È il momento di parlare di opportunità, vale a dire del fatto che sia giusto o meno – e per chi, in quale contesto – prendere e perseguire una scelta in particolare piuttosto che un’altra. Sull’internet si parla spesso e da anni delle strategie che offrono un boost di visibilità immediata, ma che sarebbero più rischiose rispetto ad altre che invece prevedono un impegno più organico e diluito nel tempo per garantire risultati nel lungo periodo. Insomma, è meglio un uovo oggi o la gallina domani?
Allora, se parliamo di link building, mi viene subito in mente un siparietto di qualche mese fa, ad opera di un simpatico buontempone che mi buttò sul blog decine di migliaia di backlink spam con anchor text da sito adult. Voleva evidentemente punirmi per il fatto che esisto, ma il risultato fu che il mio sito addirittura migliorò per diverse chiavi. Strano vero? Eppure erano backlink nofollow provenienti da commenti di siti web in sostanziale disarmo… vai a capire.
Chiedersi in questo senso se sia meglio l’uovo oggi o la gallina domani, presuppone il dare per scontato che sia possibile ottenere l’uovo oggi, pagando un prezzo evidentemente più basso rispetto a quello che permette di avere un vantaggio maggiore e più duraturo in seguito.
Allora vorrei essere chiaro: l’uovo oggi si ottiene facendo pubblicità e direct marketing, non inquinando il web con link vari ed eventuali verso il tuo sito. Non mi fraintendere però: i backlink sono importantissimi, ma quelli provenienti a secchiate da siti qualunque, possono al massimo far muovere i bot e accelerare un po’ la scansione, cosa che talvolta può migliorarti effettivamente i posizionamenti, ma solo in presenza di un progetto che ottiene già backlink veri, magari da tempo. Questo meccanismo si innesca addirittura con i link nei commenti, quindi pagare anche solo poche decine di euro per singolo backlink di questo tipo è un inutile spreco di (pochi?) soldi. Molto meglio puntare sui backlink relazionali, che a volte non sono nemmeno backlink in senso stretto, vale a dire collegamenti ipertestuali, ma appunto relazioni posizionanti nel lungo periodo. Poi ci sono anche i backlink che spingono sul serio, ma costano tutti e due gli occhi della testa, quando sono in vendita, quindi altro che uovo oggi.
ci sono siti nuovi su cui arrivano montagne di backlink e che non si muovono affatto, poi ce ne sono altri su cui non ne arriva uno e ciò nonostante si posizionano magnificamente, oppure succede l’esatto contrario, quindi a me – perdonatemi – sembra un po’ ingenuo ragionare del fatto che i backlink di media caratura siano più o meno posizionanti a prescindere dal segmento di mercato, dalla storia del sito web, dalla volumetria delle sue pagine, dalle performance, dal funzionamento di Google in un certo momento storico e da mille altre cose che magari nemmeno ancora conosciamo.
Piuttosto che cercare l’uovo oggi, perché non ragionare di come avere la gallina oggi pomeriggio invece che domani? Mi spiego, piuttosto che puntare al “colpo gobbo”, perché non concentrare gli sforzi provando a mettere (finalmente) un po’ di intelligenza strategica al posto di quella tattica nello sviluppo del progetto a lungo termine? Invece di chiederci se e quanto a Google piacciano i testi scritti con ChatGPT, perché non ragionare di come mettere insieme le persone intorno a un tema? Perché non tentare di coinvolgere gli interlocutori giusti per lanciare discussioni e contenuti partecipati sugli argomenti di interesse per il proprio pubblico?
Perché non fare tutte o anche solo una di queste cose? Te lo dico io, perché si tratterebbe di uscire un minimo da ciò che si è sempre fatto, di smettere di intendere la comunicazione come un fenomeno autoreferenziale e aprirsi alle dinamiche di network vere, quelle in cui ogni attore ha interesse a far emergere gli altri per referenziare se stesso, costruendo relazioni di tipo win win.
Ma tu lascia perdere, compra i backlink a 100 euro, così fai prima.