Amazon ha conquistato il mondo e solo incidentalmente diventando il più grosso e-commerce dell’occidente. Come batterlo? Risposta secca: non puoi, non devi. C’è stato un tempo in cui Amazon vendeva solo libri e ce ne sarà un altro in cui probabilmente potrai acquistarci anche un fegato nuovo, giacché quello vecchio te lo sarai mangiato cercando di posizionarti meglio di lui su Google. Ma allora non c’è proprio competizione?
Leggo una grossa ingenuità nei post online dei digital marketers più giovani che postano con orgoglio i grafici in cui si vede il “sorpasso” ai danni di Amazon sul posizionamento organico di un prodotto con alta marginalità in termini di affiliazione. Credi davvero che questo significhi battere Amazon? E credi che possa significare anche lontanamente competere con Amazon?
Vale la pena posizionarsi meglio di Amazon?
Analizzando la situazione, abbiamo un giovane e promettente info-marketer che ha deciso di sacrificare i weekend con la fidanzata, gli amici e il torneo di calcetto per posizionare il suo blog di consigli per acquisti tech meglio di Amazon. In particolare ha smosso le montagne per arrivare a posizionarsi meglio del colosso di Seattle sull’ultimo smartphone Samsung.
Il risultato di questo calvario è che su Google abbiamo in ordine il sito della casa produttrice, Wikipedia, il blog tech di cui sopra e poi Amazon. A seguire, l’enorme calderone di risultati tutti uguali che da sempre affollano le pagine di risposta su questi argomenti. Gioia, tripudio, festeggiamenti vari. Stasera esco, così magari conosco qualche tipa nuova, ché ora sono single perché la mia ex non capiva l’importanza di posizionarsi meglio di Amazon.
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Certo che non la capiva. Ti ha lasciato – e ha fatto bene – perché sa che Amazon ha 20 milioni di ricerche solo in Italia e solo sulla chiave di brand secca. Pensare di calcolare il numero delle ricerche mensili su key-phrases che contengono il termine Amazon è imbarazzante al punto che credo non sarei nemmeno in grado di leggere un numero con così tante cifre. Tutto ciò significa che domani mattina o tra una settimana al massimo, Amazon si riprenderà quella posizione che gli hai strappato con fatica, inventandoti una link building con 8 tier di profondità, che ti hanno comportato l’acquisto di un server e la realizzazione di un migliaio di domini di terzo livello da cui lanciare la “crociata”.
Ma poi, un’altra cosa che la tua ex non ti dirà, perché orami vive nel lusso avendo sposato un idraulico, è che il fatto di essere posizionato meglio di Amazon per una chiave secca e ad elevata competizione, non significa che la tua pagina web otterrà più visite che in passato o più visite rispetto alla pagina di Amazon che hai superato, perché gli utenti continueranno a fare click sul risultato di Amazon, ancorché più basso del tuo. Succede perché Amazon ha un brand (direi) consolidato e tu sei solo un info-marketer con la testa piena di idee confuse.
Però qualche visita arriverà. Non per tantissimo e comunque niente che ti cambi la vita. Ma vuoi mettere la soddisfazione?
Come competere davvero con Amazon
Il modo migliore per competere con Amazon è NON competere con Amazon, quantomeno non rispetto alla SEO. Non pensare a posizionarti meglio di Amazon per parole chiave inerenti i prodotti, piuttosto cerca di posizionarti su serp in cui Amazon non c’è, soprattutto su serp che possono portarti traffico, quindi quelle prive di integrazioni come mappe, carousel video e annunci sponsorizzati.
Il senso delle affermazioni precedenti è che devi posizionarti per le occasioni d’uso correlate ai prodotti e non per i prodotti. Ad esempio – e per grandi linee – se cerchi di vendere un profumo mediante link di affiliazione, non puntare alla pagina sulle caratteristiche del profumo, piuttosto organizza un silo di contenuti su “come conquistare una ragazza“. Inquadra dunque la finalità per cui può servire l’acquisto di un certo prodotto, più che perderti in descrizioni pedisseque e scopiazzate dei pro e dei contro. Come dire che in effetti la tua ex ti ha lasciato perché pensavi troppo ad arrivare prima e poco alla qualità delle tue performance.
Muovendoti sulle occasioni d’uso puoi creare tanti focus informativi diversi tra loro rispetto ad uno stesso prodotto, dunque raggiungere più nuclei di utenti anche molto lontani tra loro, che tuttavia possono avere interesse a fare lo stesso acquisto. Ecco come creare quella trasversalità nella ricerca che configura il viaggio dell’acquirente o Customer journey. Un viaggio che rende il web un posto realmente capace di migliorarti la vita.