorno, non tanto perché cammino nell’orto e medito sull’universo, quanto perché passo migliaia di ore all’anno guardando coi miei occhi i siti web che c’entrano qualcosa con quelli di cui mi occupo.
Banale? Prova tu!
Ciao Francesco,
ottima procedura e concordo su tutto… forse però 500 siti non sono un po’ troppi da visionarsi uno per uno? Forse ne basta anche qualcuno meno… 🙂
Ciao ciao!
Sì, possono bastarne anche un paio di centinaia.